Conferenza per chiedere a comunità internazionale di agire per rispetto diritti umani. 18 Dicembre 2013

 

 

 

 

 

Signora Presidente, cari amici, è un piacere avervi qui oggi.


Permettetemi prima di tutto di congratularmi con la Presidente Rajavi, con i membri e i sostenitori del suo movimento per questo verdetto eccezionale e storico. Questa è una enorme conquista giuridica, politica e storica. È un fatto di incalcolabile valore e senza precedenti che un movimento di liberazione abbia mai raggiunto e ora questa esperienza potrà essere usata da tutti gli altri. È davvero una esperienza di incalcolabile valore e senza precedenti dato che è stata raggiunta con la lotta contro un regime selvaggio e sanguinario che finora ha giustiziato 120.000 prigionieri politici in Iran.

Sono onorato di annunciare qui che la maggioranza dei membri della Camera dei Deputati Italiana ha firmato una dichiarazione sulle più gravi questioni in Iran ed io credo che questa dichiarazione dovrà essere riconosciuta come base per la politica del nostro governo nei riguardi dell’Iran. Io chiedo al nostro Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri e a tutti i funzionari competenti di prestare sufficiente attenzione a tutti gli aspetti di questa dichiarazione e di tenerla in considerazione. Il Senatore Malan qui presente ha una migliore conoscenza della posizione dei nostri senatori su questa dichiarazione ma, per quanto ne so, posso dire che la maggioranza dei nostri senatori appoggerà questa dichiarazione. Lasciatemi leggere il testo:

 

Sono passati più di tre mesi dal genocidio dei residenti di Ashraf, membri della Resistenza Iraniana. 52 sono stati trucidati  e 7 rapiti, di cui 6 donne. A tutt’oggi non vi è stata alcuna indagine indipendente che abbia fatto luce su questo crimine abnorme. I 7 ostaggi non sono stati liberati e non è stato messo in atto  alcun provvedimento per garantire la sicurezza dei residenti di Camp Liberty in Iraq. Tutto questo ci preoccupa fortemente. Le Nazioni Unite più volte hanno affermato la necessità di tutelare l’incolumità dei residenti di Liberty, che risultano essere tutti richiedenti asilo sotto la protezione internazionale e “persone protette” dalla IV Convenzione di Ginevra.

Sono passati più di 21 mesi dal trasferimento dei residenti a Camp Liberty ma non c’è alcuna prospettiva per il ricollocamento promesso nei paesi terzi. Nel 2013 i residenti di Camp Liberty hanno avuto una vita molto difficile e per tre hanno subito attacchi missilistici che hanno provocato  decine morti e centinaia feriti. Il blocco sanitario a Camp Liberty, che si è intensificato soprattutto dopo il massacro del 1° settembre, ha causato già 15 morti tra i pazienti di Ashraf e Liberty. E in questi giorni il numero dei morti è arrivato a 16.

Vista la drammatica situazione dei rifugiati iraniani in Iraq noi chiediamo al Governo Italiano, al’UE, agli U.S.A. e all’ONU di intraprendere  iniziative adeguate affinché:

•             vengano liberati i 7 ostaggi in Iraq;

•             si provveda a garantire la sicurezza dei residenti di Camp Liberty fintantoché resteranno in Iraq;

•             venga piazzata una squadra permanente di osservatori e di Caschi Blu dell’ONU a Camp Liberty 24 ore su 24.

Esprimiamo anche le nostre  preoccupazioni per il fatto che dopo 6 mesi dalle elezioni presidenziali, e a 100 giorni dall’insediamento del governo di Rouhani, non ci sono cambiamenti tangibili del regime iraniano. Anzi, in questo periodo sono state impiccate almeno 450 persone e la situazione dei diritti umani in Iran è peggiorata, così come sono aumentate le ingerenze del regime iraniano nella regione e,  secondo le dichiarazioni del’AIEA, i progetti nucleari in Iran procedono con celerità.

Perciò noi sosteniamo la piattaforma in 10 punti annunciata da Maryam Rajavi, Presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana,  per un Iran democratico e secolare.

Questa dichiarazione è stata firmata da 320 deputati. Tra coloro che hanno firmato la dichiarazione si possono scorgere i nomi di deputati capi di partito, vice-ministri, presidenti e vice-presidenti di diverse commissioni parlamentari, ma anche ex-ministri e vice-ministri.

Viste le dispute interne presenti nel nostro paese, un numero così alto di firme di membri del parlamento, in un così breve periodo di tempo, indica chiaramente che la Camera dei Deputati Italiana è molto preoccupata per questa questione ed io sono sicuro che nel lungo periodo ci saranno molti altri membri disposti ad appoggiare questa iniziativa e sono anche fiducioso del fatto che se verrà fatta conoscere ai nostri senatori, verrà appoggiata anche dalla maggioranza dei membri del Senato. Io chiedo nuovamente al nostro governo di considerare questa dichiarazione come una base per determinare la sua politica nei confronti dell’Iran.

Riteniamo, tenendo conto dell’attuale contesto e delle esperienze passate, che non ci si possa fidare in nessun modo di questo regime. La comunità internazionale ha sperimentato tutte le diverse fazioni e divisioni di questo regine per 35 anni e non c’è assolutamente alcun dubbio su questo. Questa è una vergogna per noi in Occidente, essere presi in giro per la terza volta. Siamo stati presi in giro prima da Rafsanjani, poi da Khatami e ora da Rouhani. Questo regime, con tutta la sua autorità nelle mani del Leader Supremo religioso non ha la capacità di riformarsi e cambiare dall’interno. Qualunque vera riforma porterebbe immediatamente alla sua caduta e questa è proprio la ragione per cui Rouhani non ha né il permesso né il desiderio di andare avanti con le riforme. Qualunque riforma in questo regime minaccerebbe senza alcun dubbio Rouhani stesso. Il futuro di Rouhani dipende totalmente dal futuro di questa dittatura religiosa.

Sull’altro fronte, esiste un movimento di opposizione ed una alternativa con posizioni chiare e moderne, di provate capacità, con una leader competente come Maryam Rajavi. Perciò questa alternativa gioca un ruolo chiave in ogni sviluppo futuro dell’Iran. Tenere conto di questa alternativa darà all’Occidente non solo una soluzione per l’Iran ma per l’intera regione. L’Iran ha un ruolo primario nella regione e questo movimento di opposizione ha un ruolo primario in Iran. Io spero che il nostro governo capirà questo e rimedierà all’errore che fatto per anni. E ora ascoltiamo direttamente Madame Rajavi che parlerà da questo palco per noi.