Sanaa sgozzata dal padre islamico, i tentennamenti della maggioranza silenziosa e la connivenza dei progressisti

E’ successo di nuovo! Un’altra ragazza di origine marocchina, Sanaa Dafani è stata sgozzata solo perchè aveva scelto di vivere all’occidentale. Felice di vivere in Italia, a Montereale Valcellina in provincia di Pordenone, Sanaa aveva frequentato la scuola, si era costruita amicizie, aveva trovato un lavoro e, soprattutto, l’amore.

Sanaa, mangiava carne di maiale, si vestiva come tutte le altre ragazze, aveva il suo profilo su Facebook. Troppo per il suo padre-padrone islamico.

Souad Sbai, la parlamentare del PdL di origine marocchina, nonché portavoce dell’Associazione delle Donne Marocchine in Italia, è preoccupatissima: "Gli estremisti islamici non hanno nulla a che vedere con l’Islam. Hanno un obiettivo, che non è di oggi o di domani ma di lungo periodo, che è quello di islamizzare l’Occidente. La mia paura è che se i giovani non vengano integrati saranno vittime di questo estremismo. Basti pensare che fino a qualche anno il dibattito era sul foulard: eravamo contrarie non solo qui, ma anche nel mondo arabo. Oggi la battaglia si è spostata sul burqa; nessuno può venirmi a dire che una donna è felice di vivere sotto il burqa e vedere il mondo dietro quelle grate". (Souad Sbai, 28.09.2009 La Sicilia).

Intanto l’Associazione delle donne marocchine, si costituirà parte civile nel processo contro il padre-mostro e ha già dichiarato che dopo la sentenza di condanna definitiva per il padre di Saana, ci sarà un impegno concreto affinché l’uomo possa scontare la sua pena nelle dure carceri marocchine, attraverso la stipula di un accordo bilaterale tra i nostri Paesi.

In Europa non si hanno i numeri precisi di quanti siano questi delitti. Si sa solo che la cifra è consistente e che nessuna nazione europea ne è immune.

Il settimanale tedesco Der Spiegel scrive che negli ultimi anni almeno cinquanta donne musulmane sono state vittime di un delitto d’onore in Germania. La media di donne sgozzate a Londra è di circa 12 l’anno. Oltre alle donne uccise ci sono poi quelle "scomparse". Ne spariscono decine al mese, tutte allo stesso modo: le famiglie le convincono a partire per un viaggio nella loro terra di origine, e sui banchi di scuola o sul posto di lavoro non tornano più. Un’altra statistica impressionante è quella dei matrimoni forzati: 60 mila nella sola Francia.

Il bello è che "i progressisti italiani" vogliono far passare il messaggio che bisogna essere tolleranti con questa gente e tenere conto degli usi e dei costumi dei loro luoghi di origine. Questo è gravissimo perché significa non riconoscere la nostra Costituzione e le nostre leggi.

Magdi Cristiano Allam ha dichiarato che: "l’Italia e l’Europa sono succubi dell’islamicamente corretto e ammalati di buonismo. In Europa non si vuole vedere che i padri islamici che sgozzano le proprie figlie lo fanno perché lo considerano un sacro diritto e un dovere sociale, dettato da un’ideologia maschilista, misogina, violenta e sanguinaria. Alla base c’è la negazione della dignità della persona e il rispetto della libertà di scelta". (Magdi Cristiano Allam, 18.9.09 Libero).

Quindi, sbagliano di grosso coloro che immaginano che l’atroce delitto consumatosi ai danni della bella diciottenne marocchina, colpevole di essersi fidanzata con un italiano, possa essere catalogato come un fatto isolato.

Il vero problema è che in Italia si ha paura di dire che in mezzo a noi ci sono dei musulmani che sgozzano le figlie perché glielo impone l’islam.

Abbiamo inventato la tesi del tutto ideologica, della maggioranza silenziosa e buona che assisterebbe inerte alle malefatte di una minoranza violenta. Sarebbe ora che anche noi aprissimo gli occhi. I padri taglia-gola delle figlie sono solo la punta dell’iceberg di un male profondo che è insito nell’islam violento. Se la cosiddetta "maggioranza silenziosa" tace su questi atroci crimini contro le donne, sugli attentati terroristici, sulla predicazione d’odio nelle moschee, sulla profanazione delle piazze antistanti il duomo di Milano e la basilica di San Petronio a Bologna da parte di migliaia di islamici, significa che è connivente.

Addirittura taluni sostengono che si dovrebbe con immediatezza anche la cittadinanza italiana agli immigrati. Sempre la Sbai ci avverte che tanti migranti vengono in Italia solo per ottenere la cittadinanza italiana ma che è inesistente la loro volontà ad integrarsi. Altro che cittadinanza, quindi! Per l’autorevole parlamentare di origine marocchina, a chi non si vuole integrare rifiutando di imparare l’italiano e rifiutando le nostre leggi non si dovrebbe nemmeno rinnovare il permesso di soggiorno.

Alessandro Pagano

Domenico Bonvegna