Malati oncologici provincia di Caltanissetta: nel 2020 la radioterapia andrà ko. L’Assessore Razza è stato avvisato?

 

 

 

 

 

È giunto un grido di allarme da parte delle Associazioni Malati Oncologici della provincia di Caltanissetta e l’On Alessandro Pagano, vice capogruppo della Lega a Montecitorio lo ha subito colto. Queste la sue dichiarazioni:

 


 

“Diamo a Cesare quel che è di Cesare. In Sicilia ad oggi, l’oncologia della provincia nissena (radioterapia di Gela e di San Cataldo) funziona bene: 400 circa le prestazioni annue effettuate, grosso modo suddivise nel numero di 200 a Gela e 200 a San Cataldo.

A Gela confluiscono i malati oncologici anche di Licata e del basso agrigentino, mentre a San Cataldo oltre al nord della provincia di Caltanissetta, confluiscono anche i pazienti oncologici di Canicattì e dell’alto dell’agrigentino, perché come è noto, la provincia di Agrigento ha scandalosamente una sola Radioterapia.

La tecnologia utilizzata a Gela è composta da 2 acceleratori lineari di ultima generazione montati nel 2013 e che hanno una aspettativa di vita di circa 10 anni e quindi fino al 2023 tale centro radioterapico si può dire che non avrà problemi.

I problemi invece ci sono e sono tanti per San Cataldo visto che c’è un solo acceleratore lineare, montato nel 2008 e che già da adesso risulta fortemente obsoleto oltre che prossimo alla scadenza del decennio circa di ‘fine vita’. A conferma di ciò le  manutenzioni a San Cataldo, in questo ultimo anno si sono moltiplicate con conseguenti soste forzate e immediati trasferimenti temporanei dei pazienti, a Gela.

Riguardo il  personale, dopo oltre tre anni di battaglie finalmente la situazione si è normalizzata nella radioterapia di gela. Mentre a San Cataldo la situazione non è ottimale visto che mancano un medico Radioterapista e un Fisico”.

“Ma la preoccupazione serissima che mi ha fatto prendere carta e penna”, dice l’On. Pagano, “è che la tecnologia di San Cataldo risulta superatissima, trattandosi di macchinari che sia pur montati nel 2008, risultano concepiti nel 2003.

La prova è che Siemens ha già certificato alla Asp 2 di Caltanissetta che dal 2020 non verranno forniti  più pezzi di ricambio perché il macchinario già adesso è fuori produzione.

Così come mi segnalano le Associazioni Oncologiche, vengono i brividi al pensiero che l’acceleratore lineare di San Cataldo ha circa gli ultimi 12 mesi di vita, al punto che dal 2020,  ad ogni guasto i pazienti oncologici saranno costretti a migrare verso Bagheria o Catania.

Questa lettera di denuncia quindi vuole essere un alert verso il prossimo direttore della Asp 2 che si insedierà a breve, e verso l’Assessore Regionale alla Sanità Guglielmo Razza, affinché vigilino sulla burocrazia dell’Assessorato alla Salute accogliendo le giuste istanze di un acceleratore lineare di ultima generazione, ai sensi della Legge 67/88 ex art. 20.

Le voci che girano in mezza Sicilia sembra infatti che vadano in direzione opposta alle istanze del centro Sicilia (Caltanissetta e Agrigento, come già sopra spiegato) e cioè che venga privilegiata  qualche Radioterapia di qualche altra città ben più blasonata. Non vorremmo proprio che nel corso del 2019/2020 nasca “il caso” della radioterapia di San Cataldo finita ko.   Lungi da me trovarmi costretto a denunciare i fatti dicendo ‘ve lo avevamo detto e non siete intervenuti’. Tremo pensando alle reazioni giustificate dei  malati oncologici che certamente non si limiterebbero alla semplice denuncia sul giornale. Aspettiamo pertanto fiduciosi un intervento tranquillizzante dell’Assessore Regionale, non solo sui  macchinari ma anche sui Nulla Osta alle assunzioni del Fisico e del Medico  Radioterapista.”

Lo dichiara Alessandro Pagano, Vice Presidente del Gruppo Parlamentare Lega alla Camera dei Deputati.

@alepaganotwit