Segue risposta del Sottosegretario Giampaolo D’Andrea – seduta di mercoledì 25 gennaio 2012

 

 

Interrogazione a risposta immediata in Commissione dell'On. Pagano

Elementi di risposta


 

Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'On Pagano chiede che vengano monitorate le iniziative assunte da Borsa Italiana S.p.A. relativamente ai mercati non rego1amentati MAC (Mercato Alternativo del Capitale) e AIM (Alternative Investment Market) Italia, nonché le prospettive dell'eventuale fusione e le conseguenze che tale decisione potrebbe determinare riguardo alle opportunità di collocamento e di raccolta di capitali per le società di minori dimensioni.

In proposito, si fa presente che l'eventuale accorpamento in un unico soggetto dei due distinti sistemi di negoziazione (come tali disciplinati ex art. 77 bis del TUF ed ex artt. 19 e 20 del Regolamento recante norme di attuazione del TUF in materia di mercati, adottato dalla Consob con delibera n. 16191 del 29 ottobre 2007 e successivamente modificato) rientra nelle prerogative tipiche del gestore di tali sistemi e, conseguentemente, nell'autonomia delle scelte imprenditoriali di Borsa Italiana S.p.A., sulle quali, tuttavia, permane la generale attività di vigilanza della Consob.

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze sta riservando particolare attenzione agli aspetti evidenziati nell' interrogazione, soprattutto, con riferimento alle eventuali possibilità di deterioramento delle condizioni di quotazione e di negoziazione su tali mercati per i titoli di società di minori dimensioni.

Attualmente, è in corso il negoziato sulla proposta della Commissione Europea, presentata il 20 ottobre scorso, di revisione della Direttiva 2004/39/CE (cd. MiFID, Markets in Financial Instruments), mediante la quale, fra l'altro, verranno modificate proprio le tipologie e requisiti delle trading venue (piattaforme di negoziazione, in generale) .

L'articolo 35 della citata proposta della Commissione, pienamente sostenuto dalla delegazione italiana, prevede il rafforzamento del regime europeo per i mercati di capitale dedicati alle piccole e medie imprese (SME, SmailMedium Enterprise) a complemento di altre iniziative finalizzate ad incrementare i canali di finanziamento per tali entità. L'intenzione è di creare una sottocategoria di mercati da contrassegnarsi come "SME growth markets" (mercati di crescita per le SME).

Sulla questione la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha comunicato che e che in tema di poteri sui sistemi multilaterali di negoziazione (MTF), ai sensi dell'articolo 77-bis, comma 2 , lettera c) del TUF, essa vigila al momento dell' autorizzazione e in via continuativa affinché le regole e le procedure adottate dai sistemi siano conformi alle disposizioni comunitarie.

I due sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) nei quali vengono negoziati i titoli azionari: MAC (operativo a partire dal settembre 2007) e AIM ITALIA (operativo a partire da gennaio 2009) si caratterizzano per una semplificazione dei requisiti di accesso e per una riduzione dei tempi e dei costi per le istruttorie di ammissione, rispetto a quelli previsti per la definizione dell' iter nei mercati regolamentati.

La crescita piuttosto contenuta che nel tempo hanno raggiunto i due MTF ha indotto recentemente Borsa Italiana, a rivedere la loro struttura al fine di trovare sinergie utili alla realizzazione di un modello di mercato confacente alle esigenze di sviluppo dell'industria italiana.

Tale intervento è coerente anche con il confronto avviato dalla Consob nel marzo scorso attraverso l'istituzione di tre "tavoli di lavoro" che ha coinvolto tutte le componenti dell'industria finanziaria italiana e le associazioni dei consumatori, al fine di razionalizzare il corpus normativo regolamentare, stratificatosi nel tempo, mantenendo fermi i presidi a tutela del risparmio e contribuendo in tal modo ad aumentare l' attrattività del mercato italiano attraverso una semplificazione degli adempimenti delle società e degli operatori.

Nel corso dell'ultimo trimestre del 2011, Borsa Italiana S.p.A. ha comunicato alla Consob e alle Associazioni di categoria il progetto di integrazione degli MTF: MAC e AIM ITALIA gestiti da Borsa Italiana s.p.a., ad oggi non ancora divenuto operativo.

