Ue/Difendiamo Draghi dalla Merkel

 

 

 

"Gli elevati livelli di disoccupazione, soprattutto fra i giovani, sono inaccettabili ed è la preoccupazione prioritaria per i responsabili economici dell’Eurozona.


La banca centrale è pronta a fare la sua parte. La Bce ha sottolineato che la politica monetaria rimarrà accomodante finché sarà necessario. Da qui in avanti monitoreremo molto da vicino gli sviluppi economici e monetari e siamo pronti ad agire": così ieri Mario Draghi. Dunque per il presidente della Bce le priorità sono l'occupazione e la crescita, non la stabilità dei prezzi come pretendono i falchi tedeschi.

Il numero uno dell'Eurotower è stato molto coraggioso a parlare proprio nel momento in cui il suo operato è sotto esame da parte della Corte costituzionale di Karlsruhe (per inciso: che accadrebbe se una corte italiana giudicasse le istituzioni europee? E' un altro privilegio della Germania attuale). Ma anche Draghi, nei limiti del possibile e del suo mandato, cerca di attuare politiche espansive.

Il problema è che nessuna economia può affidarsi solo alle decisioni delle autorità monetarie: occorre un'azione anche politica. Quando la Fed americana, la Bank of England e la Banca centrale giapponese hanno inondato i mercati di liquidità, si sono mossi di concerto con i loro governi, che hanno incanalato quei soldi verso il credito alle industrie e alle famiglie, nonché alleggerendo il carico fiscale. 

Noi siamo sempre costretti ad agire con una mano legata dietro la schiena, per vie traverse. E' di queste ore la notizia che Tesoro e Bankitalia si sono costituiti parti offese contro Standard & Poor's e Ficht per i declassamenti dell'Italia nel 2011 e 2012, nel processo in corso a Trani per manipolazione del mercato. Esiste dunque un problema grande come una casa di rigore teutonico a danno dell'Italia e di altri paesi, così come esiste un problema altrettanto grande di speculazione da parte dei mercati. E le due cose agiscono in tandem. Basta saperlo vedere. E soprattutto, non si deve lasciare solo Draghi. La cancelliera Merkel ed il suo ministro Schauble intervengono continuamente su ciò che fa la Bce. Perché da noi tanta timidezza e conformismo, a parte Berlusconi?