Legge anti omofobia e transfobia. Con la minaccia del carcere, chi oserà manifestare liberamente le proprie idee?

 

 

 

La legge contro l’omofobia e la transfobia è un’autentica legge "bavaglio". L’idea di incardinare la nuova legge denominata “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” nella legge “speciale” Mancino-Reale è quanto di più pericoloso per la libertà di opinione si potesse ipotizzare.


La libertà di pensiero e di espressione, che occorre ribadirlo sono diritti fondamentali della persona che ricevono espressa tutela da parte della Costituzione, sarà infatti fortemente limitata e inibita. All’indomani dell’entrata in vigore di questa legge, con la quasi certezza di subire gravi sanzioni penali, nessuno oserà esprimere liberamente le proprie idee su argomenti che riguardano l’omosessualità e la transessualità.

Uno dei “nodi” più problematici di questa normativa, riguarda l’enorme potere discrezionale attribuito alla persona omosessuale o transessuale che ritenga di essere stata discriminata. Il problema non si pone con riguardo alle persone omosessuali dotate di senso della moderazione e di equilibrio, che sono la grande maggioranza e con cui è facile stabilire un dialogo leale e aperto, tutto impostato sul rispetto reciproco. Il vero problema è rappresentato da coloro che vivono la propria condizione personale in maniera ideologizzata e preconcetta, sempre disposti alla polemica strumentale, attraverso denunce e delazioni contro qualunque considerazione diversa e/o contraria alle proprie convinzioni.

La prova della deriva ideologica che sta investendo il Paese, purtroppo, si è “materializzata” immediatamente sulla mia persona vista la mia netta posizione di denuncia a questa legge. Per screditarmi e impedirmi dal proseguire la battaglia, anonimi mi hanno falsamente attribuito su Facebook delle frasi omofobe che io non ho mai pronunciato e che sono assolutamente estranee alla mia storia, alla mia formazione culturale e politica.

Il rispetto per l’altro e per le altrui opinioni, benché non condivise, sono da sempre alla base delle mie convinzioni e del mio impegno politico, in pubblico come nel privato.

Ho provveduto a denunciare alle competenti autorità l’accaduto e nel giro di poche ore la marea montante di intimidazioni e insulti è stata arrestata.

In altre parole, contro di me è stato sferrato un attacco che riproduce fedelmente i metodi di eliminazione degli avversari politici e dei dissidenti, basato sulla denuncia e sulla delazione, applicato nella Francia giacobina.

Per avere un’idea della portata liberticida di questa legge, riportiamo integralmente uno stralcio della stessa: “E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione […] fondata sull’omofobia o transfobia. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni”.

Per fare un esempio concreto, un omosessuale “fondamentalista” (per intenderci sul tipo di quelli che mi hanno attribuito la dichiarazione inventata) sentendosi “offeso” da una manifestazione a sostegno della famiglia naturale, sul modello del Family day o della Manif pour tous, potrebbe chiedere ed ottenere dalla magistratura, con estrema facilità e senza che vi siano sufficienti giustificazioni probatorie, che gli organizzatori della manifestazione e quanti vi abbiano attivamente partecipato siano sottoposti alle misure sanzionatorie previste dalla nuova legge.

Gli esempi sono infiniti: con l'art 1 della nuova legge potrebbero essere incriminati coloro che sollecitassero i parlamentari a non introdurre nella legislazione il matrimonio gay o che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino a coppie omosessuali. Tali sanzioni andrebbero, inoltre, a colpire coloro che, osservando le Sacre Scritture e il magistero della Chiesa, affermassero che gli atti compiuti dagli omosessuali sono “disordinati” e “contrari alla legge naturale”.

Si tratta di sanzioni durissime, consistenti nella reclusione fino ad un anno e sei mesi, multe fino a 6.000 euro, nonché, in determinati casi, la reclusione può addirittura variare da sei mesi a quattro anni. Tutto questo in controtendenza a quanto in questo momento accade in Parlamento, dove il reato di diffamazione a mezzo stampa sta per essere depenalizzato.

Facile capire che dopo l'approvazione della legge sull'omofobia e transfobia si passerà dalla parità fra le diversi tesi, ad una totale sperequazione a discapito delle coppie fra un uomo e una donna.

Come pensate che finisca, infatti, una campagna di informazione per l'approvazione di una nuova legge, che veda da un lato i sostenitori del matrimonio etero sessuale a rischio denuncia tutti i giorni?

Ecco perché i sostenitori di questa proposta di legge non avevano interesse a scandalizzare l'opinione pubblica e hanno cercato di mettere la sordina a tutta la vicenda.

Costoro però non potevano immaginare che uno sparutissimo gruppo di parlamentari con uno stile tipo "oche del campidoglio", con centinaia di emendamenti e una fastidiosissima azione di disturbo riuscissero a trasformare una legge da pubblicare in un trafiletto in nona pagina, ad una notizia di prima pagina su tutte le testate nazionali. 

Ora tutti sono informati: laici e prelati, testate giornalistiche e giornali elettronici, ambienti politici nazionali e di "oltretevere", opinion leader e uomini qualunque, liberali e cattolici. Nessuno potrà più dire "io non sapevo". Da oggi tutti potranno attivarsi per bloccare la più anti democratica e tirannica legge mai partorita in Italia negli ultimi decenni.

 Alessandro Pagano