La tecnologia per la valorizzazione dei Beni Culturali

La Sicilia, per mettersi al passo con il resto del paese, deve diventare una sorta di "laboratorio aperto" nel quale innovazione tecnologica e sperimentazione di nuove frontiere della valorizzazione e fruizione del nostro patrimonio culturale si fondano in un’unica e armonizzata realtà. Il che vuol dire che dall’anno zero, in termini di applicazioni tecnologiche in cui siamo attualmente, ci proietteremo, nel breve volgere di qualche anno, molto più avanti di quanto potranno essere tanti altri posti nel mondo, che hanno cominciato questo percorso prima di noi.

La nostra fortuna, infatti, è avere una terra ricca di meraviglie archeologiche, artistiche, architettoniche che ci permette di offrire una valida e remunerativa pietra di scambio a chi intende investire in tecnologia. Ovviamente questo non significa "svendere" il nostro patrimonio ma piuttosto rivitalizzarlo e valorizzarlo così da assicurare decenni di tranquillità e benessere a tutto il settore. I possibili accordi con gli esperti che verranno in Sicilia, infatti, prevedono l’impegno, da parte loro, a trasferire il necessario know how correlato alla fruizione a forze già presenti sul territorio. Con importanti ricadute anche nel campo dell’occupazione.

I concetti-base da cui partire sono la gestione ai privati, Edutainment e Comunicazione. La gestione ai privati è la base più logica se si vuole avviare una nuova vita dei beni Culturali in Sicilia.

La storia, infatti, ha dimostrato che lo sfruttamento "a regime" dei tanti siti archeologici, monumenti, luoghi storici, quanti ne ha la nostra regione, è veramente possibile solo se affidata a soggetti professionalmente qualificati, estranei alla Pubblica Amministrazione, che garantiscano costantemente "immediatezza" e "dinamicità" nell’offerta, qualità che fino ad oggi sono un mancate.

Poi c’è la questione dell’Edutainment, parola inglese che è la crasi di Education and Entertainment, letteralmente, Educazione ed Intrattenimento.

Cioè, il turista deve imparare divertendosi. Deve godere delle bellezze storiche della Sicilia, non solo osservandole dal di fuori, acriticamente e supinamente, come spesso accade, ma "vivendole", nel vero senso della parola, calandosi nel contesto di riferimento, storico, sociale, artistico.

E questo, con l’aiuto dell’alta tecnologia e della realtà virtuale, degli esperti di comunicazione e dei divulgatori, lo stiamo già facendo e continueremo a farlo sempre di più. La nostra volontà è quella di "accompagnare" il turista prima, durante e dopo la visita ad un luogo storico, permettendogli di fare una piacevole passeggiata indietro nel tempo. (segue)

Ultimo, ma non per importanza, il punto relativo alla comunicazione. Valorizzazione "è" anche comunicazione. Se si opera per dar lustro ad un Bene e non si lavora per farlo sapere alla comunità rischia di essere tutta fatica sprecata.

Dunque implementeremo e rafforzeremo i canali della comunicazione, soprattutto quelli della stampa, specializzata e non. Contemporaneamente inizieremo una massiccia opera di sensibilizzazione delle comunità locali che, in futuro, avranno il delicato compito di accogliere nel migliore dei modi i turisti che verranno a visitare i nostri Beni.

Non è un caso, quindi, se abbiamo spinto fortemente affinché il Satiro di Mazara del Vallo diventasse il simbolo dell’Italia all’Esposizione Universale in Giappone. Nel Paese, per eccellenza, dell’alta tecnologia l’Italia ha deciso di presentarsi con il suo vero volto, quello della tradizione e dell’arte. Una scelta che premia la Sicilia attribuendole davanti alla comunità internazionale il ruolo incontestabile di cuore pulsante di una civiltà che attraverso la cultura si rinnova.

Tutto ciò riassunto nel nostro logo "Identità è Futuro" che è il denominatore comune delle nostre iniziative perché non ci può essere futuro senza una precisa identità, non si può costruire una identità senza pensare agli effetti che si desidera produrre in tempi futuri.