Atto Camera concernente #Venezuela e #dirittiumani del #popolovenezuelano

 

 

 

 

 

Seduta di Martedì 1 agosto 2017


Mozioni:

La Camera,

premesso che:

tra gli italiani amanti della libertà e della democrazia è sempre più grave la preoccupazione per il grave deterioramento del clima politico in Venezuela e per l'aumento della violenza contro il popolo in piazza dal 10 aprile 2017;

 

 

è urgente ripristinare il rispetto della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela e dei diritti umani del popolo venezuelano, fermando la repressione da parte delle forze dell'ordine. Da quando sono iniziate le proteste si sono registrati più di 100 morti, migliaia di feriti e la carcerazione di ben 498 prigionieri politici, secondo il Foro Penal Venezolano (organizzazione no profit dedicata alla difesa delle vittime di persecuzioni politiche);

 

il processo verso un'Assemblea nazionale costituente delineato dal Presidente Maduro comporterebbe lo smantellamento definitivo delle istituzioni democratiche e sarebbe in contrasto con la volontà popolare espressa nel referendum del 16 luglio, nel quale circa 7,5 milioni di venezuelani hanno manifestato il loro netto rifiuto del progetto. Un referendum più che simbolico, sia per la sua legittimità costituzionale, perché è stato convocato dal Parlamento democraticamente eletto (così come stabilito nell'articolo 71 della Costituzione del Venezuela), sia per la forza del risultato: nel 1999 Hugo Chávez ebbe il consenso di 3.630.666 venezuelani per riscrivere la Costituzione, invece l'iniziativa di Maduro è stata «bocciata» da 7.432.764 voti nel 2017;

ove vedesse la luce, la Costituente condannerebbe certamente il Venezuela ad una deriva dittatoriale. Così come è stata presentata, porterebbe infatti a favorire la redazione di una nuova Costituzione su misura, per dare rango costituzionale al cosiddetto «potere comunale» (las comunas), che raggruppa le organizzazioni di base affini al Partito Socialista Unito del Venezuela, una struttura parallela alla tradizionale divisione politica del Paese, così limitando ulteriormente le possibilità di partecipazione dei cittadini alla vita politica, dando spazio soltanto ai militanti del partito di Governo e smantellando definitivamente il Parlamento venezuelano, democraticamente eletto nel dicembre 2015;

in ragione della consistenza della folta comunità italo-venezuelana, appare indispensabile esprimere la vicinanza del nostro Paese ai cittadini del Venezuela, oltraggiati in ogni diritto e bisognosi di un intervento umanitario urgente;

il Senato della Repubblica si è già espresso sulla questione approvando il 24 gennaio 2017 la mozione 709,

impegna il Governo:

1) ad adottare nelle competenti sedi internazionali ogni iniziativa idonea ad ottenere dal Governo venezuelano un atteggiamento più costruttivo, affinché sia ripristinata la separazione dei poteri e siano salvaguardate le tradizionali attribuzioni degli organi costituzionali;

2) a considerare anche l'eventualità di proporre nelle sedi opportune, adeguate sanzioni, nel caso in cui l'Esecutivo venezuelano non ottemperi alle richieste della comunità internazionale e persista nella repressione delle legittime aspirazioni del popolo del Venezuela.

(1-01679) «Giancarlo Giorgetti, Gelmini, Rampelli, Menorello, Distaso, Buttiglione, Fedriga, Pagano, Allasia, Borghesi, Busin, Castiello, Invernizzi, Molteni, Gianluca Pini, Saltamartini, Simonetti, Fabrizio Di Stefano, Palese, Palmieri, Polidori, Binetti, Bueno, Galgano, Pili».