#unionicivili #nofiducia @alepaganotwit: esame e votazione dell'ordine del giorno n. 9/3634/19 e intervento finale in aula

 

 

 

 

 

 

Atto Camera  Ordine del Giorno 9/03634/019

presentato da PAGANO Alessandro Mercoledì 11 maggio 2016, seduta n. 622.


 

La Camera,

premesso che:

diverse sentenze, travalicando i principi contenuti nel provvedimento in esame ed aggirando il divieto di surrogazione di maternità contenuto nella legge n. 40 del 2003, hanno ammesso sia l'adottabilità del minore figlio del partner omosessuale, sia la possibilità, per i partner omosessuali di cittadinanza italiana, di ricorrere al cosiddetto «utero in affitto» se il fatto compiuto in Paesi dove tale pratica legale;

il contratto di surrogazione di maternità una nuova forma di mercato di esseri umani, e nella «tratta degli esseri umani», così come definita dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani, quando indica che «il reclutamento (...) di persone (...) con l'abuso (...) della condizione di vulnerabilità (...) a fini di sfruttamento (che) comprende pratiche simili alla schiavitù e specifica che, in questi casi, il consenso della vittima allo sfruttamento è irrilevante»;

la surrogazione di maternità viola altresì la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: all'articolo 1, che recita: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti», visto che per i nati da maternità surrogata, a differenza di tutti gli altri bambini del mondo, si decide fin da prima del concepimento che non cresceranno con la donna che li ha partoriti, cioè la madre, ma con persone che vi hanno stipulato un contratto commerciale e l'hanno indotta ad abbandonano alla nascita; all'articolo 4, ove si afferma che «Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma», considerando le condizioni vessatorie contrattuali che stabiliscono nei minimi dettagli la vita della gestante e ne definiscono gli obblighi, primo fra tutti la cessione del neonato alla nascita;

la surrogazione di maternità viola la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, che, all'articolo 3, stabilisce che «Gli Stati parti si impegnano a rispettare il diritto del fanciullo a preservare la propria identità», e che, all'articolo 32, dispone che «Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico»;

la surrogazione di maternità costituisce una forma di violenza contro le donne secondo la definizione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (la cosiddetta Convenzione di Istanbul, in cui, con l'espressione «violenza nei confronti delle donne», si intende designare una violazione dei diritti umani comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica;

la surrogazione di maternità contrasta esplicitamente con convenzioni internazionali e pronunciamenti di istituzioni europee: la Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la biomedicina (1997), che, all'articolo 21 stabilisce che «il corpo umano e le sue parti non debbono essere, in quanto tali, fonte di profitto»; principio ribadito dall'articolo 3 della Carta europea dei diritti fondamentali (2000) sul diritto all'integrità della persona, in particolare quando prevede clic si rispetti «il divieto di fare del corpo umano e sue parti in quanto tali una fonte di lucro»; la risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2011 che impegna gli Stati membri a «riconoscere il grave problema della surrogazione di maternità, che costituisce uno sfruttamento del corpo e degli organi riproduttivi femminili»;

il Comitato nazionale per la bioetica, riunito in seduta plenaria, ha approvato il documento «mozione su maternità surrogata a titolo oneroso». Il Comitato nazionale per la bioetica, che si è espresso più volte contro la mercificazione del corpo umano (mozione sulla compravendita di organi a fini di trapianto, 18 giugno 2004; mozione sulla compravendita di ovociti, 13 luglio 2007; parere sul traffico illegale di organi umani tra viventi, 23 maggio 2013), ritiene che la maternità surrogata sia un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come un oggetto a un atto di cessione. Il Comitato nazionale per la bioetica ritiene inoltre che l'ipotesi di commercializzazione e di sfruttamento del corpo della donna nelle sue capacità riproduttive, sotto qualsiasi forma di pagamento, esplicita o surrettizia, sia in netto contrasto con i principi bioetici fondamentali che emergono anche dai documenti sopra citati;

il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in Assemblea plenaria (2015/2229) sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo, in cui si condanna la pratica della maternità surrogata, che mina la dignità umana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce e si afferma che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento riproduttivo e l'uso del corpo umano per profitti finanziari o di altro tipo, in particolare il caso delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo, sia vietato e trattato come questione di urgenza negli strumenti per i diritti umani,

impegna il Governo

considerato quanto esposto in premessa, ad assumere iniziative, a livello nazionale e internazionale, affinché la surrogazione di maternità, in ogni sua modalità e variante contrattuale, sia riconosciuta come nuova forma di schiavitù e di tratta di esseri umani, e sia perseguibile come reato anche se commesso all'estero da cittadini italiani.