Le modifiche che Borsa Italiana intende introdurre alla microstruttura del nuovo MTF risultante dall'integrazione sono state studiate per incentivare le adesioni dell'industria alla nuova realtà, individuando soluzioni adeguate alla valorizzazione del mercato dei capitali, come fonte alternativa di finanziamento agli usuali canali bancari. Allo stato attuale, il MAC è riservato ad investitori professionali mentre gli investitori al dettaglio possono accedere alle negoziazioni sull' AIM ITALIA.

In considerazione della scelta di consentire l'accesso al pubblico retail al "nuovo MTF" per le PMI, è stato ritenuto opportuno da Borsa Italiana seguire l'approccio regolamentare che caratterizza l'AIM Italia.

Conseguentemente, rispetto all'attuale disciplina del MAC, l'impatto dei nuovi requisiti da un lato potrebbe risultare più oneroso, in quanto viene introdotta la richiesta di un flottante minimo, di un documento di ammissione, due bilanci certificati, nonché la nomina di un Nomad (soggetto abilitato che viene iscritto in apposito registro tenuto da Borsa Italiana, il cui ruolo è quello di assistere la società - che intende "quotarsi" sull'AIMnella fase pre- ammissione, ammissione, e post ammissione, nell'assolvimento dei compiti e delle responsabilità derivanti dal regolamento dell'AIM), ma dall'altro, per le società del MAC, si amplia la platea dei possibili investitori ricomprendendo anche i retail.

In considerazione della scelta di consentire l'accesso al pubblico retail al "nuovo MTF" per le PMI, Borsa Italiana, in coerenza con le finalità perseguite dalle attività di semplificazione avviate dalla Consob nel marzo scorso, ha ritenuto quindi opportuno perseguire l'obiettivo di snellire gli adempimenti regolamentari senza abbassare il livello di tutela degli investitori.

La Consob ha assicurato che continuerà a monitorare la situazione per verificare che le regole e le procedure adottate dai sistemi siano conformi alle disposizioni comunitarie.

Peraltro, il progetto di Borsa Italiana, inserendosi in quel contesto di regulatory review avviata dalla Consob nel marzo scorso e basata anche sull'esame del rapporto costi-benefici, al fine di semplificare gli adempimenti delle società e degli operatori, ridurre il costo del finanziamento degli emittenti e degli intermediari finanziari, favorire la quotazione delle imprese, salvaguardando il livello complessivo di tutela degli investitori, appare in linea con la crescente attenzione del mercato e dei regulator verso iniziative intese a favorire ed accrescere il ricorso al mercato dei capitali da parte delle Piccole e Medie Imprese Italiane.

Segue Replica dell’On. Alessandro Pagano - seduta di mercoledì 25 gennaio  2012

Alessandro PAGANO (PdL), pur riservandosi di approfondire tutte le sfumature dell’articolata risposta fornita dal Sottosegretario, ritiene che essa non possa essere considerata soddisfacente, sebbene tecnicamente inappuntabile, in quanto non fuga le preoccupazioni circa gli effetti negativi che potrebbero essere determinati dall’unificazione dei due mercati non regolamentati denominati MAC e AIM.

In particolare, sussiste il fondato dubbio che tale fusione, incrementando i costi di quotazione e di permanenza sul mercato, eliminando il meccanismo dell’asta giornaliera ed inibendo la possibilità che il capitale flottante della società quotata possa essere sottoscritta, al momento del collocamento dei titoli, anche da un solo investitore, potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo alla quotazione di borsa delle società di medie e piccole dimensioni, le quali non trovano assolutamente conveniente quotarsi sul mercato ordinario e che dunque perderebbero un importante strumento per reperire sul mercato le risorse finanziarie necessarie a migliorare la propria capitalizzazione e ad aumentare le proprie dimensioni.

Invita dunque il Governo a svolgere un monitoraggio costante su tale tematica, e ad assumere l’impegno a riferire entro tre mesi sugli effetti che saranno determinati dalla predetta fusione, intervenendo qualora si riscontrassero gravi effetti negativi sulle possibilità di rafforzamento del capitale delle società di minori dimensioni, e, conseguentemente, sulle prospettive di crescita dell’economia italiana, che, come è noto, sono frustrate anche dalla sottocapitalizzazione media della maggior parte delle imprese.Â