L'Associazione antiracket R. Livatino non è di carattere politico

Un nuovo tassello si aggiunge al dibattito sulla partecipazione alla riunione del Consiglio comunale aperto fissato per giovedì prossimo riguardante il tema delle neonate associazioni antiracket di Caltanissetta. Dopo che l’Assessore regionale all’Industria Marco Venturi ha preso le distanze dall’incontro denunciandone il carattere politico, giunge pronta la replica dell’On. Alessandro Pagano, che si allinea alle posizioni già espresse dal Presidente dell’Associazione antiracket "Rosario Livatino", Franca Pepi.

Il Deputato nazionale ha risposto a Venturi: "Sono sorpreso per questo atteggiamento. Il Consiglio Comunale aperto a tutte le Autorità civili e militari del prossimo giovedì non è affatto una riunione politica, al contrario va colta come l’occasione buona per dimostrare chiaramente che esiste un fronte compatto nei confronti dell’unico nemico, ossia la mafia, la criminalità organizzata e il racket". "L’eventuale assenza di Venturi – prosegue Pagano – è invece prova di un certo atteggiamento di parte, soprattutto se Venturi intende prendere in considerazione solo la "sua" associazione anti-racket. Dal mio punto di vista le due associazioni non sono concorrenti: non dovrebbero, infatti, solo convivere ma addirittura collaborare, così come tutte le istituzioni devono schierarsi al fianco di entrambe. Se Venturi si tira indietro significa che la Camera di Commercio che lui presiede e il Governo regionale di cui è componente non sostengono la battaglia per la legalità nel senso più nobile del termine". " Aggiungo che già il Senatore Lumia da giorni sostiene che non riconosce l’Associazione "Livatino". Se Venturi si allinea a questa posizione, vuol dire che è lui a far politica. Penso, invece, che questa sia un’occasione irripetibile per serrare le file e smetterla con le polemiche. Per sua serenità gli ricordo che nell’Associazione Anti-racket "Rosario Livatino" fanno parte soltanto coloro che hanno la partita Iva, cioè imprenditori o professionisti e che nel consiglio di amministrazione ci sono imprenditori che hanno visto uccisi i loro congiunti ad opera del racket. La politica, dunque, c’entra ben poco con l’incontro di giovedì, non c’è bisogno di altre prove per dimostrarlo e chi sarà assente avrà torto".