Sicilia, Pagano: “Superare crisi Eni con nuovo piano industriale e nuove politiche refining”

 

 

 

 

Rispetto ai suoi diretti competitori, il sistema raffinazione di Eni è fortemente in sofferenza: le perdite negli ultimi due anni sono state nell’ordine di 600 milioni e quest'anno andrà ancora peggio.


La crisi, che ha investito tutti gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale, ha avuto un fortissimo impatto in particolare sul petrolchimico di Gela, il quale, secondo un recentissimo studio della Uiltec, avrebbe subito un crollo dell’export del 28,4% con un incremento delle ore autorizzate di cassa integrazione di ben 687,5% .

La situazione, a dir poco drammatica sia in termini di competitività e tenuta del ‘gigante’della raffinazione che in termini occupazionali e di sopravvivenza dell’indotto, è dovuta in massima parte all’obsolescenza degli impianti e alla mancata innovazione che hanno prodotto prestazioni tecniche inferiori rispetto a quelle dei grandi competitors stranieri.

Prima che Eni venga del tutto ‘schiacciata’ dalla concorrenza per poi magari essere svenduta a prezzo di saldo e far perdere un altro settore strategico al nostro Paese occorre un deciso cambio di passo che porti ad un nuovo piano industriale e ad una rinnovata politica di ‘refining’, dato che l'attuale governance si è rivelata assolutamente non all’altezza”.

Ad affermarlo il deputato del Pdl Alessandro Pagano.