#Migranti: maxi truffa da 4 onlus, chiusa inchiesta Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

Ohhh!!! Finalmente partono le indagini e gli arresti contro le finte ONLUS che hanno rubato soldi allo stato, che hanno lucrato sulla pelle dei migranti, che hanno derubato il contribuente italiano. Milioni e milioni di euro finiti nelle tasche di trafficanti di carne umana.

Aspettiamo analoghe indagini in tutta Italia. #Lega #SalviniPremier #Primagliitaliani


❌❌Migranti: maxi truffa da 4 onlus, chiusa inchiesta Milano❌❌

 

Migranti: maxi truffa da 4 onlus, chiusa inchiesta Milano Domani interrogatorio per donna che avrebbe gestito il sistema (ANSA) - MILANO, 26 AGO -

La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, a carico dei rappresentanti legali e presunti prestanome di quattro onlus che avrebbero falsificato documenti per ottenere la gestione dell'accoglienza di centinaia di migranti, a cui davano poco o nulla, perche' cio' che interessava loro era "lucrare" sull'emergenza.

Uno "scenario del malaffare" sulla pelle dei richiedenti asilo venuto a galla con il blitz della Gdf di Lodi del 2 luglio scorso che ha portato a 11 ordinanze (una in carcere, 5 ai domiciliari e 5 obblighi di dimora). In carcere e' finita Daniela Giaconi, una delle 7 donne destinatarie della misura e che gestiva "di fatto" il "sistema" delle onlus (Volontari senza frontiere, Milano Solidale, Amici di Madre Teresa Giuliani e Area Solidale). Giaconi, dopo la chiusura delle indagini, ha deciso di essere sentita dagli inquirenti e l'interrogatorio e' stato fissato per domani davanti al pm Gianluca Prisco. Nell'inchiesta sono stati contestati i reati di associazione a delinquere, con base tra il capoluogo lombardo, Lodi e Pavia, truffa allo Stato e autoriciclaggio. Giaconi e gli altri, secondo l'accusa, avrebbero usato per "scopi personali" oltre 4,5 milioni di euro (lei si e' comprata una casa e un negozio a Milano) dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente partecipando, tra il 2014 e il 2018 (le procedure di controllo sono diventate piu' stringenti solo nel 2017), a bandi delle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia (parti lese).

La presunta banda di truffatori avrebbe anche garantito "supporto economico" a condannati anche per associazione mafiosa e in particolare "uno stipendio senza alcuna prestazione lavorativa", consentendo loro "di richiedere" con documenti falsi anche "le misure alternative alla detenzione", perche' figuravano come lavoratori delle onlus.