Carceri, Pagano (Ncd): Decreto come aspirina se non si interviene su reali cause

 

 

 

 

 

“Nonostante le finalità apprezzabili del provvedimento che intende ridurre il sovraffollamento carcerario, temo purtroppo che la misura possa non essere risolutiva”.


Ad affermarlo il deputato di Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano.

“Ridurre ‘per decreto’ la popolazione carceraria senza intervenire sui fattori che ciclicamente conducono le nostre strutture penitenziarie ai livelli attuali di sovraffollamento, - spiega - significherebbe cercare di curare una grave patologia con una aspirina”.

“Per risolvere definitivamente tale problema, occorrono almeno tre interventi prioritari:

1) riforma della disciplina della carcerazione preventiva: si tratta di uno strumento fortemente abusato, anche in assenza di ragioni giustificative particolarmente gravi, che ha finito per aumentare a dismisura la popolazione carceraria (il caso del fondatore di Fastweb Silvio Scaglia incarcerato per lungo tempo e poi assolto, è emblematico);

2) potenziamento degli organici degli agenti penitenziari e delle strutture detentive allo stato largamente insufficienti;

3) a fronte di una popolazione carceraria costituita prevalentemente da detenuti stranieri, accelerazione dei tempi di espulsione per permettere a tali detenuti di scontare la pena nei Paesi d’origine.” conclude.