Interrogazione sul blocco dei lavori sulla SS 640 Caltanissetta Agrigento per il contenzioso tra Cmc e Anas

 

 

 

 

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri - Per sapere - premesso che:


da diversi mesi i lavori sulla SS 640 (Caltanissetta-Agrigento) si sono fermati per il contenzioso tra Cmc e Anas; in particolare, risultano fermi lotti in procinto di completamento, come il lotto Empedocle 1 che è praticamente finito, al 99,9% di avanzamento, con valore contrattuale per Cmc pari a 354 milioni (0,4 milioni residui) e il lotto Empedocle 2, che è al 90% di avanzamento, con valore contrattuale pari a 669 milioni (66,2 milioni residui);

le aziende che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione delle opere in questione, soprattutto subappaltatori e fornitori, già dalle prime fasi realizzative delle opere non hanno mai ricevuto i pagamenti in maniera puntuale, lamentando carenze sugli accordi contrattuali; la situazione si è aggravata nel momento in cui la CMC ha incominciato ad effettuare licenziamenti nel proprio organico, dichiarando di non poter pagare i suoi obbligazionisti;

sembrerebbe, che due fattori hanno inciso in modo particolare sulla crisi aziendale: i contratti sottoscritti non prevedevano né la possibilità di fare un’eventuale cessione del credito e né la facoltà di poter sospendere le forniture;

si tratta di imprese inserite nelle “white list” delle prefetture siciliane, che hanno già superato i controlli preventivi imposti dal bando, ossia in regola con il DURC e con i pagamenti delle maestranze impiegate, che hanno ottemperato a quanto previsto dal protocollo di Legalità sottoscritto da ANAS e Prefetture, di concerto con gli organi dello Stato, in possesso di conti correnti dedicati e monitorati H24 dagli organi preposti e con capacità economiche e produttive in grado di rispettare a regola d’arte gli accordi presi;

ad oggi, le imprese coinvolte sono quasi 100, i crediti vantati per lavorazioni, forniture di materiali e servizi ammontano a più di cinquanta milioni di euro; le imprese hanno inviato diffide e istanze di pagamento ad ANAS e ai general contractor del gruppo Cmc;

le esposizioni a cui sono sottoposte le aziende coinvolte sono di due tipi: bancarie e Tributarie, in quanto le imprese, senza il pagamento da parte di CMC, non sono in grado di pagare né i mutui richiesti né contributi, IVA, cartelle esattoriali, rateizzazioni all’Agenzia delle Entrate; soprattutto le imprese, da oltre 10 mesi, non sono in grado di pagare gli stipendi dei propri dipendenti;

la situazione è diventata alquanto critica e, pertanto, occorre una posizione chiara e decisa da parte del governo centrale; le molte manifestazioni in corso testimoniano il rischio di fallimento delle migliori aziende della Sicilia, che getterà in povertà circa 2.500 famiglie;

il comitato dei creditori della Cmc tra cui numerosi imprenditori hanno in programma un incontro a Roma per Mercoledì 13 febbraio 2019, dichiarando che i lavori non potranno essere ripresi se prima non saranno pagati i crediti pregressi e preannunciando eclatanti azioni di protesta se non avranno risposte concrete da parte del Governo;

secondo quanto riportato dai giornali, il Comitato delle imprese creditrici attribuisce la problematica situazione attuale al disinteresse del precedente governo e soprattutto all’ANAS che non ha vigilato fino in fondo sulla corretta gestione della Cmc -:

se il Presidente del Consiglio dei Ministri in indirizzo non ritenga indispensabile ed urgente convocare un tavolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la presenza dei ministeri di Interno, MISE, MIT ed ANAS per risolvere la grave situazione di crisi che si è venuta a creare e se non intenda procedere all’immediato a soluzioni concrete per il pagamento dei crediti vantati dalle imprese coinvolte, subappaltatori e fornitori, affrontando a carico dello Stato le lunghe procedure concorsuali di recupero crediti, anche rivalendosi successivamente sulla CMC.

Alessandro Pagano