Inaugurata a Pechino la mostra “Continente Sicilia: 5000 anni di storia”

PECHINO – Numeri da capogiro per la Sicilia sbarcata in Cina in occasione della mostra "Continente Sicilia: 5000 anni di storia" che si è inaugurata a Pechino e che resterà aperta nella capitale cinese fino ai primi di luglio.

Le immagini della mostra, organizzata dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali, andranno infatti in onda sui maggiori network nazionali. CCTV, la tv statale cinese, trasmetterà un servizio sui propri notiziari ma la copertura dell’avvenimento è stata assicurata anche da Beijing TV, l’emittente di Pechino che conta quasi 15 milioni di contatti giornalieri e da Phoenix Hong Kong, una rete satellitare che con le sue immagini copre tutto l’emisfero orientale. E nel frattempo, dopo l’educational tour dei giornalisti cinesi in visita in Sicilia nello scorso marzo, tutte le maggiori riviste del Paese hanno raccontato il magico mondo della cultura siciliana aprendo la strada a quello che è considerato il momento culturale più importante e atteso del 2006. Il National Museum di Pechino, che si trova proprio di fronte a piazza Tiananmen, già piena di bandiere ed aquiloni e pronta ad ospitare la festa del primo maggio, ha "regalato" alla Sicilia il suo salone più prestigioso. Circa mille metri quadrati dove sono stati esposti alcuni tra i capolavori della storia siciliana: dalle Teste di Pantelleria alla prima traduzione di Confucio realizzata dal monaco gesuita Pietro Intercetta di Piazza Armerina. Al centro dell’allestimento, sormontato da una ricostruzione di un Talamone dal Tempio di Zeus di Agrigento, il Cratere dei Niobidi il cui valore è stimato in oltre dodici milioni di euro.

"Il governo regionale – ha detto l’assessore regionale Alessandro Pagano – ha voluto rafforzare i legami culturali con la Cina. Siamo convinti che l’investimento sulla cultura ha un valore strategico non inferiore a quello economico perché solo mostrando al popolo cinese la nostra identità millenaria potremo contare su un ritorno in termini di viaggiatori e risorse.

La Cina ha il più alto tasso di crescita ed è, di fatto, la quarta economia del mondo. Per questo intendiamo promuovere la nostra terra per trasformarla in una delle mete predilette dai turisti cinesi. Le stime ci dicono che la metà dei viaggiatori cinesi preferisce Roma o Firenze piuttosto che la Sicilia. Dobbiamo invertire questa tendenza e per farlo dobbiamo usare la ricchezza del nostro patrimonio storico, culturale, monumentale e ambientale considerato che in Cina vive la più alta concentrazione di milionari e si registra una delle più alte propensioni al turismo".

Accanto all’assessore Pagano, l’Ambasciatore d’Italia a Pechino, Gabriele Menegatti, ha voluto sottolineare come la mostra sia l’evento più importante dell’anno dell’Italia in Cina. "Abbiamo voluto presentare il meglio del nostro Paese – ha spiegato l’ambasciatore – l’operazione è riuscita perfettamente grazie anche ad un’esposizione di così alto livello. La Cina e la Sicilia, pur su dimensioni diverse, hanno un tratto comune: la civiltà millenaria di cui questa mostra ripercorre le tappe fondamentali".

Oltre 150 pezzi raccontano la Sicilia attraverso un percorso di 5000 mila anni di storia. Gli spazi, divisi per epoche, vanno dalla preistoria fino all’epoca barocca: appositi schermi multimediali ed enormi gigantografie fotografiche aiutano il visitatore a calarsi nella realtà del tempo. Al centro del padiglione è stato anche creato un ambiente di cento posti dove si terrà ogni mese una conferenza che avrà la Sicilia come protagonista.

"Siamo particolarmente orgogliosi – ha commentato il Dirigente Generale dei Beni Culturali, Antonino Lumia – di aver suscitato tanto interesse. Il Governo cinese si è mostrato particolarmente interessato a questo evento, prova ne sia che ci ha messo a disposizione il National Museum che rappresenta il luogo culturale più prestigioso dell’intera Repubblica Popolare".

All’inaugurazione erano presenti il Direttore del Dipartimento della Cultura cinese, Zhang Bai e il Direttore del National Museum di Pechino, Lu Zhangsten che hanno rinnovato all’assessore Pagano la prospettiva di organizzare altre iniziative in futuro.

"Dopo la tournee del Satiro – ha concluso l’assessore Pagano – che in Giappone è stato visitato da oltre tre milioni di persone e le esposizioni dei nostri Antonello da Messina al Metropolitan Museum di New York e alle Scuderie del Quirinale in occasione della chiusura del "settennato" del Presidente Ciampi, Pechino è la terza tappa delle opere siciliane nel mondo. Il Governo siciliano ha puntato molto su una politica di grande apertura valorizzando i nostri capolavori che, invece, nel passato venivano tenuti chiusi e difficilmente erano visibili all’estero. I risultati ci stanno dando ragione perché questa scelta premia la Sicilia e la nostra azione di indirizzo, volta alla tutela ma anche alla fruizione del nostro patrimonio".