Nomina Primario S.Elia. La Cassazione ha annullato la sentenza di condanna per l'On. Alessandro Pagano

 

 

La Corte d'Appello di Caltanissetta dovrà pronunciarsi di nuovo sulle accuse di concorso in abuso d'ufficio contestate al deputato nazionale del Pdl Alessandro Pagano in merito alla vicenda della nomina del chirurgo Silvio Morini a primario di Chirurgia dell'ospedale "Sant'Elia".


Così ha deciso la sesta sezione della Corte di Cassazione, annullando la sentenza con cui la seconda sezione penale della Corte d'Appello nissena condannò il deputato nazionale del Pdl Alessandro Pagano a 5 mesi e 10 giorni (pena sospesa) nel marzo di un anno fa, e rinviando gli atti ad una diversa sezione della Corte d'Appello.

Accolta dunque la richiesta della Procura generale della Cassazione, il cui rappresentante ha sostenuto che il reato di abuso d'ufficio resterebbe in piedi, almeno per quanto riguarda le responsabilità degli ex vertici del ospedale "Sant'Elia" di Caltanissetta, ma che la motivazione della sentenza sul concorso in abuso d'ufficio dell'on. Alessandro Pagano non sarebbe sufficiente per giungere ad un verdetto di condanna. La vicenda risale al periodo 2007-2008: nel 2007 vennero riaperti i termini del concorso per la nomina a primario all'esito del quale erano stati giudicati idonei i quattro candidati che presentarono domanda. Poi, nel 2008, venne annullata la procedura di selezione e venne nominato con incarico esterno il dott. Silvio Morini. Secondo l'accusa l'on. Alessandro Pagano avrebbe messo in atto una condotta istigatrice per favorire la nomina del dott. Morini; il deputato sancataldese scelse il processo con il rito abbreviato e fu assolto in primo grado "perché il fatto non sussiste", mentre gli ex dirigenti Alberto Paladino, Giuseppe Amico e Franco Maniscalco, oltre allo stesso Morini optarono per il rito ordinario sono attualmente sotto processo in Tribunale.

I difensori dell'on. Alessandro Pagano, gli avvocati Grazia Volo e Nino Caleca hanno chiesto l'annullamento della condanna per il loro assistito, il quale si è sempre difeso sostenendo che si era interessato alla vicenda in quanto all'epoca era deputato regionale e desiderava solo la soluzione migliore per Caltanissetta. Inoltre, l'on. Alessandro Pagano ha sempre respinto l'accusa di avere esercitato pressioni per favorire il dott. Silvio Morini e nel corso del processo in primo grado affermò di preferire che il chirurgo di origine umbra rimanesse come primario a San Cataldo.

A chiedere la conferma della condanna gli avvocati Emanuele Limuti, Dino Milazzo e Davide Schillaci, legali di parte civile per conto dei quattro chirurghi in corsa per il posto di primario e che sarebbero stati danneggiati, ovvero Arcangelo Lacagnina, Michele Ricotta, Carmelo Venti e Cesare Cannemi.

L'on. Alessandro Pagano, dopo avere appreso della decisione della Cassazione, ha affermato: «Allo stato, dunque, in attesa delle motivazioni della sentenza di annullamento della Cassazione si può solo obiettivamente affermare che la sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta non esiste più e, per converso, rivive, in attesa del nuovo giudizio di appello, la sentenza di assoluzione emessa nei miei confronti in primo grado. Il Procuratore generale ha affermato che nella vicenda relativa alla nomina del Primario di chirurgia dell'ospedale Sant'Elia Silvio Morini, vi fu una violazione di legge, ma che quest'ultima riguarderebbe persone interne alla pubblica amministrazione».

«Il procuratore generale - aggiunge l'on. Pagano - ha chiesto ai giudici l'annullamento della sentenza, dal momento che gli indizi evidenziati nella sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta risultano equivoci ed incerti e tali da non potere costituire prova di una condotta di istigazione. Questo è quello, per amore della verità, che si può affermare allo stato, in attesa del deposito delle motivazioni dell'annullamento da parte dei giudici di legittimità», conclude il parlamentare del Pdl.

Ora si attende la fissazione del nuovo processo da parte della Corte d'Appello.

Vincenzo Pane