Bullismo

CALTANISSETTA – "Azioni per aumentare la prevenzione, allo scopo di sopprimere il fenomeno del bullismo nelle scuole di ogni ordine e grado siciliane, affinché si garantisca a tutti una fruizione serena della scuola".

Con questo ordine del giorno, presentato dall’on. Alessandro Pagano, responsabile organizzativo di Forza Italia in Sicilia, si impegna il Governo regionale a garantire la tutela delle attività scolastiche e il diritto allo studio.

L’on. Pagano ha posto l’attenzione, oltre che sui problemi relativi all’istruzione, sul fenomeno sempre più dilagante del bullismo e del vandalismo prendendo spunto dal recente caso accaduto al liceo scientifico "Vittorini" di Gela e in altri istituti della provincia di Caltanissetta.

"L’episodio di Gela – ha detto l’on. Pagano - dove è stato picchiato un ragazzo e i casi precedenti, in uno dei quali furono addirittura arrestati cinque studenti tra i 15 e i 16 anni dimostrano che il fenomeno sta assumendo dimensioni preoccupanti. Purtroppo il problema non riguarda solo Gela e le scuole della nostra provincia ma è ormai esteso a livello nazionale. Si stima infatti che oggi a scuola il 25% dei ragazzi sono stati oggetto di ingiurie, prepotenze, pestaggi, intimidazioni e razzismo e che aumentano sempre di più gli atti di vandalismo che, oltretutto provocano danni per decine di migliaia di euro sia alle strutture che alle attrezzature. Tutto ciò è inaccettabile. Bisogna garantire e tutelare gli studenti preservando un habitat scolastico sereno, produttivo e privo di episodi di bullismo dietro i quali si nascondono un disagio sociale che domani potrebbe trasformarsi in delinquenza comune o peggio".

L’on. Pagano sottolinea anche la totale incapacità del Governo Prodi a soddisfare le richieste e i bisogni del mondo della scuola.

"Mentre docenti, ricercatori, personale della scuola dei sindacati confederali e di categoria – ha spiegato l’on. Pagano – hanno protestato contro la finanziaria che ha penalizzato i rinnovi contrattuali, ha previsto risorse esigue, ha sancito tagli insostenibili agli organici e il debole e proposto un incerto piano di stabilizzazione dei precari; la scuola italiana è sempre più allo sbando anche sotto il profilo morale. Ogni giorno, infatti, sono alla ribalta episodi di bullismo e di degrado morale come l’esibizionismo delle ragazzine che si immortalano in clip hard su videofonini sui quali l’attuale maggioranza, piuttosto che indignarsi e agire di conseguenza, tende invece a minimizzare. Un recente sondaggio – ha continuato l’on. Pagano – rivela che un adolescente italiano su tre ha paura di essere vittima di episodi di bullismo e un ragazzo su due ritiene che sia la scuola il luogo dove più si avverte il pericolo della violenza giovanile. Il 38% degli intervistati ha risposto di avere paura del bullismo, addirittura il 16% di esserne già stato vittima e il 55% indica che tutto ciò è avvenuto a scuola. Davanti a questa emergenza, così bene rappresentata dai dati, l’attuale Governo cosa fa? Si preoccupa di limitare i danni di fronte all’opinione pubblica. La risposta delle Istituzioni, invece, deve essere immediata in maniera da stroncare qualsiasi fenomeno di illegalità e, allo stesso tempo, è necessario aumentare l’impegno profuso in questi anni nella diffusione tra gli studenti delle scuole della cultura della legalità, dei valori cristiani e sociali. Il bullismo che da assessore regionale alla Pubblica Istruzione più di una volta abbiamo denunciato nel nostro consueto giro di conferenze nelle scuole, è una piaga sociale che riguarda non solo i ragazzi ma anche le ragazze e che si sta diffondendo a macchia d’olio tra i giovani senza distinzione di status sociale. Il bullismo rappresenta l’anticamera per la criminalità organizzata e i giovani bulli possono diventare il vivaio a cui la mafia può attingere per rafforzare e moltiplicare le forme di sodalizio criminale. Ecco perché le Istituzioni, la scuola e le famiglie devono intervenire nel processo di educazione dei ragazzi per insegnare loro ad apprezzare e a vivere secondo i valori della legalità, della solidarietà e del rispetto di se stessi e degli altri. Neanche il tanto criticato Governo Berlusconi, nonostante avesse avviato e portato a termine una rivoluzione epocale come la riforma Moratti, ha mai dovuto sopportare episodi di degrado così devastanti e una sollevazione popolare come quella che oggi colpisce Prodi e compagni".