#Qtime : @alepaganotwit iniziative per bloccare gli sbarchi di #immigrati nella #sicilia meridionale

 

 



Giovedì 28 settembre 2017 ore 14.05. (5-12285)


Interviene il sottosegretario per l’interno, Domenico Manzione.

Alessandro PAGANO (LNA) illustra l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, chiedendo se il Ministro interrogato, con riguardo all’intensificarsi della nuova rotta migratoria illegale dalla Tunisia, o da altri Paesi africani confinanti, verso la Sicilia meridionale, disponga di elementi che confermino il rischio circa l’utilizzo di tale rotta da parte di persone legate al terrorismo internazionale e quali verifiche ed iniziative siano state già avviate o si intendano immediatamente avviare al fine di bloccare gli sbarchi di cui in premessa e favorire l’individuazione e l’effettivo controllo degli immigrati già giunti illegalmente sulle coste meridionali della Sicilia.

Il sottosegretario Domenico MANZIONE risponde all’interrogazione

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati, nel corso del 2017 si è effettivamente registrato un incremento di arrivi irregolari, di cittadini tunisini, sulle coste della provincia di Agrigento. Infatti, nel corrente anno sono giunti autonomamente 597 cittadini tunisini, rispetto ai 149 arrivati nello stesso periodo del 2016, mentre 766 tunisini sono stati soccorsi e condotti a terra dagli assetti navali presenti nell’area operativa, rispetto ai 134 dello scorso anno. Per quel che riguarda il litorale agrigentino, il sopraggiungere di migranti tunisini è stato episodico nel periodo che va dalla metà di giugno alla metà di luglio del corrente anno, con un incremento del fenomeno a partire dalla seconda quindicina del luglio 2017. I migranti di nazionalità tunisina attraversano il tratto di mare che separa la Tunisia dalla Sicilia con piccole imbarcazioni in legno e raggiungono il litorale e le coste delle isole Pelagie. Se in relazione agli sbarchi sulla costa provinciale è possibile il verificarsi di una differenza fra il numero delle persone sbarcate e di quelle rintracciate, lo stesso non può dirsi in riferimento agli approdi a Linosa e Lampedusa, il cui limitato territorio insulare facilita l’azione di controllo delle Forze di Polizia. Proprio al fine di rafforzare il dispositivo di controllo dei cennati flussi, la Prefettura di Agrigento, fin dal 1o luglio scorso, ha impartito alla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e al Reparto Aeronavale della Guardia Finanza di stanza nel porto empedoclino, direttive per un mirato servizio di pattugliamento antimmigrazione in mare che è stato intensificato a partire dal mese di agosto. In relazione al fenomeno segnalato dagli interroganti, risulta che la Procura di Agrigento ha avviato indagini finalizzate ad identificare i migranti, i soggetti che favoriscono l’immigrazione sul mare e sulla terra ferma e a porre l’attenzione sulle qualità personali degli immigrati, spesso soggetti già espulsi e gravati da precedenti. Quanto al rischio di infiltrazioni di soggetti legati al terrorismo internazionale tra gli immigrati tunisini, la stessa Procura ha rilevato che, allo stato, si tratta di una mera ipotesi investigativa in fase di sviluppo. Di tale ipotesi investigativa sono state messe al corrente sia la Procura Nazionale Antimafia che la Direzione Distrettuale antimafia di Palermo. Più in generale, in relazione al rischio di possibili infiltrazione di terroristi nei flussi irregolari si rappresenta che il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA) rivolge la massima attenzione alle attività mirate allo screening del flusso dei migranti giunti sulle coste italiane, al fine di scongiurare l’eventualità che estremisti islamici, siano essi foreign terrorist fighters di ritorno ovvero soggetti comunque pericolosi per la sicurezza, possano fare ingresso e transitare in Europa. In particolare, gli Uffici territoriali svolgono verifiche approfondite avvalendosi dell’azione sinergica tra dispositivi di controllo frontalieri e gli apparati specializzati nel contrasto al terrorismo, nonché Giovedì 28 settembre 2017 — 20 — Commissione I dei riscontri informativi forniti dai Servizi di Sicurezza nazionali e dagli omologhi Uffici esteri. L’Italia ha, inoltre, condiviso con Europol l’obiettivo di potenziare gli strumenti di prevenzione del terrorismo tramite l’invio nel nostro Paese di guest officers, individuati dall’Agenzia europea per approfondire i controlli sui soggetti che in base a specifici indicatori destano sospetti e appaiono meritevoli di un controllo di secondo livello dopo quelli effettuati al momento degli sbarchi. Segnalo, infine, che per rendere più efficaci i rimpatri dei migranti irregolari, il decreto-legge n. 13 del 17 febbraio 2017, convertito n. 46 dello scorso aprile, ha previsto lo stanziamento di risorse aggiuntive (19 milioni di euro) per l’esecuzione dei rimpatri da effettuarsi anche mediante l’utilizzo di voli charter, nonché il potenziamento della rete dei Centri di permanenza per i rimpatri, in modo da assicurarne la distribuzione equilibrata sull’intero territorio nazionale.

 

Alessandro PAGANO (LNA), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che, a suo avviso, si limita a richiamare fatti già noti. Si sarebbe aspettato che il Governo riferisse di iniziative concrete volte ad intercettare per tempo tali flussi di migrazione illegale, composti per lo più da soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica, il cui numero è incrementato anche alla luce dei recenti provvedimenti. Preannuncia che si svolgerà a giorni una manifestazione nel territori della Sicilia richiamati proprio per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su tale delicata questione.