Continua il botta e risposta a distanza tra l'On. Alessandro Pagano e gli ex consiglieri comunali del Pdl Gaetano Trainito e Giovanni Cravana.

 

 

Le dichiarazioni di Pagano hanno infatti generato una forte reazione nei due consiglieri gelesi che, ieri ,avevano detto la loro a proposito del parlamentare nisseno. Oggi Pagano interviene nuovamente con questa nota stampa:


"In occasione dell’incontro con elettori e simpatizzanti svoltosi a Gela lo scorso 27 aprile nella locale sede del Pdl, con riferimento agli ex consiglieri comunali eletti nel nostro partito nel 2010  e poi transitati nello schieramento della maggioranza, ho testualmente affermato che : “L'assenza di consiglieri nell'assise civica gelese ci ha penalizzato ma, quelli che c'erano, si facevano notare solo per un assordante silenzio”.

Il dato, assolutamente incontrovertibile, stante gli atti comunali, le rassegne stampa e il giudizio di tutti gli addetti ai lavori, ha trovato conferma nella scomposta e livorosa reazione dei suddetti consiglieri, che evidentemente sono stati toccati nel loro “nervo scoperto”.

Mi sono limitato quindi  ad osservare i fatti, senza per questo scadere nella volgarità e nelle offese, cosa di cui invece posso lamentarmi io. Ciò che io ho affermato è sotto gli occhi di tutti e per quanto mi risulta continua ad esserlo visto che il consiglio comunale di Gela non sta giovandosi di alcun intervento dei consiglieri ex Pdl, oggi maggioranza. La reazione rancorosa fra l’altro fa il paio con altre accuse dello stesso tenore ricevute in questi anni sui giornali e sui social network. Non mi turba, però desidero che non si venga a dire che c’è stata una compassionevole tolleranza nei miei confronti. Anche qui i fatti e le rassegne documentali che ho provveduto a conservare ne sono una prova. Insomma, con la favoletta che Pagano è il lupo e tutti gli altri sono agnellini si sono ingrassati in tanti. E ora di fare chiarezza e giustizia anche in questo.

Le testate giornalistiche servono a questo, a fare opinione. Loro hanno detto la loro, ed io la mia. L’opinione pubblica si farà le proprie opinioni".