Intervista dell'On. Alessandro Pagano rilasciata al periodico della diocesi di Caltanissetta "L'Aurora"

 

 

 

 

Alessandro Pagano originario di San Cataldo, 54 anni il prossimo 12 giugno, è uno dei politici più noti della nostra provincia.


Sposato con Gabriella, è padre di quattro figli. Due lauree in Scienze Bancarie ed in Economia, nel 1996 fu eletto deputato dell'ARS. Ricoprì la carica di assessore regionale alla Sanità (1996-1998) e fu componente della Commissione Regionale Antimafia (1998-2001). Nel 2001 fu rieletto deputato e rivestì, dal 2001 al 2004, la carica di assessore al Bilancio e Finanze, e dal 2004 al 2006, quella di assessore ai Beni Culturali e alla Pubblica Istruzione.

Nel 2006 fu rieletto per la terza volta deputato dell’ARS e dal 13 aprile 2008 è deputato del Parlamento Nazionale per il Collegio Sicilia 1, eletto nella lista del Popolo della Libertà (dal 30 settembre 2010 è stato capogruppo per il Pdl della Commissione Bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza).

Nell’ambito dell’esercizio del suo primo mandato parlamentare, gli interventi svolti, tra proposte di legge e quant’altro, sono stati in totale 269. In altri termini un parlamentare di lungo corso e di vasta esperienza che è stato rieletto alle ultime elezioni. Cominciamo con lui le nostre interviste politiche.

In tutta onestà, ritiene che sarebbe stato rieletto senza l’attuale legge elettorale che premia la posizione in lista piuttosto che la singola preferenza?

Non mi piace fare previsioni. Io amo osservare il "reale" e tirare le opportune conclusioni. Nello specifico, l'osservazione del reale ci dice che il PDL, partito in svantaggio, ha ottenuto uno straordinario recupero dei consensi soprattutto grazie ad un programma concreto e positivo e alla capacità di averlo saputo spiegare alla gente dal nostro leader e dai rappresentanti del nostro partito. Circa i risultati nel mio storico bacino elettorale, sono stati in linea con quelli del collegio Sicilia 1, ma con una ulteriore grande, soddisfazione: l’essere stato competitivo in una provincia, quella di Caltanissetta, che pur essendo la più piccola, è quella nella quale lo scontro è stato oggettivamente il più difficile per la contemporanea presenza del presidente della Regione in carica e del leader regionale del M5S. A questo punto, con questa fotografia del reale, ognuno giudichi se la mia rielezione sarebbe stata possibile anche con un altro sistema elettorale.

Ritiene che questa legge (che in fondo piace a tutti i segretari di partito) vada modificata o abolita del tutto?

Purtroppo non esiste un sistema elettorale perfetto. Persino un sistema basato sulle preferenze potrebbe dare luogo ad abusi o veri e propri illeciti, in quanto chi dispone di risorse economiche ingenti o amicizie influenti, magari affiliate alla criminalità organizzata, potrebbe essere in grado di “intercettare” grandi masse di voti. Seppure non esplicitamente, tutte le forze politiche sono d’accordo sull’attuale sistema, compresi i nuovi movimenti che a parole si dichiarano innovativi, ma che di fatto esercitano un controllo fortissimo sui loro eletti. Solo qualche giorno fa Grillo ha emesso una vera e propria fatwa nei confronti dei neo-eletti del M5S che dovessero cambiare casacca, non esitando a scagliarsi contro il principio costituzionale dell’”assenza del vincolo di mandato”, che garantisce l'autonomia e l’indipendenza degli eletti non vincolandoli ai partiti. Il sistema elettorale va certamente cambiato, ma nessuno faccia facile demagogia. La soluzione, a questo punto, potrebbe essere un sistema “misto”, nel quale verrebbero armonizzati i pregi dei modelli elettorali considerati.

