#Interpellanza urgente degli On.li @Pagano e @Roccella al @Ministro dell'Interno in riferimento alle recenti aggressioni subite dalle #SentinelleinPiedi.

 

 

 

Al  Ministro dell'interno, per sapere -premesso che:


e aggressioni e gli atti d'intolleranza contro chi manifesta pubblicamente le proprie idee, a favore della famiglia naturale,  in modo assolutamente pacifico e silenzioso,  senza offendere alcuno, stanno crescendo in maniera preoccupante in tutto il Paese;

le violenze e le intimidazioni ai danni dei manifestanti sono innumerevoli , e negli ultimi mesi si stanno concentrando in particolare contro le “Sentinelle in Piedi”, un'associazione di cittadini la cui attività di difesa e promozione della dignità della persona, della famiglia fondata sull'unione tra un uomo e una donna e della libertà di espressione, si svolge con veglie silenziose nelle piazze, semplicemente leggendo un libro,   nel pieno rispetto delle opinioni e delle idee altrui;

l'escalation di violenza contro le “Sentinelle in Piedi”  è confermata da numerosi episodi dettagliatamente documentati da testimonianze, video, e qualificate fonti di stampa. Il settimanale Tempi, il quotidiano online La Nuova Bussola Quotidiana e Avvenire, così come i quotidiani Corriere della Sera, Repubblica e Il Foglio del 6 ottobre e Libero, Il Giornale, La Stampa e Avvenire del 7 ottobre riportano la notizia dell'ultimo episodio di intolleranza e censura subito dalle Sentinelle in Piedi lo scorso 5 ottobre in molte piazze italiane;

il 5 ottobre Le Sentinelle in piedi hanno manifestato in 70 piazza italiane, da Bergamo a Cagliari, per la libertà d’espressione e per il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma, sempre con la stessa modalità: per un’ora i veglianti sostano immobili e in silenzio nelle piazze leggendo un libro, a due metri di distanza l’uno dall’altro;

dopo aver effettuato i prescritti adempimenti nei confronti della questura, le Sentinelle si apprestavano a dare vita alla pacifica veglia di protesta contro la legge sull'omofobia , quando è iniziata un’aggressione ben organizzata, in tutte le piazze, contro i manifestanti.  Ovunque, le Sentinelle sono state minacciate, accerchiate, aggredite con insulti e violenze - spesso in presenza di bambini e donne in gravidanza -  e costrette perfino a lasciare le piazze, spesso, ma non sempre, scortate dalla polizia;

a Rovereto, per esempio, uno degli aggressori ha mostrato al portavoce delle Sentinelle, quale tacita minaccia, il calcio di una pistola. Di fronte a tale violenza le Sentinelle non hanno potuto far altro che rifugiarsi all’interno di un locale nei pressi della piazza dov’era prevista la veglia. In seguito, due persone sono state portate al Pronto Soccorso: un sacerdote – che indossava il clergyman e quindi era chiaramente riconoscibile quale consacrato – cui sono state lanciate delle uova in testa e che è stato ripetutamente aggredito, e uno degli organizzatori della veglia, che ha ricevuto una testata sul setto nasale. Il primo è stato dimesso dal Pronto Soccorso con una prognosi di due giorni, mentre il secondo ha riportato la rottura del setto nasale;

A Genova un fumogeno è stato lanciato contro il bastone di una persona invalida che partecipava alla veglia, mentre a  Torino,  per le gravi minacce, un bambino  si è sentito male ed è stato allontanato. A Bologna, come a Napoli, un corteo di provocatori  ha cercato di sfondare il cordone della polizia a protezione delle Sentinelle, lanciando sui veglianti fumogeni e razzi da stadio che hanno raggiunto alcune Sentinelle. Una bottiglia scaraventata contro le Sentinelle ha  sfiorato una bambina di sei anni. Una mamma che spingeva una carrozzina con un bambino di un anno è stata coperta di insulti e sputi;

