Anche in Cina ci sarà "Casa Sicilia"

La Regione intende aprire "Casa Sicilia" in Cina. La proposta, presentata in Giunta di Governo dall'assessore regionale ai Beni Culturali. Alessandro Pagano, è stata accolta all'unanimità.

L'accordo prevede anche la collaborazione con la Regione Lombardia che ha già avviato le iniziative per creare un ponte culturale e commerciale con la Cina.

 «Il nostro progetto - ha detto Pagano prende spunto dai recente viaggio in Cina del Presidente Ciampi che, con la sua visita, ha voluto rilanciare la necessità di una partnership culturale oltre che di carattere commerciale.

La Sicilia vuole puntare, innanzitutto, a rafforzare i rapporti culturali perché l'investimento sulla cultura ha un valore strategico non inferiore a quello economico.

Gettare i semi per creare un legarne duraturo con la Cina è un'opportunità importante per attrarre viaggiatori e risorse da quello che, in questo momento viene considerato il Paese dal più alto tasso di crescita del mondo e che, nel 2005, diventerà la quarta economia mondiale. I cinesi hanno sempre mostrato una particolare predilezione per l'Italia e "Casa Sicilia" avrà lo scopo di promuovere l'Isola per trasformarla in una delle mete di maggior successo per i turisti asiatici».

«Le stime - aggiunge - ci dicono che la metà dei viaggiatori cinesi sceglie l'Italia per le vacanze ma preferisce visitare Roma o Firenze piuttosto che venire in Sicilia, Per invertire questa tendenza sarà necessario intercettare i turisti facendo leva sulla ricchezza del nostro patrimonio storico, culturale, monumentale ed ambientale. Se a ciò si aggiunge che in Cina vive la più alta concentrazione di milionari e che si registra una delle più alte propensioni mondiali alla spesa dedicata al turismo, si comprende bene perché l'apertura di una "Casa Sicilia" in Cina potrebbe risultare determinante per inserirsi in questa fetta di mercato».

Il "mercato giallo" insomma diventa una nuova frontiera commerciale e gli spazi così ampi da poter far immaginare prospettive interessanti, nonostante la concorrenza di altri paesi che non stanno perdendo tempo nell'attrezzarsi per intercettarne la domanda.