Che idea s’è fatto della rivoluzione capeggiata da Grillo che condanna senza appello la gestione della res pubblica portata avanti dall’intera classe politica di cui anche lei fa parte?

Distinguiamo gli eletti del M5S, rispetto agli elettori. Questi ultimi sono in larghissima parte moderati provenienti da destra e da sinistra che hanno deciso di votare questo movimento per protestare contro lo status quo. Gli eletti, invece, sono per la maggioranza espressione di una tendenza culturale e politica che affonda le proprie radici nell'anarchismo, nell'extra-parlamentarismo dei centri sociali o nel disagio metropolitano sull’esempio dei punkabbestia. Riguardo i temi etici, le loro tesi sono pienamente favorevoli all’aborto, all’eutanasia, alle nozze gay e così via. Sui temi economici, invece, esprimono una linea alquanto incoerente e destabilizzante, che, se attuata, provocherà nuovi attacchi speculativi e il crack del Paese. Il M5S, infatti, è a favore della patrimoniale, dell’eliminazione totale dell'uso del contante e dell’assistenzialismo, sul modello Reddito Minimo di Inserimento. La vera mente del movimento, Gianroberto Casaleggio, ha impresso un’organizzazione di carattere esoterico di cui ha il controllo assoluto e di cui si avvale per diffondere idee millenaristiche come un guru dell’era moderna. Come si può vedere nei video Gaia e Prometeus, prodotti dalla Casaleggio Associati su Youtube con la dicitura La nostra visione del futuro della politica, presagisce per il 2020 la terza guerra mondiale a base di armi batteriologiche, al termine della quale sopravvivrà solo un miliardo di persone. Con una popolazione mondiale decimata, questa sarà la condizione ideale per instaurare finalmente la democrazia elettronica, cioè un mondo senza più Stati e passaporti, ma anche senza il cristianesimo identificato come forza negativa al pari della politica e delle ideologie. Addirittura nel video egli prevede la distruzione dei simboli dell'Occidente cristiano, le basiliche di San Pietro, Notre Dame e Sagrada Familia. Una prospettiva inquietante che Casaleggio, invece, rivendica come ideale. Con la tecnocrazia finanziaria e massonica sembra che ci sia anche un discreto feeling, tant'è che Casaleggio parla bene del Bildberg Club ed è pienamente ricambiato nei giudizi positivi dalla banca d'affari più influente al mondo, la Goldman Sachs (vedi Corriere della Sera del 2/03/2013). Che il controllo sui candidati nel M5S sia assoluto e che la democrazia sia fittizia sembrerebbe confermato dalle "parlamentarie", le primarie con cui sono state scelte le candidature attraverso semplici click. Poche decine di click (e non è un modo di dire), tra l'altro solo se autorizzati dai server di Casaleggio, hanno consentito ai prescelti di diventare deputati o senatori. Per incrementare il proprio consenso, il M5S ha accusato indiscriminatamente l’intera classe politica, facendo di “tutta l’erba un fascio”. I fatti dimostrano come in Italia non manchino esempi di “buona politica”, sottaciuti dagli stessi media, che troppo spesso, per ragioni di audience, tendono ad enfatizzare solo gli episodi di cattiva amministrazione e/o di “mala-politica”.

Visto che sono stato chiamato in causa ritengo che nel corso delle mie esperienze di governo quale assessore regionale alla Sanità, al Bilancio, ai Beni Culturali e all’Istruzione, di aver assolto i miei compiti in maniera consona all’ufficio ricoperto, contribuendo a dare valore aggiunto alle iniziative intraprese. Riguardo la conduzione di tale attività amministrativa, i giudizi di parificazione della Corte dei Conti sulle mie gestioni sono stati tutti eccellenti, con pieno riconoscimento del taglio della spesa pubblica improduttiva e della piena economicità ed efficienza degli investimenti da me realizzati. Per chi volesse effettuare una completa disamina dell’attività svolta e delle opere realizzate, totalmente documentate nel mio sito, può consultare la pagina www.alessandropagano.it alla voce “biografia”.

