Lettera aperta dell’on. Pagano contro la ricorrenza di Halloween

CALTANISSETTA – "Nulla da obiettare sulla festa di Halloween, che ha origini irlandesi e rappresenta un momento importante di svago per i bambini americani, ma questa globalizzazione esasperata non ha nulla a che vedere con la nostra cultura che rischia di essere dimenticata se ognuno di noi non contribuisce a fare conoscere ai nostri figli la nostra storia e i nostri valori".

L’on. Alessandro Pagano, responsabile organizzativo di Forza Italia in Sicilia, ha inviato alla stampa una lettera aperta invitando i parroci e i presidi della provincia di Caltanissetta a sostituire la festa di Halloween con una giornata dedicata alle tradizioni siciliane.

"Halloween – ha continuato l’on. Pagano – è una proposta del consumismo, molto lontana dal simbolismo originario. Invece di travestirsi con maschere di spettri e di streghe, perché non valorizzare i pupi di zucchero e i dolci di pasta reale, simboli tutti siciliani della Festa dei Morti? Questa ricorrenza non è un Carnevale, ma deve essere l’occasione per formare i giovani ai valori primari della fede e della vita che non hanno nulla in comune con le zucche vuote, i dolcetti e gli scherzetti. Trasformare la festa dei morti in una sfilata di Carnevale significa piuttosto lasciarsi influenzare dalle mode del momento e soprattutto dimenticare che morte e dolore fanno parte della quotidianità, esperienze a cui oggi le giovani generazioni non sono più educate così come spesso non sono educate alla serietà della vita stessa. Fa male constatare come le due feste tra le più care della cultura cristiana, come Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti, siano state contaminate da un rito anglosassone e carnevalesco che è il segnale di un ulteriore decadimento delle nostre tradizioni a favore della globalizzazione. Il problema, infatti, non è quello di contrapporre la religione cristiana ad Halloween ma si tratta di capire perché cercano di imporci queste feste, inventandole o importandole da culture estranee alla nostra. Credo che il rapporto con le altre culture vada cercato, stimolato e potenziato ma il confronto deve essere paritario: rinunciare alla nostre tradizioni in virtù della spinta mediatica e di un’omologazione culturale sempre crescente è inaccettabile. Halloween in Italia è puramente un’operazione commerciale. Dunque riappropriamoci delle nostre tradizioni per non dover in futuro vedere i nostri figli andare in giro la notte del 31 ottobre travestiti a chiedere dolcetti senza sapere il perché".