PER UN PROGETTO POLITICO CONCRETO E ATTUABILE: UNA NAZIONE, MOLTI POPOLI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

PER UN PROGETTO POLITICO CONCRETO E ATTUABILE:

 

UNA NAZIONE, MOLTI POPOLI.

I Principi, la Visione, l'Azione

 

 

 

-     Il nostro futuro deve avere il cuore antico della tradizione, ovvero di ciò che i padri hanno tramandato come il risultato della insistita esperienza dell'uomo nei secoli.

 

-     L'esperienza ha consolidato i principi della cultura cristiana con particolare riguardo al valore della vita, come espressione della ricchezza della persona, e a quello della famiglia come prima comunità umana, aperta alla procreazione. Non occorre la fede per condividerli. Il movimento internazionale che ha sostituito l'ingegneria sociale o razziale del '900 con quella antropologica delle nuove èlite cosmopolite, offende il senso comune dei popoli e mina le basi dello sviluppo umano.

 

-     L'adesione a questi principi ha unificato la nazione italiana prima dello Stato unitario. In esso coabitano quindi molti popoli uniti dai principi fondamentali e diversi per le specifiche esperienze della storia. 

 

-     L'Europa si deve riconfigurare come una confederazione di liberi Stati sovrani dalle comuni radici greco-giudaico-cristiane, che negoziano obiettivi e strumenti condivisi per il perseguimento di obiettivi di pace e di crescita.

 

-     In questa prospettiva l'Europa politica e geografica possono progressivamente coincidere in un quadro di alleanze utili a rafforzare la dimensione occidentale.

 

-     I flussi migratori devono essere governati e non subiti secondo criteri di umanità e di sicurezza, stabilizzando le aree di provenienza, semplificando tempi e modi di riconoscimento del diritto d'asilo, organizzando rimpatri tempestivi.

 

-     La società precede lo Stato che si pone al suo servizio per capacitarla e per scatenarne la vitalità. Lo Stato deve essere in primo luogo autorevole perché capace di garantire sicurezza dal pericolo e giustizia giusta. La giustizia è giusta quando è sobria, chirurgica, tempestiva. E la sanzione effettiva.

 

-     Lo Stato deve essere leggero per strutture, spese, tasse e regole. Lo Stato è federale a geometria variabile perché l'autonomia è proporzionata all'efficienza. I costi e i fabbisogni standard, introdotti dalla legge sul federalismo fiscale, sono i parametri che possono determinare il fallimento politico degli amministratori regionali e locali con la conseguenza della loro incandidabilità e del ritorno al voto dei relativi corpi elettorali.

 

-     Lo Stato tutela e promuove la famiglia naturale e la natalità, il lavoro e l'impresa, il risparmio e la proprietà attraverso regole semplici, certe e certamente applicate, un prelievo fiscale prevedibile e inversamente proporzionale al bene pubblico da tutelare, la difesa dalla criminalità piccola e grande.

 

-     Il riequilibrio demografico richiede decisioni forti a sostegno della natalità come il voto plurimo dei genitori con figli minori, deduzioni fiscali più che proporzionali al numero di figli a carico, l'accesso gratuito ai servizi di cura della prima infanzia.

 

-     Gli accordi diretti tra lavoratori e imprenditori prevalgono sulle leggi e sui contratti nazionali nel rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento.

 

-     La proprietà immobiliare corrisponde alla propensione al radicamento nella terra dei padri per cui i Comuni possono tassare i beni diversi dalla prima casa di abitazione solo nei limiti del rispetto dei fabbisogni standard.

 

-     La tutela del risparmio depositato nelle aziende di credito o nei fondi collettivi e nelle casse previdenziali deve essere totalmente tutelato attraverso strumenti alimentati dagli stessi soggetti che lo raccolgono.

 

- Lo sviluppo è integrale e sostenibile quando diventa il risultato della vitalità demografica, economica, sociale di moltitudini che hanno fiducia nel futuro e che si organizzano nelle forme del capitalismo popolare e familiare.