Ordine pubblico e sicurezza dei cittadini: le cose stanno migliorando.

Con la pubblicazione, avvenuta martedì, del decreto del ministro dell’Interno che, d’intesa con l’Anci e con i sindaci delle principali città italiane, individua il concetto di "sicurezza urbana", si è completato il quadro degli interventi realizzati nei primi tre mesi di azione di governo sul fronte della sicurezza.

La soddisfazione manifestata da larga parte dei sindaci, al di là del colore politico e della maggioranza della quale sono espressione, attesta il buon lavoro svolto per dare chiarezza all’azione del primo cittadino, e della polizia locale che da lui dipende, e per conferire strumenti normativi che già stanno permettendo di elevare gli standard di decoro dei comuni italiani (per es., nell’anticontraffazione e nel contrasto al deturpamento degli edifici). A ciò si affianca, come effetto dell’approvazione del decreto legge e della parallela azione di governo:

- il sensibile decremento degli incidenti stradali, anche mortali, registrato a seguito delle disposizioni di maggior rigore sulla guida dopo aver assunto alcool o stupefacenti, e il parallelo incremento delle vetture sequestrate, soprattutto nei fine settimana, destinate alle confische;

- l’aumento del numero di immobili e di risorse finanziarie sequestrate alla criminalità mafiosa, grazie alle norme che rendono più agevole tale forma di contrasto;

- lo sforzo per ristabilire le regole di ingresso degli extracomunitari e di permanenza dei comunitari;

- l’uso dei militari per affiancare e sostenere le forze di polizia nelle città più importanti;

- l’avvio dei censimenti dei campi per i nomadi, inquadrato un contesto di soluzione non occasionale dei problemi derivanti da presenze criminali al loro interno.

A settembre riprenderanno in Parlamento i lavori del più ampio disegno di legge, che completerà il primo intervento riformatore sulla sicurezza, con interessanti novità quanto agli scioglimenti delle amministrazioni del territorio per infiltrazione mafiosa, alla sanzionabilità della mancata denuncia dopo richieste estorsive, al maggior controllo dei money transfert. E’ un lavoro per il quale è indispensabile – come è avvenuto finora – la collaborazione di tutte le istituzioni interessate.