Aula, Resoconto stenografico, Seduta 336 - Esame decreto emergenza Covid 19

 

 

 

 

 

 

Nella seduta di giovedì 7 maggio è proseguito l'esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid 19 


ALESSANDRO PAGANO(LEGA)

Presidente, noi siamo molto perplessi su questa norma e anche sulla proposta di riformulazione che è stata succintamente anche richiamata dall'onorevole Ceccanti quando diceva: “su per giù, siamo d'accordo”. Ora, non lo so con chi è che siete d'accordo. Certamente la Lega su questo argomento è trasecolata; non potevamo che essere contrari in linea di principio, ma adesso a maggior ragione, dopo questo mini confronto in Aula, ovviamente ci sentiamo di ribadire ancora con forza che questa è una norma totalitaria.

Ricordo a tutti - non c'è bisogno di ripeterlo fra di noi, siamo abituati a calcare queste Aule e soprattutto abbiamo un minimo di competenze su questo argomento - che il DPCM ha natura amministrativa e soprattutto - questo è il dato importante - nel momento stesso in cui non viene utilizzata la formula del decreto-legge si evita la firma del Presidente della Repubblica.

Allora, non è soltanto il Parlamento che viene meno nella sua centralità, fatto di per sé assolutamente grave, perché è ovvio che il dibattito parlamentare, la possibilità di fare opposizione, la possibilità di portare nelle piazze e nelle tribune quello che testé viene discusso è già di suo un elemento di una gravità assoluta, ma il fatto stesso che anche il Presidente della Repubblica venga bypassato nella sua funzione nobile, notarile, è ovvio che questo produce in tutti noi degli elementi di grande turbamento, perché è chiaro che su questo binomio su cui si è fondato questo stile del Presidente del Consiglio si sta scontrando, in questo momento, una vera e propria battaglia, che non è soltanto politica, ma che è anche umana, anche sociale.

Questo Presidente del Consiglio, giorno dopo giorno, ribadisce, a livello personale, scelte che sono di un intero Paese. E per un certo periodo, per un certo momento, ci ha fatto anche piacere - lo ammettiamo con onestà intellettuale - anche la posizione del Partito Democratico che, in maniera molto chiara, chiedeva la condivisione del Parlamento. C'è stato anche un vostro dibattito in merito, sono stati anche fatti dei ragionamenti che, da un certo punto di vista, ci hanno anche positivamente sorpreso. Il fatto che adesso, invece, tutto questo venga contrabbandato, venga ceduto con una concessione informativa di dubbio valore, senza nessun voto del Parlamento, personalmente (ma anche penso a nome di tutti, chi ha onestà intellettuale non può che condividere questo ragionamento) non può che turbare. E penso che questo sia l'elemento su cui oggi dobbiamo riflettere, e anche tanto.

Mi auguro vi sia un dibattito da parte di tutti, che non può restare vincolato a un ragionamento di meri numeri, su cui poi qualcuno si adagia in maniera più o meno passiva; non è tollerabile, non è, penso, corretto e giusto. Mi fanno piacere le posizioni che sono state espresse di dissenso e ce le auguriamo ancora più forti.

“Ove non sia possibile per ragioni di urgenza connesse alla natura delle misure adottate” questo è il testo del suo emendamento riformulato per non dire incriminato. Onorevole Ceccanti, ieri, soltanto ieri, non 100 giorni fa o nella scorsa legislatura, lei ha detto di non esagerare, perché poi, alla fine, questo non era il Parlamento albanese, non era la dittatura di Enver Hoxha.

Ma guardi che, a distanza di ventiquattr'ore, qui ripetiamo di nuovo lo stesso refrain, siamo in presenza esattamente dello stesso modello culturale e politico. Voi utilizzate il sistema di Enver Hoxha. Allora ritengo che queste cose vadano assolutamente condannate, mi auguro in un rigurgito di dignità da parte di tutti, che questo emendamento non passi. Ritengo sia corretto e giusto evidenziarlo e lasciare non soltanto alla valutazione politica, ma anche alla coscienza personale questo tipo di ragionamento.