Condivide gli attacchi contro la magistratura accusata di essere politicizzata quando indaga anche negli affari poco limpidi dei politici?

Al riguardo, i casi di Ingroia, De Magistris, Di Pietro e molti altri ancora, sono emblematici di come in Italia alcuni magistrati non svolgano il proprio compito in maniera super partes. Per taluni magistrati, non tutti gli imputati sono uguali di fronte alla legge. Solo per fare un esempio recentissimo, potrei citare l’inchiesta Monte dei Paschi, la quale, come risulta da autorevoli fonti giornalistiche, è stata condotta in modo da non influenzare l’esito elettorale. Lo stesso principio però non è valso a Bari, dove il procedimento a carico dell’ex governatore del Pdl Fitto, ha avuto una forte accelerazione a ridosso del voto, tanto da concludersi con una condanna in primo grado che ha destato sconcerto anche negli stessi addetti ai lavori. Come se non bastasse, la magistratura barese è balzata agli onori della cronaca per la pubblicazione di una serie di foto nelle quali l’attuale governatore della Puglia Vendola è stato immortalato, in occasione di una festa, in compagnia dello stesso giudice che di recente lo ha assolto da un reato grave contro la Pubblica Amministrazione. Da ultimo, a Milano, i magistrati titolari dell’inchiesta a carico del presidente Berlusconi, nonostante il ricovero ospedaliero dell’ex premier, hanno disposto una visita fiscale con lo scopo di smentire la prognosi dei medici del San Raffaele e condurre “coattivamente” il leader del Pdl in udienza. Tale iniziativa suscita quanto meno stupore, visto che il reato in questione si prescriverà nel 2020 e dunque un rinvio delle udienze necessitato dal precario quadro clinico dell’imputato non influirà in alcun modo sui termini di prescrizione. Le sembra normale tutto questo? Come auspicato anche dal presidente della Repubblica Napolitano, è venuto il momento di "deporre le armi” e costruire un clima di rispetto reciproco, in prospettiva di una duratura ed edificante pace sociale. Penso che Napolitano abbia ragione, tutti dobbiamo fare un passo indietro. Infine, posso assicurare che non si vuole generalizzare, in quanto sono convinto che la stragrande maggioranza dei magistrati svolge il proprio lavoro in modo impeccabile ed equilibrato e di ciò intendo darne pieno riconoscimento, ma questo non significa che di fronte a casi di mala giustizia o di faziosità bisogna tacere o girarsi dall'altra parte.

Lei è un economista prima ancora che un politico, quali soluzioni adottare per uscire dall’attuale crisi economica che attanaglia le famiglie italiane?

La persona e la famiglia sono al centro della nostra visione culturale e politica. La difesa e la promozione della famiglia partono da una premessa essenziale, ossia dalla tutela e salvaguardia dei principi non negoziabili del matrimonio fondato sull’unione di una donna e di un uomo, della difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e della libertà di educazione. Questi valori, così come la tutela della libertà economica, educativa, della proprietà privata, della dignità del lavoro, nonché i principi di solidarietà e sussidiarietà, sono e continueranno ad essere i punti di riferimento della nostra azione legislativa. Riguardo, invece, le specifiche misure economiche, è necessario partire da un fisco che sia davvero favorevole alla famiglia e alla Persona. Un fisco a misura di uomo con una giusta tassazione e la contestuale diminuzione dell'attuale assurda spesa pubblica sono una priorità così come l'introduzione del “quoziente familiare”, oggi ribattezzato "fattore famiglia" e cioè: a parità di reddito devono pagare meno tasse i nuclei familiari più numerosi. E ciò farebbe ripartire di nuovo la demografia tanto necessaria stante l'invecchiamento della nostra popolazione.

 

Roberto Mistretta