#Sentinelleinpiedi. La rettifica e precisazione a MERIDIONEWS

 

 

 

 

Gentile direttore,


in merito al vostro articolo dello scorso 20 dicembre, dal titolo 'Sentinelle in piedi a Caltanissetta - Un mese dopo contestatori denunciati', a firma di Andrea Turco, mi preme inviarle questa nota per rettificare e precisare alcuni punti, considerato che sono stato chiamato in causa, peraltro erroneamente.

Le faccio presente, infatti, che il 15 novembre non mi trovavo a Caltanissetta, come da voi scritto. Ero a Roma, dove stavo partecipando al 'Family Act, la manifestazione per e a difesa della famiglia promossa dal Nuovo Centrodestra. Lo sottolineo non per prendere le distanze dalla manifestazione organizzata dalle Sentinelle in Piedi a Caltanissetta, anzi, tutt'altro, ma per dimostrare - con questo esempio - che a mio avviso tutto il taglio dell'articolo e' viziato da un approccio di parte, non in linea con quei principi deontologici e di imparzialita' che dovrebbero caratterizzare la professione del giornalista.

E' ovvio che le mie idee, i miei convincimenti non coincidono con le persone da voi contattate e delle quali riportate i virgolettati.

Ci sono pero' alcune considerazioni del giornalista che - ribadisco, a mio avviso - ne travalicano l'oggettivita'.

Definire "cattolici reazionari" le Sentinelle in Piedi, sostenere che la Digos abbia "boicottato" la contromanifestazione tra le "forze antagoniste e antifasciste" e che il ministro Alfano "da tempo ha sposato queste posizioni conservatrici", non e' solo una palese forzatura ma si tratta di vere e proprio inesattezze.

Intravedo una chiara intenzione di dare un giudizio di merito ai fatti, tale da condizionare inevitabilmente il lettore.

Per carita', ogni testata ha diritto di tracciare la propria linea editoriale come ritiene opportuno. Credo, pero', che essa non debba mai travalicare i sacri principi della sana e corretta informazione.

Come si fa a definire, se non ho interpretato male, le sentinelle "cattolici reazionari" quando è palese la presenza trasversale di uomini e donne appartenenti ai più svariati partiti politici, compreso il Pd.

Come si puo' sostenere la tesi delle "forze antagoniste" che definiscono un boicottaggio l'azione della polizia tesa solo a evitare il contatto fisico che i Lgbt volevano a tutti i costi, pretendendo di inserirsi dentro la manifestazione.

In merito, esistono tanti filmati in tutta Italia che dimostrano, in questi mesi, i tentativi di aggressione e l'intenzione di rappresentanti Lgbt di voler manifestare nella stessa piazza concessa alle Sentinelle, esattamente lo stesso fenomeno rilevato dalle forze dell'ordine a Caltanissetta.

Cosi' come ritengo ai limiti della scorrettezza le parole dell'avvocato Antonio Campione, quando ha sostenuto che i destinatari delle denunce "sono stati subdolamente identificati dalla questura di Caltanissetta".

Ovviamente lei, Direttore, non c'entra nulla con queste ultime affermazioni ma, almeno, avrei gradito un maggiore chiarimento su cosa intendesse l'avvocato per "subdolamente", altrimenti il rischio e' quello di lanciare solo accuse gratuite.

Anche perche', le stesse violazioni le lobby gay le hanno attuate in altre città. Mi chiedo, quindi: erano subdoli anche i poliziotti delle città in questione?

Concludendo:  e' chiaro che questo clima di tensione, che ormai si protrae da mesi dopo le aggressioni in oltre dieci città così come fedelmente documentato dai media, dimostra che le lobby Lgbt sperano in uno scontro fisico, così da risultare vittime e invocare il reato di omofobia. Purtroppo per loro i risultati sono stati diametralmente opposti, al punto che oggi l’opinione pubblica ha le idee ben chiare su chi sono gli aggrediti e chi gli aggressori.

@alepaganotwit

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