9/3634/19. Pagano.

 

 

Esame degli ordini del giorno – (A.C. 3634) SEDUTA 11 Maggio pm

PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Pagano n.  9/3634/19, non accettato dal Governo.

ALESSANDRO PAGANO. Grazie, Presidente; volevo solo ricordare all'Assemblea che questo ordine del giorno è, sostanzialmente, lo stesso testo che fu approvato qualche giorno fa, quando si parlò dell'argomento della maternità surrogata in termini di mozione.

In quell'occasione il nostro dispositivo fu alleggerito, quindi, non fu quello che adesso leggerete, perché, ovviamente, serviva la mediazione per far sì che il Parlamento lo approvasse e devo dire che, poi, realmente, così andò, nel senso che ci fu una condivisione.

Sennonché la sorpresa fu vedere il Partito Democratico che, oltre a votare la nostra mozione, sorprendentemente, andò a votare anche la mozione di Sinistra Italiana-SEL e, allora, io ho bisogno, oggi, di ribadire e di capire, realmente, quello che pensa il Parlamento su questo argomento cruciale; vorrei leggere il dispositivo per far leva sulle vostre coscienze: «si impegna il Governo a far sì che vengano assunte iniziative a livello nazionale e internazionale affinché la surrogazione di maternità, in ogni sua modalità e variante contrattuale, sia riconosciuta come nuova forma di schiavitù e sia perseguibile anche all'estero come reato universale». Vorrei sentire e vedere il parere di questo autorevole Parlamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pagano n. 9/3634/19, non accettato dal Governo.

 Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Presenti  491   

Votanti  478   

Astenuti   13   

Maggioranza  240   

Hanno votato sì   75    

Hanno votato no  403.

La Camera respinge

 

(Seguito degli interventi in Aula) 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Alessandro Pagano. Ne ha facoltà.

Colleghi, facciamo il tifo ?

ALESSANDRO PAGANO. Grazie, voterò «no» alla legge sulle unioni civili.

Avevamo tre punti nel nostro partito su cui avevamo impostato tutto il lavoro originario: c'era la stepchild adoption, c'era la clausola di equipollenza fra unioni civili e matrimonio etero, c'era l'orribile pratica dell'utero in affitto in prospettiva. A due minuti dall'approvazione della legge, ci ritroviamo con le larghe maglie che consentono già di fatto la stepchild adoption; ci ritroviamo con l'equipollenza che è totale, stessi riti, stessi doveri, ergo stessi diritti, come bene ha spiegato la Corte di Strasburgo, e quindi con la possibilità anche di poter adottare. Sull'utero in affitto, poco fa, il Partito Democratico ha bocciato l'ordine del giorno sul reato universale e poi la dichiarazione finale dell'onorevole Zan ha chiarito ogni dubbio.

Le soluzioni per una proposta condivisa c'erano tutte, perché le nostre posizioni erano chiare, bastava semplicemente avere la buona volontà. Invece avete voluto una proposta di legge, che ora diventerà legge, che è incostituzionale, come tutti i giuristi dicono; che ha sperequazioni spaventose, basti pensare a quella che è la posizione delle coppie etero in stabile convivenza che non avranno la reversibilità, che invece avete dato alle unioni civili omo; e

basti pensare anche a tutti gli errori marchiani (ce ne sono a decine), come è stato fatto rilevare dal Comitato per le elezioni in maniera bipartisan e anche dai giuristi. A questo punto siamo nelle mani del Presidente Mattarella che non può non prendere atto di questa lacerazione del Paese che si è prodotta in maniera chiara ed evidente per una legge che è stata voluta da una minoranza. Io vi ricordo che con la legge del Porcellum questo Parlamento è dopato, voi non rappresentate assolutamente il Paese (Applausi di deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Ci sono anche tutte le condizioni per potere portare avanti un ragionamento nuovo, questo almeno è quello che ci aspettiamo dal Presidente Mattarella.

Chiudo, chiarendo che mi sospendo dal mio partito (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

@alepaganotwit