Inaugurato il «Centro Incontro Giovani»

Pietraperzia - E’ stato inaugurato, con grande solennità, il «Centro Incontro Giovani» di Pietraperzia. Hanno tagliato il nastro II vescovo, mons. Michele Pernisi, il prefetto Maurizio Maccari, il sindaco Luigi Palascino, l'assessore regionale Alessandro Pagano e la signora Franca Sardegna, moglie di Lillo Zarba, cui è stato titolato il centro.

La cerimonia è stata preceduta da un solenne pontificale celebrato dal vescovo nella chiesa Madre, concelebrato da molti frati francescani, tra cui i massimi vertici, e un gran numero di sacerdoti diocesani. La chiesa era stracolma di persone.

II centro giovanile sarà gestito dalla «Comunità Nuova Frontiera», presieduta da don Giuseppe Di Stefano, appartenente ai padri francescani di Assisi.

Oltre al telegramma del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, sono stati presenti il prefetto Maurizio Maccari, il questore Giorgio Iacobone, il comandante dell'Arma dei carabinieri e il comandante della Guardia di finanza, l'assessore regionale Alessandro Pagano, l'onorevole Carmelo Lumino, il sindaco Luigi Palascino e tutta la Giunta comunale e il sindaco di Barrafranca Salvatore Marchì con alcuni assessori, il maresciallo Pasquale Tumminaro.

Nell'omelia, il vescovo ha, tra l'altro, affermato: «La formazione giovanile ci sta molto a cuore, perché i giovani sono il frutto della società futura. Il volontariato d'ispirazione cattolica farà capire al pianeta giovane il grande amore del Divin Pargolo». I discorsi di presentazione della nuova realtà sono stati fatti alla fine della Messa.

Il prefetto Maccari ha affermato: «Questo centro è una presenza forte a favore dei giovani, specie per quelli in difficoltà; le istituzioni lo sosteranno con molta determinazione». Don Giuseppe Di Stefano ha presentato un trinomio guida per la comunità giovanile: rendimento di grazie, sacrificio e comunione d'intenti.

L'onorevole Alessandro Pagano ha ricordato l'aforisma secondo il quale «non esistono ragazzi cattivi, ma ragazzi che devono diventare buoni».

Il sindaco Palascino ha affermato: «E’ tutta la comunità pietrina che ha realizzato l'opera e la mette a disposizione dei padri francescani per la valenza educativa che potranno dare ai nostri giovani. Noi politici la metteremo in mano a una gestione religiosa affinché la formazione trascenda interessi speculativi. Siamo grati a fra’ Giuseppe Di Stefano che è stato il motore di questa nobile iniziativa. L'opera può essere di ausilio ad altre realtà difficili».

Giuseppe Carà