Scandalo Euribor e conseguenze su mutui e famiglie. L'On. Alessandro Pagano chiede chiarimenti al Ministro dell'Economia.

 

 

1. INTERROGAZIONE DELL’ON. PAGANO (n. 5-07769)

2. RISPOSTA DEL MINISTRO


 

Per sapere – premesso che:

   il Fondo monetario internazionale ha recentemente ribadito che la situazione economica in Europa risulta molto critica, ed ha rivisto al ribasso le previsioni della crescita economica complessiva europea;

   altri organismi economici internazionali confermano le incertezze che dominano sui mercati finanziari europei e indicano come le prospettive per una ripresa della crescita siano peggiorate;

   nell'ambito di tale scenario, di per sé scarsamente rassicurante, s'inserisce l'inchiesta relativa ai tentativi di manipolazione, da parte della banca internazionale britannica Barclays, sul Libor, l'indice di riferimento del mercato interbancario, che ha determinato le dimissioni del presidente della stessa banca d'affari inglese;

   le conseguenze di tale scandalo hanno provocato l'intervento della Banca centrale europea, che, secondo le notizie di stampa, ha chiesto di rivedere il sistema di calcolo del tasso interbancario Euribor, che rappresenta il tasso di riferimento calcolato giornalmente applicato dai primari istituti di credito per operazioni a termine effettuate sul mercato interbancario ed in particolare per il calcolo d'indicizzazione dei mutui, in base al quale sono a loro volta determinati gli interessi sui mutui e su numerosi altri prodotti finanziari in Europa;

   sia il Libor, in Gran Bretagna, sia l'Euribor, nei Paesi nell'area euro, sono calcolati in base ai dati forniti da un gruppo di banche, lasciando agli stessi istituti di credito ampi margini di discrezionalità;

   secondo le intenzioni della BCE, i prossimi interventi di revisione del calcolo dell'Euribor sarebbero volti a realizzare un sistema basato sui tassi di mercato;

   a giudizio dell'interrogante, quanto esposto, in connessione con l'attuale, critica congiuntura economico-finanziaria a livello continentale, solleva dubbi e perplessità, soprattutto in uno scenario economico complessivo in cui le prospettive continuano ad essere negative e gli indicatori economici puntano ancora al ribasso;

   la condizione del mercato dei titoli di Stato, nel quale il differenziale di rendimento (spread) tra BTP italiani e Bund tedeschi permane a livelli ingiustificabili, lo spettro di un'imminente attacco speculativo contro i Paesi dell'area dell'euro, in particolare quelli ad elevato debito pubblico come l'Italia, unitamente alla richiamata vicenda relativa al tasso Libor, che determinerà a sua volta interventi di modifica dell'Euribor, alimentano, a giudizio dell'interrogante, preoccupazioni e incertezze sul futuro economico, acuite ulteriormente dalle debolezze dell'architettura istituzionale dell'Unione monetaria;

   l'Italia è particolarmente interessata dall'applicazione dei tassi Euribor, in quanto oltre l'80 per cento degli italiani è proprietario dell'immobile in cui abita e le modalità d'acquisto dell'abitazione principale sono incentrate sui contratti di mutuo;

   a tale proposito è opportuno sottolineare le difficoltà in cui versa un elevato numero di famiglie italiane, che, a causa dell'attuale fase economica particolarmente critica del Paese, caratterizzata dall'aumento del tasso di disoccupazione e dalla riduzione dei redditi disponibili dei nuclei familiari, incontra ostacoli sempre più grandi a pagare le rate dei contratti di mutuo in essere;

   l'ultimo bollettino della Banca d'Italia segnala inoltre come il contratto di mutuo maggiormente diffuso in Italia sia quello a tasso variabile, il cui meccanismo di determinazione è stabilito dal tasso Euribor più lo spread, in cui l'Euribor costituisce la componente variabile del tasso, mentre lo spreadquella fissa, che resterà invariata per tutta la durata del mutuo;

