L'On. Pagano accusa il manager e il silenzio dei sindacati. "Pochi infermieri all'Asp"

 

 

Sulla questione della riorganizzazione dell'Asp di Caltanissetta continua il j'accuse del deputato nazionale Alessandro Pagano.


«Il Direttore Generale Paolo Cantaro dà continua e deliberata prova di voler depauperare il sistema sanitario nisseno. Assodata la fuga dei dirigenti (nei prossimi giorni daremo altre notizie sulle prossime fughe) l'Asp 2 resta l'unica azienda del bacino occidentale che non ha ancora ultimato la graduatoria regionale di mobilità per le posizioni infermieristiche. Le altre aziende sanitarie, infatti, hanno già completato da tempo le procedure di assunzione e si avvalgono di nuovi infermieri già a partire dallo scorso mese di settembre».

«Le conseguenze di tale "leggerezza" - volendo usare un eufemismo - sono sotto gli occhi di tutti», ha continuato Pagano. «Cantaro si è forse dimenticato della carenza spaventosa di infermieri che fanno capo all'Asp di Caltanissetta? Egli sa bene che ci sono quantità notevoli di infermieri imboscati e i cui compiti potrebbero essere svolti dal personale amministrativo o Lsu». L'esponente nisseno del Pdl ha poi così concluso: «Mi meraviglia anche il silenzio tombale calato su questa vicenda. Dove sono i rappresentanti degli altri partiti? E i sindacalisti che dovrebbero intestarsi la battaglia perché quello dovrebbe essere il loro lavoro? Possibile che questi soggetti abbiano le bende sugli occhi e prendano per oro colato le promesse da marinaio di Cantaro? O forse dobbiamo pensare che gli interessi sanitari di questa provincia siano stati messi in second'ordine per motivi personali? Le cose sono due: o la loro è totale disattenzione verso i bisogni della cittadinanza o è complicità rispetto ad un direttore generale tanto narciso quanto inconcludente».

Già nei giorni scorsi la "gestione" dell'ospedale "Sant'Elia" (e quindi il suo direttore generale) era finita nei mirino dell'esponente del Pdl. In particolare Pagano evidenziava che nulla era stato fatto per evitare che andassero via tre primari di riconosciute capacità (Francaviglia, Morini e Talarico). Critiche pure al Governo regionale per la mancata istituzione dell'Utin al "Sant'Elia".