#Medioriente: meglio dittatore autoritario o califfato?

 

 

 

"Sulla situazione in Medioriente, con l'avanzata dell'Isis, va chiarito quanto prima uno dei tanti equivoci di fondo.


La comunità internazionale si trova costretta a scegliere il male minore: o Bashar al Assad in Siria oppure trovarsi con il Califfato in tutto il Medio oriente e in Africa. Chi e' oggi dunque meno pericoloso: un dittatore autoritario o chi invece diffonde il totalitarismo e vuole possedere e controllare pure gli aspetti intimi e religiosi delle persone?". Così il deputato Ncd Alessandro Pagano. "In questo scenario - prosegue - va sottolineato come nelle ultime settimane stiamo assistendo troppo spesso a tentativi di 'inquinamento' e a posizioni molto ambigue da parte di alcuni Paesi, che non fanno nulla per ostacolare l'avanzata dell'Isis. In particolare il Qatar. Anche oggi - osserva Pagano - il rapporto di ricerca della fondazione Icsa, inserisce il Qatar tra i paesi in cui si trovano i sostenitori alle frange estreme jihadiste dell'Isis, oltre a finanziare e fiancheggiare i Fratelli Musulmani. Alla luce di tutto ciò non possiamo accettare le provocazioni delle autorita' del Qatar che spingono per le dimissioni di Bashar al Assad, perché il suo regime, a loro dire, non puo' essere un alleato della guerra al terrorismo. Forse - si chiede l'esponente Ncd - la verità e' che la Siria e' vista come indispensabile snodo attraverso cui far passare il gas prodotto in Qatar? E che Assad si oppone a questo ulteriore rafforzamento economico di un paese che, consapevolmente o meno, contribuisce a seminare il terrore dell'Isis? Certo, Assad e' un dittatore autoritario, il cui regime va condannato per i crimini fatti e la violazione dei diritti umani. Ma la comunità internazionale oggi deve scegliere e porsi questi interrogativi", conclude Pagano. ROMA (ITALPRESS)  19 Novembre 2014.

@alepaganotwit