Richiesta di chiarimenti al Ministro dell'Istruzione circa gli effettivi sbocchi professionali laurea magistrale in «Religioni e culture» dell'Università di Palermo.

 

 

 

 

 

Atto Camera,  Interrogazione a risposta scritta 4-08847 presentato da PAGANO Alessandro testo di Giovedì 8 aprile 2021, seduta n. 482


ALESSANDRO PAGANO, DE ANGELIS, MATURI, PATELLI e ZICCHIERI.

— Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

l'Università degli Studi di Palermo ha annunciato il 22 dicembre 2020 i propri nuovi corsi di laurea. Fra questi c'è una laurea magistrale in «Religioni e culture», codice LM64 che, per la prima volta, era stata introdotta da Luciano Guerzoni, succeduto a Don Giuseppe Dossetti, insigne giurista e padre costituente, sulla cattedra di diritto canonico ed ecclesiastico all'università di Modena. Diversamente dai corsi di laurea analoghi attivati presso altre università, in questo caso si assiste però al ritorno di tali insegnamenti nel sistema universitario italiano;

tale corso di laurea, grazie al partenariato con la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia FATESI, si presenta infatti come un «corso inter-ateneo», ma per essere autorizzato, è stato necessario inserire gli insegnamenti delle diverse comunità di fede e di tutte le varianti confessionali e culturali tanto che, si legge nella presentazione del piano di studi, il corso ha lo scopo di fornire «le chiavi di lettura dei fenomeni religiosi dell'attualità attraverso l'analisi delle metodologie, della storia, dell'ermeneutica e delle rappresentazioni culturali proprie delle tre grandi religioni monoteiste»;

appare incongruo con le finalità sopra descritte che il corso preveda anche un tirocinio obbligatorio presso organizzazioni attive nel volontariato in chiave interreligiosa o presso istituzioni culturali direttamente legate alla conservazione o alla comunicazione del patrimonio del sacro come ad esempio emittenti radiotelevisive;

stupisce anche che l'università degli Studi di Palermo, per assicurare adeguato livello scientifico al corso di laurea, dichiari di avvalersi della collaborazione della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, quando, a parere degli interroganti, sarebbero più che sufficienti le competenze dei docenti delle due università che palesemente godono del rispetto del mondo accademico;

inoltre, l'università di Palermo, in modo secondo gli interroganti improprio e fuorviante, include fra i possibili sbocchi professionali, l'accesso anche alle cattedre Irc (insegnamento della religione cattolica) «per coloro che fossero in possesso dei requisiti soggettivi e dei crediti necessari»;

vero è che l'accordo firmato nel 2019 tra Santa Sede e Repubblica Italiana costituisce un significativo avanzamento delle relazioni fra i due Stati in virtù della comune appartenenza alla Convenzione di Lisbona ed allo Spazio europeo dell'educazione superiore e prevede il completo riconoscimento da parte dell'Italia di tutti i titoli rilasciati dalle istituzioni di educazione superiore erette o approvate dalla Santa Sede, finalizzato a rafforzare e valorizzare la collaborazione tra università, facoltà ed altre istituzioni pontificie e romane con le loro sorelle italiane per creare un polo universitario che offra una vasta gamma di studi superiori ecclesiastici, ma è espressamente chiarito che i titoli previsti dal Concordato (Teologia e Sacra Scrittura) continuino ad essere riconosciuti con decreto del Ministro per l'istruzione, l'università e la ricerca ai sensi della procedura vigente dal 1995;

inoltre, il decreto ministeriale n. 70 del 24 luglio 2020 statuisce quali siano i titoli validi per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali di ogni ordine e grado ed enumera gli istituti e le facoltà abilitate al rilascio delle stesse e fra questi non figura il corso LM 64 e nessuna università statale;

in ultimo, risulta ambigua la formulazione «Oltre alle opportunità concorsuali ex Tabella A del DPR 13 febbraio 2016, n. 19, per adesso limitate alla classe A-19 (Filosofia e Storia) ma soggette in futuro a possibili estensioni» –:

se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda adoperarsi per un chiarimento circa gli effettivi sbocchi professionali del corso di laurea in questione, anche in considerazione della disciplina concordataria ovvero l'Accordo tra l'Italia e la Santa Sede e le successive intese di attuazione.

(4-08847)