Riscatto case popolari: intervengono l'On. Raimondo Torregrossa e l'On. Alessandro Pagano

"E’ da anni che ci interessiamo del riscatto degli alloggi popolari della provincia di Caltanissetta e che tentiamo di trovare una soluzione positiva per risolvere la questione che ormai si trascina da troppo tempo e che crea innumerevoli disagi alle molte famiglie che li abitano". Queste le affermazioni degli on. Raimondo Torregrossa e Alessandro Pagano.

A testimonianza del loro impegno i due rappresentanti del Pdl fanno sapere di avere già avviato dei rapporti con il dott. Lillo Punturo, direttore generale dell’Iacp di Caltanissetta, e con la dott.ssa Elisabetta Spitz, direttore generale del Demanio, affinché si ponga fine ad una situazione che è al limite tra l’assurdo e il paradossale. Non si può chiedere alle famiglie che vivono legittimamente negli alloggi popolari in questione di esibire il contratto stipulato cinquantanni fa da persone per la maggior parte oggi decedute; per di più questo non rappresenta un caso sporadico, ma tocca quasi 600 famiglie della provincia nissena le quali, non solo non si vedono riconosciuto il diritto di riscattare i propri alloggi, com’è nell’intenzione dei molti, ma non vedono neanche rispettato il diritto di vivere in condizioni decorose per l’impossibilità di ristrutturare o riparare le proprie abitazioni a causa di un comportamento disinteressato del Demanio, il cui unico obiettivo è divenuto quello di liberarsi, attraverso la vendita, di detti alloggi.

Le case popolari in questione furono costruite usufruendo dei finanziamenti della legge 640 del 1954 e furono assegnate dalla Prefettura alle famiglie che ai tempi vivevano in abitazioni malsane, le quali stipularono il relativo contratto con l’Iacp. Passati ormai molti anni dalla suddetta assegnazione, le case affidate agli originari assegnatari hanno visto alternarsi diverse persone che, a vario titolo, hanno abitato gli alloggi: alcuni li hanno ereditati ed altri hanno stipulato con lo stesso Iacp regolari contratti d’affitto. Il paradosso della vicenda è che cinquanta anni fa l’assegnazione delle case e i relativi contratti vennero fatti con atti di urgenza, ed oggi, dopo mezzo secolo, si pretende di far riscattare gli alloggi popolari, che nel frattempo non hanno avuto continuità di soluzione dei relativi contratti, solo a chi presenta l’originario contratto. Un’ulteriore assurdità è anche il riferimento, in relazione alla possibilità di riscatto di dette case, ad un decreto prefettizio di cui, nonostante le molte ricerche in diversi uffici, non c’è traccia perché mai esistito.

"Il mio impegno in merito alla questione - afferma l’on. Alessandro Pagano – è quello di superare l’assurda necessità di presentare il vecchio contratto d’affitto stipulato circa mezzo secolo fa dagli originari assegnatari, ormai per la maggior parte impossibilitati a farlo per ovvie ragioni, al fine di permettere agli attuali e regolari abitanti delle case popolari di poterne acquisire la proprietà, rispettando la loro volontà e il loro sacrosanto diritto di possedere la casa in cui abitano da anni".

E prosegue l’on. Raimondo Torregrossa "un ulteriore, ma non meno importante, obiettivo riguarderà anche l’aspetto economico e il tentativo di ottenere, per coloro che manifestino la volontà di riscattare l’alloggio, un prezzo più vantaggioso. A tal proposito mi preme ricordare che esiste una disparità di trattamento tra quanto previsto dalla normativa nazionale e quanto invece previsto da quella regionale; quest’ultima risulta essere maggiormente vantaggiosa per i futuri acquirenti ed è proprio la normativa regionale che tenterò di far prevalere".