Sistema MUOS Niscemi. Interrogazione dell'On. Pagano per sollecitare l'intervento dei Ministri della Difesa, della Salute e dell'Ambiente.

 

 

Al Ministro della difesa, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Per sapere – premesso che:

la marina militare americana ha avviato nella sua base di Niscemi, cittadina siciliana insistente nella provincia di Caltanissetta e sita all'interno della riserva naturale della Sughereta, attività di installazione di un nuovo sistema di telecomunicazioni satellitare, il cosiddetto Mobile user objective system (di seguito M.U.O.S.);

   il M.U.O.S. è un sistema radar satellitare di ultima generazione formato da: a) tre antenne paraboliche, dal diametro di 18 metri e alte all'incirca 50 metri; b) un'antenna elicoidale, alta 148 metri usata per le comunicazioni dei sottomarini; c) quattro stazioni di terra – Niscemi, Virginia, Hawaii, Australia – collegate tra loro grazie all'ausilio di cinque satelliti geostazionari, la cui funzione consiste nel raccogliere e smistare i dati inviati dalle apparecchiature militari sul campo di battaglia, con particolare riguardo agli «utenti mobili» (i droni). Il M.U.O.S. è stato concepito per sostituire la rete già presente nella base di Niscemi, la Naval Radio Trasmitter Facility-8, costituita da 41 antenne aventi una potenza di emissione nell'ordine dei 500-2000 Kw e utilizzate per le comunicazioni in superficie e sott'acqua;

   rilievi effettuati dall'Arpa Sicilia sulla stazione tra il 2008 e il 2010 hanno evidenziato che le emissioni di onde elettromagnetiche da essa generate si sarebbero poste al limite della soglia di attenzione di 6 V/m fissata dalla normativa vigente in materia di campi elettromagnetici (legge n. 36 del 2001; decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003). Le misurazioni, tuttavia, sarebbero avvenute in una fase in cui l'impianto non era pienamente funzionante e alla massima potenza;

   la pericolosità per la salute dei cittadini e per l'ambiente circostante viene ben rappresentata dal parere espresso sui citati rilievi dell'Arpa Sicilia per conto del comune di Niscemi dal professor Massimo Zucchetti, docente di impianti nucleari del dipartimento energia del politecnico di Torino e dal ricercatore Massimo Coraddu: «... per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi e.m. presso la stazione NRTF di Niscemi, e anzi occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione, secondo la procedura di “riduzione a conformità” prevista dalla legislazione italiana in vigore». In un'intervista successiva rilasciata ai mezzi di informazione il professor Zucchetti avrebbe inoltre affermato che il Muos «prevede una copertura radar globale a scopo bellico e che contrariamente ai normali radar, che si trovano negli impianti civili, ha la caratteristica di essere molto più potente», tanto che «di solito questi impianti vengono posizionati in zone disabitate oppure in isolotti»;

   è ormai pacifico che le onde elettromagnetiche, in fase di «attività normale» di un'antenna, producano radiazioni, ma nel caso del M.U.O.S. la situazione è resa ancor più grave almeno da due circostanze. In fase di puntamento verso uno specifico bersaglio il sistema produce radiazioni che non si concentrano solo verso quella specifica direzione, ma si diffondono su ampio spettro. Inoltre il M.U.O.S., come pure le antenne NRTF, sarebbe posto a una distanza troppo esigua dal centro abitato con ripercussioni negative sulla salute degli abitanti, sia dirette (a causa dell'acclarata correlazione tra esposizione a onde elettromagnetiche e patologie tumorali) che indirette (interferenze con apparecchiature medicali elettroniche: pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e altre attrezzature ospedaliere) anche a lungo termine;

   oltre a quanto testé esposto le radiazioni emesse dal M.U.O.S. rischiano di compromettere gravemente l'equilibrio dell'ambiente circostante. È, infatti, già stato specificato che la base militare americana di Niscemi sorge all'interno di uno dei pochi parchi naturali con alberi da sughero ormai rimasti in Italia. La riserva della Sughereta, che dal 2000 è annoverata a pieno titolo quale sito di importanza comunitaria, è già oggetto di protezione da parte di leggi che vietano di danneggiare o deturpare alberi e ambiente e ai sensi del Piano territoriale della provincia di Caltanissetta non è concesso realizzare nuove costruzioni e infrastrutture presso il parco. Al contrario, e in spregio di tali norme, i lavori propedeutici all'installazione del (M.U.O.S.) (comprensivi di attività di disboscamento e spianamento di una collina) hanno cambiato gli equilibri naturali del paesaggio circostante. Nel contempo si stima che la potenza emissiva della stazione elettromagnetica sarebbe in grado di produrre effetti biologici su esseri umani, flora e fauna in un raggio di 140 chilometri;

   altri dati possono essere citati a dimostrazione della pericolosità dell'installazione del M.U.O.S.: a) i vertici militari della base americana di Sigonella (SR), presso cui originariamente era prevista la creazione della stazione, hanno optato per lo spostamento a Niscemi dopo avere rilevato che le elevate emissioni elettromagnetiche avrebbero potuto determinare il rischio di innesco delle armi esplosive installate sui velivoli da battaglia; b) l'errato puntamento delle antenne o eventuali incidenti all'interno del M.U.O.S. potrebbero arrecare danni immediati e mortali ai civili residenti nelle zone limitrofe;c) in fase di puntamento delle antenne il fascio di onde emesse avrebbe ripercussioni sulle apparecchiature di bordo degli aeromobili, con conseguenze negative anche sul traffico aereo che ruota intorno al terminal catanese di Fontanarossa e al costruendo aeroporto di Comiso –:

 se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se il Governo non ritenga, in virtù del principio di cooperazione, di intervenire presso la marina militare statunitense affinché – anche in considerazione del fatto che recentemente l'Assemblea regionale siciliana ha espresso parere favorevole rispetto a due ordini del giorno miranti ad impegnare il governo regionale a bloccare qualsiasi installazione a fini di trasmissione, a revocare autorizzazioni già rilasciate per nuovi impianti e ad intervenire presso il Governo nazionale – non si realizzi il sistema MUOS nel comune di Niscemi

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