QTime odierno: @alepaganotwit chiede al governo di chiudere subito #UNAR dove il #denaropubblico viene utilizzato per finanziare attività illegali

 

 

 

Iniziative in relazione a recenti notizie di stampa riguardanti un'associazione beneficiaria di risorse erogate dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali e orientamenti in merito alla asserita esigenza di sopprimere tale struttura – n. 3-02808

 


 

 

 

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02808 Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745

 

Resoconto Stenografico QTime 22.02.2017 

PRESIDENTE . Il deputato Pagano ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fedriga ed altri n. 3–02808, di cui è cofirmatario, per un minuto.

ALESSANDRO PAGANO. Grazie, Presidente. A seguito di un'inchiesta giornalistica si è scoperto che 55.000 euro per un bando pubblico sono stati attribuiti a un'associazione che finanziava, con queste somme, incontri per lo sfruttamentodella prostituzione omosessuale e la somministrazione delle droghe. Naturalmente, sono indagini giornalistiche. L'UNAR che si occupa di tutto questo, e quindi è diretta emanazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, sostanzialmente non è nuova a cose di questo genere; già in passato era accaduto che con fondi pubblici si finanziassero cose che poi hanno destato scandalo, come il caso del finanziamento all'istituto Beck in occasione dell'orientamento alla sensibilità di genere nei confronti del mondo della scuola.

Allora a questo punto mi sorge chiara, e sorge chiara a tutto il nostro gruppo, l'esigenza che il Governo si deve assumere delle responsabilità ben precise, perché l'utilizzo di denaro pubblico per questo tipo di iniziative, ovviamente – non c’è bisogno di sottolinearlo – è assolutamente improprio e, quindi, chiediamo espressamente la soppressione dell'UNAR che, ad avviso degli interroganti, non è più procrastinabile.

PRESIDENTE. La Ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. Signora Presidente, rispondo agli onorevoli interroganti. La questione posta dagli interroganti sul presunto utilizzo improprio di denaro pubblico da parte dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali non risulta fondata, in quanto il bando citato prevedeva il finanziamento di singoli progetti e non della generalità delle attività della suddetta associazione. Peraltro, i contributi a cui fanno riferimento gli interroganti non sono mai stati erogati ed è già stata predisposta, in via di autotutela cautelare, la sospensione provvisoria di ogni effetto del decreto direttoriale del 23 dicembre 2016 di approvazione della graduatoria relativa all'avviso pubblico del 18 ottobre 2016. Con riferimento alla richiesta di sopprimere l'ufficio, ricordo che esso è stato istituito con il decreto legislativo n. 215 del 2003, in attuazione della direttiva 2000/43/CE del Consiglio europeo del 29 giugno 2000. Tale direttiva, all'articolo 13, determina l'obbligo da parte degli Stati membri di istituire uno o più organismi per la promozione della parità di trattamento di tutte le persone e della lotta alle discriminazioni, precisando che tali organismi fanno eventualmente parte di agenzie incaricate, a livello nazionale, della difesa dei diritti umani e della salvaguardia dei diritti individuali. Alla luce di quanto detto, giova prioritariamente sottolineare che la soppressione dell'UNAR comporterebbe una violazione da parte dell'Italia della richiamata normativa europea, suscettibile di determinare l'avvio di procedure sanzionatorie da parte delle competenti istituzioni europee. D'altro canto, mi preme ricordare che l'UNAR ha compiuto, sin dalla sua istituzione, un importante lavoro di assistenza alle vittime di discriminazione e violenza razziale, favorendo l'inclusione sociale e l'inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità, anche tramite la promozione di campagna attive di informazione e sensibilizzazione contro l'odio e i pregiudizi e che l'ufficio, inoltre, ha promosso importanti iniziative volte a favorire il dialogo interreligioso (Commenti del deputato Caparini).

PRESIDENTE. Il deputato Pagano ha facoltà di replicare. Onorevole Caparini non ha lei la parola, ma il suo collega ! Prego, onorevole Pagano.

ALESSANDRO PAGANO. Grazie, Presidente. Beh, Ministro, sono assolutamente insoddisfatto per un insieme di motivi: perché l'UNAR, sin dal primo giorno, ha cercato di inibire il pensiero di parlamentari, ha bloccato iniziative di comuni, ha orientato culturalmente docenti e scuole, o almeno questo era il tentativo, famosa è la collaborazione che ho prima citato con l'istituto Beck, che non aveva nessuna competenza scientifica, eppure sull'orientamento alle diversità e alle scuole in materia di difesa dei presunti diritti delle lobby LGBT ha dato fior di denari. Poi ha, addirittura, censurato i giornalisti; è famoso il codice di comportamento dei linguaggi che si voleva imporre a questa categoria. Ha censurato fatti avvalendosi di consulenze ben remunerate con enti a dir poco discutibili; ricordo, fra tutti, il circolo Mario Mieli di Roma, intitolato a un inquietante personaggio che inneggia alla pedofilia, alla coprofagia e alla necrofilia. Questa cosa la diciamo davanti alle televisioni, così una volta per tutte finiscono queste vergogne. Questi singoli progetti sono finanziati con atti amministrativi che sono assolutamente personali e top secret. Vorremmo sapere, infatti, una volta per tutti da chi, come vengono fatti e con quali criteri. Ma questo non si può sapere, il direttore si è dimesso, il dirigente stranamente da qualche giorno è in malattia o forse in permesso. L'UNAR fu istituita con un decreto-legge nel 2003, l'ha detto lei, e si occupava solo, però, questo era l'intendimento della Comunità europea, di discriminazioni razziali; nel 2012, invece, l'attività si è allargata ai presunti diritti appunto di alcune lobby ben precise. Allora, mi guardi un attimo, signor Ministro, perché lo voglio sillabare: senza alcuna norma che lo prevedesse. È stato fatto con un decreto del direttore di allora, Marco De Giorgi, il 20-11-2012, le dice niente questo nome ? Si è dimesso a seguito della polemica con l'onorevole Meloni, perché si è permesso di censurarla.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ALESSANDRO PAGANO. Ogni volta che ci sono stati atti ispettivi il Governo ha sempre preso le distanze oppure difese sui generis come quelle che stiamo vedendo.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ALESSANDRO PAGANO. E non è finita; diciamocelo chiaramente, l'UNAR seconda parte, quella che si occupa, appunto, dei cosiddetti diritti civili, che sono un mantra di questo Governo, in verità, ha finalità ideologiche ben precise.

PRESIDENTE. Onorevole Pagano, ha finito il suo tempo, quindi, concluda.

ALESSANDRO PAGANO. Ho finito, ho finito. È ovvio che si tratta di una slot machine che eroga denaro pubblico per fare, appunto, clientele che sono legate a queste ideologie. Chiedere la soppressione è il minimo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pagano.

@alepaganotwit