Lettera Aperta al neo Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo

Cara Ministra,

il 22 aprile si è festeggiato in tutto il mondo la Giornata della terra (Earth Day) una sorta di grande sabba collettivo che ha coinvolto 174 paesi. Da Tokyo a New York, passando per Roma, tante persone sono state coinvolte in feste, concerti, mostre, appelli, e amenità simili. Il tutto per chiedere ai governi delle nazioni industrializzate azioni concrete al fine di fermare il disastro ambientale.

L’unica cosa certa è che il mega party planetario, qui da noi, è coinciso con il disastro elettorale dei Verdi.

Incredibile, se si pensa che Pecoraro Scanio fino a pochi giorni fa dettava la linea ambientale del nostro Paese, che solo negli ultimi due anni ha sfornato oltre 800 comunicati sull’intero scibile umano, ma con una preferenza maniacale per gli allarmismi di vario tipo: sui gas serra, sulla desertificazione, sulla scomparsa delle foche, sugli incendi, sugli ogm.

Qualcuno si è lamentato che nel Parlamento ora non ci sarebbe più una voce ambientalista, che difenda la natura.

La difesa della salute ambientale è cara a tutti, non solo al cosiddetto partito verde, anzi se vogliamo essere precisi, proprio i verdi spesso hanno dimostrato di essere gli unici a remare contro la protezione dell'ambiente, come si può facilmente dimostrare dopo i disastri di Napoli o l’assenza di impegno nella lotta agli incendi boschivi.

E’ proprio quello che si sostiene in un interessantissimo libro di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari, (Che tempo farà. Falsi allarmismi e menzogne sul clima, edito da Piemme), che le consigliamo vivamente di leggere. Gli autori passo dopo passo si sono divertiti a smontare le tesi a proposito del riscaldamento globale del pianeta (global warming). Quando alla conferenza nazionale sui cambiamenti climatici nel 2007 i leader Verdi italiani ci mettevano in allarme sulle scomparse delle piogge, la desertificazione del Sud e della Pianura Padana, sullo scioglimento dei ghiacciai alpini, etc, furono smentiti dallo stesso professore Franco Prodi che definì la conferenza per niente scientifica.

Altro filone degli ecologisti è quello in cui sostengono che l’uomo è il cancro del pianeta, colpevole del riscaldamento e dell’inquinamento del pianeta terra. Il grande scienziato Antonino Zichichi ha detto al Giornale di Sicilia che: "l’uomo stia distruggendo tutto è una grande sciocchezza", spiegando come "il motore meteorologico per il 90% non ha niente a che fare con l’uomo", perciò "chi parla e allarma non fa scienza, fa chiacchiere".

Ma a smentire le bufale degli ecologisti, le eco-balle, come li chiamano i due autori del libro, non c’è solo Zichichi ma un vasto numero di colleghi. C’è una petizione promossa dall’Oregon Institute of Science and Medicine, sottoscritta da circa 19.800 tra docenti universitari, direttori di facoltà e illustri climatologi i quali sostengono che "non ci sono prove scientifiche sufficienti che il rilascio dell’anidride carbonica, metano o altri gas serra, prodotti dalle attività umane stia causando, o lo farà nel prossimo futuro, un catastrofico riscaldamento dell’atmosfera terrestre e un eventuale cambiamento climatico".

E allora gli scenari apocalittici: un mondo surriscaldato, con ghiacciai che si sciolgono, orsi polari che si estinguono, deserti che avanzano, mari che travolgono le città costiere e cicloni che si moltiplicano, sono tutte balle, come dimostra il testo di Cascioli e Gaspari.

I Verdi ci hanno fatto abbandonare il nucleare – scrivono sempre Cascioli e Gaspari - prima fonte d'energia elettrica in Europa - costringendoci a inquinare con l'uso esagerato dei combustibili fossili. In nome di cosa? In nome di quel colossale falso scientifico che vorrebbe irrisolto il problema delle scorie radioattive: un problema, invece, perfettamente risolto, come peraltro dimostra il fatto che con quasi 60 reattori nucleari in casa, il problema dei rifiuti radioattivi mai è stato sollevato da alcun cittadino francese o giapponese. Inoltre in nome della protezione dalla leucemia infantile hanno promosso l'interramento dei cavi di trasmissione dell'energia elettrica, che invece sono innocui, con ciò sottraendo alle risorse per la lotta alla leucemia infantile un milione di euro per ogni chilometro di cavo interrato.

Ma soprattutto l’ideologia ecologista del "non fare", non ha permesso la costruzione in Campania di due grandi termovalorizzatori, che potevano risolvere la questione spazzatura. Invece hanno fatto spendere miliardi di Euro, finiti spesso nelle casse della camorra, per aprire discariche.

Insomma come Ministro, il popolo si aspetta un cambiamento soprattutto culturale, perché se la tendenza non dovesse cambiare profondamente, lo straordinario intuito degli elettori che hanno mandato a casa i verdi sarà stato vanificato.

Nella difficile sfida che dovrà affrontare quale Ministro dell’Ambiente tenga in debito conto tutto ciò.

Alessandro Pagano

Domenico Bonvegna