Continuano le giornate di studi su - Quale felicità per l’Europa di oggi?

PALERMO – L’on. Alessandro Pagano, responsabile organizzativo di Forza Italia in Sicilia, ha partecipato al convegno "Quale felicità per l’Europa di oggi?", organizzato a Palermo dall’associazione "Thomas International" con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e alla presenza del mondo accademico italiano ed internazionale.

All’appuntamento palermitano erano presenti Salvatore Amato dell’Università degli Studi di Catania; Raimondo Cubeddu, Università degli Studi di Pisa e IMD Alti Studi Lucca; Marco D’Avenia dell’Università Pontificia della Santa Croce di Roma; Giovanni Fiaschi, Università degli Studi di Padova; Thomas Hibbs, Baylor College (USA); Antonio Livi della Pontificia Università Lateranense; Robert A. Gahl, Pontifical University of the Holy Cross di Roma; John O’Callaghan, University of Notre Dame (USA); Christopher Wolfe, Marquette University (USA); Roberto de Mattei, Università di Cassino (Consiglio Nazionale delle Ricerche); Giuseppe Nicolaci, Pietro Palumbo, Aldo Schiavello, Carlo Sorci e Salvo Tomaselli, dell’Università degli Studi di Palermo.

"Nell’Europa di oggi – ha sostenuto l’on. Pagano - e in parte gran parte del mondo occidente, la gente è sempre preoccupata della propria felicità. Mai come adesso si avverte una crisi profonda, che rende infelici, e che è direttamente proporzionale all’abbandono da parte della nostra società dei valori tradizionali e della fede. Il consumismo, i mass media che presentano modelli assolutamente falsi e da fiction, l’economia globale che porta ad uno stress da successo, non portano alla felicità e non è un caso se, a fronte della migliore qualità economica della vita, i parametri di insoddisfazione e di infelicità sono cresciuti, si pensi alla droga, all’alcool e al numero dei suicidi che aumentano. La verità è che ogni attività educativa si basa su di una presa di posizione forte ed esplicita sul senso e il valore della persona umana. Non c’è educazione senza Valori, né educazione senza modelli. Non possiamo mantenere a lungo i nostri valori e la nostra civiltà se ignoriamo o rigettiamo le nostre radici culturali cristiane. L’uomo deve avere memoria, regole condivise e solidi punti di riferimento mentre la neutralità dello Stato spesso non fornisce risposte".