sintomatico il caso di Pisa di cui riportiamo la cronologia: ore 18 del 5 ottobre inizia la veglia col discorso del portavoce, subito coperto dalle urla di un cinquantina di contestatori. In Piazza dei Cavalieri sono presenti due agenti di polizia, due carabinieri e un agente della scientifica. Ore 18:05: il numero di contestatori arriva a circa duecento. I contestatori iniziano a occupare lo spazio delle Sentinelle e a offendere individualmente le persone. Alcune Sentinelle vengono circondate da gruppetti di contestatori e fatte oggetto di pensanti ingiurie. Nessuna Sentinella risponde alle pur pesanti provocazioni.  La forze dell’ordine non intervengono. Ore 18:15 L’intera area destinata alla veglia è occupata dai contestatori che intonano canti dal contenuto osceno. Alcuni bambini presenti alla veglia piangono spaventati, una signora in attesa di un bambino viene strattonata. Il banner delle Sentinelle in Piedi viene usato per esporre cartelli blasfemi. Ore 18:20 Giungono in Piazza 2 o 3 agenti della Digos. Ore 18:30 Sentito il parere degli agenti della Digos gli organizzatori decidono di interrompere la veglia per evitare che qualche Sentinella ceda ai sempre più pesanti insulti e provocazioni: è stato impedito il regolare svolgimento di una manifestazione pacifica, rispettosa e autorizzata. La prepotenza ha prevalso. Ore 19 Gli organizzatori e alcune famiglie con bambini lasciano la piazza scortati dalla Polizia.  Si tenga presente che gli organizzatori della Veglia delle Sentinelle in Piedi di Pisa hanno consegnato in data 2 Ottobre al responsabile dell’ordine pubblico della Questura di Pisa una richiesta scritta di presenza adeguata delle forze dell’ordine motivata da voci insistenti circolanti in città su contestazioni organizzate contro le Sentinelle in Piedi. La mattina del 5 Ottobre, a poche ore dall’inizio della Veglia, è stata notificata via email alla Questura di Pisa una minaccia esplicita verso la Veglia delle Sentinelle in Piedi pervenuta sul profilo Facebook Sentinelle in Piedi Pisa. E’ estremamente preoccupante che si sia ritenuto sufficiente un numero così scarso di agenti, nonostante i segnali di rischio presenti;

a ben vedere, le modalità con cui sono state bloccate le manifestazioni delle Sentinelle,  descritte da alcuni giornali e visibili nei video presenti sulla rete, dimostrano come si sia trattato di un raid pianificato e  organizzato, svolto con le stesse modalità in tutta Italia, contro persone inermi che hanno cercato di portare a termine la loro  veglia nonviolenta. I contestatori avevano un solo scopo: intimidire i manifestanti e reprimere ogni opinione o idea diversa dalla propria;

questi episodi, seppure più evidenti perché avvenuti in contemporanea in molte piazze italiane, non sono purtroppo gli unici. Le Sentinelle in Piedi sono state vittime, infatti, nei mesi passati, di una lunga serie di dimostrazioni di intolleranza repressiva e violenta, tra le quali ricordiamo l'episodio accaduto a Trento lo scorso 11 aprile – richiamato  dalla Stampa del 3 giugno – dove 200 contestatori aderenti ad associazioni Lgbt e a centri sociali si sono infilati tra le fila delle Sentinelle in Piedi provocandole, insultandole e minacciandole con cani di grossa taglia, episodio «emulato», con la stessa  violenza e intolleranza, qualche giorno più tardi a Verona e ripreso dal quotidiano L'Arena del 14 aprile; identico il copione  ripetuto a Siena il 20 maggio, e riportato dal quotidiano online Tempi.it;

a tali episodi riguardanti nello specifico le Sentinelle in Piedi si aggiungono numerose altre contestazioni compiute da gruppi Lgbt ai danni di singoli o altre associazioni con lo stesso modus operandi e la stessa finalità di provocare una qualche reazione dei manifestanti, in modo da poter poi strumentalmente denunciare il compimento di un gesto «omofobo» da parte degli stessi. Ricordiamo tra gli altri quanto accaduto all'istituto paritario Faà di Bruno di Torino dove gli attivisti Lgbt, nel novembre 2013, hanno inscenato proteste e contestazioni per impedire che nella scuola venisse svolto un ciclo di seminari sulla «bellezza della famiglia tradizionale minacciata dall'ideologia gender», o quanto è accaduto durante il convegno tenuto all'università Roma Tre martedì 27 maggio 2014, ben descritto dal quotidiano Avvenire del 1° giugno 2014;

Considerato che, la nostra Costituzione all’art. 21 afferma che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”;di quali elementi disponga il Governo in merito ai fatti del 5 ottobre riportati in premessa;

quali iniziative siano state assunte dalle forze dell'ordine intervenute e quali misure siano eventualmente state adottate nei confronti degli autori delle contestazioni;

tenuto conto della escalation d'intolleranza e violenza che questi episodi stanno avendo, quali iniziative il Ministro interrogato ritenga opportuno adottare per garantire l’effettivo rispetto dell'art. 21 della nostra Costituzione.

 On. Roccella Eugenia; On. Pagano Alessandro

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