Casa di reclusione di San Cataldo, le rassicurazioni del Direttore del DAP, Tinebra

Palermo – "La decisione di distaccare undici agenti della casa di reclusione di San Cataldo ad Alessandria è una misura solo temporanea e dettata da motivi di emergenza. Il personale può stare tranquillo anche perché abbiamo ricevuto garanzie importanti sul fatto che la struttura sarà potenziata".

E’ quanto emerso nel corso di un colloquio tra l’assessore regionale al Bilancio e Finanze, Alessandro Pagano, e il direttore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tinebra.

"Abbiamo espresso al Procuratore Tinebra – ha detto l’assessore Pagano al termine della conversazione che è avvenuta in un clima franco e cordiale – le nostre preoccupazioni per le sorti del carcere di San Cataldo che ha un ruolo importante nell’organizzazione penitenziaria siciliana e che si è sempre distinto per la corretta gestione dei rapporti con i detenuti. Al direttore del DAP abbiamo fatto presente che nonostante la fama di cui gode la casa di reclusione, purtroppo la situazione non è brillante come sembra in realtà. A fronte, infatti, di una pianta organica disegnata nel 1992 con determinati incarichi, la situazione di oggi è completamente diversa perché le competenze attuali sono maggiori e più impegnative rispetto al passato. Dieci anni fa, per esempio, quando non esisteva il servizio di vigilanza armata, né l’ufficio matricola, né la scuola, né la possibilità di assistere alla messa, erano inseriti 72 agenti in pianta organica. Oggi, invece, tutte queste attività si svolgono regolarmente nonostante il personale al lavoro è inferiore di ben 35 unità: tra agenti e sottufficiali sono a disposizione complessivamente 57 agenti, ben al di sotto dei 92 che sono previsti normalmente in servizio effettivo".

Il direttore Tinebra ha assicurato all’assessore Pagano che i trasferimenti sono solo legati ad una misura straordinaria. "Gli agenti di San Cataldo dovranno sopportare il disagio solo per tre mesi – ha continuato l’assessore Pagano –. Il direttore Tinebra ha spiegato che non si tratta di un trasferimento punitivo ma che il provvedimento serve a tamponare una situazione di emergenza e che quindi, come tale, avrà una durata limitata, necessaria per consentire l’immissione in ruolo di 1400 persone mediante lo scorrimento della graduatoria, e cioè del personale vincitore dei concorsi che sono stati espletati anni fa che andrà a colmare i vuoti in organico che si sono creati in tutta Italia".

L’assessore Pagano ha anche ricevuto ampie rassicurazioni sul futuro della casa circondariale di San Cataldo.

"C’era forte preoccupazione tra gli agenti, ma anche nella comunità di San Cataldo e dell’intera provincia di Caltanissetta, sul fatto che la casa di detenzione potesse subire un drastico ridimensionamento. Anche in questo caso il direttore Tinebra ha smentito, definendole infondate, le voci che l’istituto di pena sia stato inserito tra gli immobili che devono essere venduti dallo Stato. Anzi è vero esattamente il contrario: per le caratteristiche e per la centralità del carcere, è auspicabile un potenziamento della struttura. Come Governo regionale abbiamo dunque chiesto al DAP che si proceda in questa direzione al fine di poter consentire un migliore e più ampio utilizzo dell’istituto di pena".

L’assessore Pagano, nella sua qualità di componente del Governo regionale e di esponente politico della provincia di Caltanissetta, incontrerà gli agenti per illustrare loro l’esito del colloquio con il direttore Tinebra e nello stesso tempo avvierà contatti con il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sicilia, Orazio Faramo, per trovare operativamente una soluzione ai problemi di pianta organica e di ristrutturazione dell’edificio.