Radioterapia

CALTANISSETTA – "I lavori per la realizzazione della radioterapia al "Maddalena Raimondi" di San Cataldo ripartiranno entro il prossimo 15 ottobre. E’ un risultato importante il cui merito è da ascrivere alla mediazione messa in atto dal nuovo prefetto di Caltanissetta, Vincenzo Petrucci, che ha continuato l’opera avviata dal suo predecessore Pietro Lisi.

Un plauso va anche al direttore dei lavori, ingegnere Danilo Notarstefano, che si è impegnato per superare gli intoppi burocratici che avevano bloccato la prosecuzione dei lavori".

Lo ha dichiarato l’on. Alessandro Pagano, già assessore regionale alla Sanità ed attuale responsabile organizzativo di Forza Italia che, fin dal primo momento, ha creduto fortemente nella realizzazione del servizio di radioterapia all’ospedale di San Cataldo.

"L’incontro di oggi in Prefettura – ha continuato l’on. Pagano – ha messo la parola fine ad una situazione che si protraeva ormai da quasi un anno. I lavori, infatti, erano fermi dal novembre del 2006 a causa di alcuni problemi di natura tecnica ed economica. Adesso tutti gli ostacoli sono stati superati e l’azienda sanitaria e l’ATI, l’associazione temporanea di imprese che deve costruire la struttura, hanno siglato uno schema definitivo di transazione che stabilisce la riapertura del cantiere a partire dal 15 ottobre. E’ stato assicurato che entro nove mesi dalla ripresa dei lavori, il servizio di radioterapia potrà essere ultimato. Si tratta di una buona notizia, che scaturisce grazie all’impegno di tutti, di cui siamo particolarmente soddisfatti perché per i malati oncologici la nascita di questa struttura significa avere una speranza in più e un sostegno importante. Il servizio di radioterapia, infatti, sarà un centro all’avanguardia nel campo scientifico e permetterà ai pazienti di non sottoporsi ai cosiddetti viaggi della speranza con trasferimenti estenuanti e costosi e code lunghissime, e soprattutto di vivere con serenità il proprio percorso terapeutico sapendo di potere contare su professionalità e mezzi adeguati anche a poca distanza dai propri affetti e dalla propria casa. E’ l’epilogo positivo di una vicenda che ci ha visti lottare nel solo interesse dei pazienti che rappresentano i nostri unici interlocutori e a cui, da uomini delle Istituzioni, dobbiamo rendere conto in termini di risultati e di sensibilità".