   di conseguenza l'Euribor, che rappresenta il tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile sottoscritti con banche e istituti finanziari italiani, costituisce un riferimento cardine, fondamentale per l'intero sistema finanziario nazionale;

   risulta pertanto indispensabile, a giudizio dell'interrogante, fornire ogni chiarimento circa eventuali interventi della BCE in merito alla revisione del meccanismo di calcolo del tasso Euribor, atteso che tale tasso incide direttamente sulla determinazione gli interessi per un vasto ambito di contratti interbancari e privati, per un valore totale di 500 trilioni di dollari, dai più sofisticati, come i derivati, ai più diffusi, quali i mutui e i contratti relativi alle carte di credito –:

   di quali elementi disponga in merito all'intenzione, da parte della BCE, di rivedere il meccanismo di calcolo del tasso Euribor, a seguito dello scandalo relativo al tasso Libor richiamato in premessa e, in caso affermativo, di quali iniziative intenda farsi promotore a livello europeo per evitare che una riforma del meccanismo di calcolo di tale tasso, che coinvolge direttamente la quotidianità delle famiglie e delle imprese italiane, possa danneggiare ulteriormente una situazione economica e finanziaria già particolarmente difficile.

  2. RISPOSTA DEL MINISTRO

 Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'On. Pagano chiede se si ritenga di poter confermare l'intenzione della BCE di rivedere il meccanismo di calcolo del tasso Euribor e, in caso affermativo, di quali iniziative intenda farsi promotore a livello europeo per evitare che possano essere danneggiate le famiglie e le imprese italiane.

Al riguardo, sentita anche la Banca d'Italia tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, si fa presente quanto segue.

L'Euribor e il Libor sono parametri di riferimento rilevanti per il funzionamento del sistema finanziario sia nell'arca dell'euro che a livello globale; essi hanno, altresì, rilevanza per l'economia reale.

Questi indicatori sono il frutto di iniziative di operatori di mercato: il calcolo del LIBOR (London Interbank Offered Rate) avviene in base al coordinamento della British Bankers' Association (BBA), e quello dell'Euribor (Euro Interbank Offered Rate) in base al coordinamento dell'European Bankers' Federation (EBF).

Tuttavia, per l'importanza che essi rivestono nel mercato finanziario e nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria, la BCE e le altre Banche Centrali sono interessate a salvaguardarne l'affidabilità e l'accuratezza ed a migliorarne la significatività, e sostengono le iniziative a livello internazionale volte a risolvere le problematiche di recente emerse.

In particolare, la Commissione Europea lo scorso 25 luglio ha proposto alcuni emendamenti alla disciplina sugli abusi di mercato, per estenderne l'applicazione anche ai tentativi di manipolazione degli indicatori di mercato, come l'Euribor, e assicurare che eventuali azioni in tal senso siano vietate e sanzionate.

Inoltre, il 5 settembre scorso la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica, aperta fino al 15 novembre 2012, con l'obiettivo di individuare possibili nuove regole per la produzione e l'uso degli indicatori di mercato nei contratti finanziari.

Si ritiene che nell'ambito di detta consultazione la BCE farà valere le proprie opinioni. La problematica è anche all'attenzione della Banca dei Regolamenti Internazionali.

L'European Bankers Federation (EBF), che calcola e diffonde il tasso Euribor, aveva già manifestato nello scorso mese di luglio il proprio supporto all'azione della Commissione Europea e all'introduzione di una supervisione pubblica sulla struttura di governance sottostante l'Euribor.

Si soggiunge che, essendo il tasso Euribor rilevante per il debito pubblico italiano, eventuali variazioni del meccanismo di calcolo saranno esaminate e valutate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'ottica della corretta sintesi rappresentativa degli scambi sul mercato interbancario europeo.

 

Commissione VI - Seduta di mercoledì 12 settembre 2012