#Prescrizione: alla Camera dei Deputati ci siamo opposti alla Proposta di Legge

 

 

 

 

 

"Pillole" 9/2015


 

"E’ normale che in uno Stato di diritto un uomo venga assolto dopo 25 anni? E dopo tutto questo tempo, cosa se ne fa un innocente dell’assoluzione? Questi sono gli interrogativi che tutti dovremmo porci quando parliamo di prescrizione, e in particolare della proposta di legge in discussione alla Camera. Tutti infatti dovremmo avere a mente che simili calvari, da non augurare a nessuno, condizionano e condizioneranno la vita dei malcapitati che vi si imbattono. Puoi perdere il lavoro, la famiglia, per non parlare di tutte le spese economiche che nel frattempo tutto ciò comporta per portare avanti processi così lunghi.

L’art. 111 della Costituzione recita: "la legge assicura la ragionevole durata dei processi". Ma di fatto questo non accade e ancora poco si è fatto per avere processi più rapidi. A ciò si aggiunga la proposta di legge che ieri ha ricevuto il via libera dalla commissione Giustizia, nonostante il voto contrario di NCD e che di fatto legittima la prescrizione eterna. Dal testo esce un combinato delle pene già allungate nelle precedenti leggi che, insieme alle sospensioni previste, potrebbe portare a un aumento inconcepibile . Alla luce di queste premesse, ben si comprende il perché nella mia qualità di Capogruppo del Nuovo Centrodestra in Commissione Giustizia con la condivisione dell'intero gruppo parlamentare, ho dato parere favorevole in commissione Giustizia al mandato dei relatori. Una commissione, presieduta da un esponente del Pd, che è andata oltre gli accordi che c'erano stati all'interno del Governo, di cui - ricordo - il premier e il ministro della Giustizia sono entrambi espressione dello stesso Partito democratico. A questo punto credo sia necessario che siano direttamente Renzi e Alfano ad affrontare il tema e risolverlo.

Sia chiaro, la nostra storia e la nostra battaglia nel contrasto alla corruzione e ai corrotti non si discute. Come il dibattito in Senato sul ddl anticorruzione ha confermato. Ma questo non vuol dire che i cittadini debbano rimanere a vita con addosso la spada di Damocle di un processo che, statistiche alla mano fra l'altro determina  molto spesso l'assoluzione degli imputati. La lentezza e l’inefficienza della giustizia non può ricadere sui cittadini. Ricordo a tutti che la durata media dei processi civili nel 2011 è stata pari a 1.105 giorni fino alla Cassazione.  Per quanto riguarda invece il penale, il nostro è un sistema che tende a correggere i propri errori: il 47% delle sentenze di appello riforma, del tutto o in parte,  quella di primo grado. Ricordiamo in merito, sulle misure cautelari, le oltre 22mila sentenze emanate dal 1991 ad oggi per ingiusta detenzione che hanno generato 600 milioni di euro di risarcimenti, i quali sono addirittura aumentati del 41 per cento nel 2014 rispetto all'anno precedente.

E questa è solo una delle tante fotografie negative del pianeta della giustizia nel nostro Paese. Un pianeta che vogliamo migliorare per dare davvero una giustizia giusta, rapida ed efficiente".

Alessandro Pagano

@alepaganotwit