#sicilia: "arriva prima un clandestino che Trump al G7"

 

 

 

 

 

 "Per arrivare in Sicilia impiegano meno tempi i clandestini dall'Africa, grazie all'efficientissimo servizio taxi delle Ong, che un 'pendolare' da Roma a Palermo.


 

Questo è il paradosso che vivono i siciliani, a causa di trasporti e una rete infrastrutturale da terzo mondo. E mentre ascoltiamo le continue prese per in giro dei vari Renzi, Franceschini, Delrio che prima di qualsiasi ragionamento sul Ponte sullo Stretto è necessario investire sulle infrastrutture, sull'alta velocità, leggiamo del sostanziale fallimento di Alitalia, con la continuità territoriale - mai garantita - che una volta per tutte andrà a farsi benedire. A tal proposito, che fine hanno fatto i 20 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità nazionale dello scorso anno?".

Così il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini, coordinatore Sicilia occidentale.

"Leggiamo inoltre che il gruppo Fs che, con un utile record, piuttosto che investire nel Sud e in Sicilia preferisce portare i bus in Germania, mentre il Governo nel Def ha letteralmente svenduto il Mezzogiorno, togliendo opere strategiche come la Palermo Agrigento. E leggiamo oggi del grido di allarme di Confesercenti sul deficit infrastrutturale dell'isola.

Del resto - prosegue Pagano - basta vedere cosa sta accadendo per il G7: l'autostrada Messina-Catania, dove transiteranno gli staff dei grandi della Terra, ridotta a colabrodo tra frane e  buche. Fa prima un profugo a sbarcare in Sicilia che Trump ad arrivare a Taormina. Al di là della provocazione, lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia è letteralmente scomparso dal radar, non sicuramente di quello delle Ong".

Palermo, 12 Maggio 2017

@alepaganotwit