La Gelmini promette e mantiene: bocciati aumentati e scuole più serie

Si sono appena conclusi gli esami di maturità 2009 e sono già a disposizione le prime statistiche. I non ammessi agli esami di stato sono stati circa 29 mila, quasi il 30% in più dell’anno scorso. Anche la media dei voti si è abbassata e i 100 sono stati il 10% in meno.

Con le nuove regole della Riforma Gelmini (ammissione con la media minima del sei; il cinque in condotta elemento ostativo all’ammissione; maggiore valorizzazione del curriculum, cioè dei risultati ottenuti in costanza di studio, piuttosto che della buona prestazione occasionale del solo ultimo anno) il percorso scolastico ha ricominciato ad essere serio.

I risultati sociologici di questo buonismo scolastico, durato 40 anni, sono sotto gli occhi di tutti: ragazzi de-strutturati e de-futurizzati, cioè senza nerbo e senza voglia di combattere per se stessi e per il loro futuro.

Certo, le cause di questo disagio sono tante ma questa scuola attuale, incapace di far rispettare le fondamentali regole di vita, capace solo nelle promozioni di massa e che ha messo al bando il merito, ha avuto le sue brave responsabilità.

Lo spirito di sacrificio per esempio non è stato coltivato negli studenti italiani e infatti oggi la stragrande maggioranza di loro si aspetta che siano gli altri (cioè gli adulti) a risolvere i loro problemi, e non mi riferisco solo a problemi scolastici.

Abbiamo disabituato i ragazzi alle prove impegnative. Il soldato nelle esercitazioni impara a non avere paura, a sopportare la fatica e la fame, a non temere il dolore. Fa del suo corpo uno strumento docile alla sua volontà. All’estremo opposto di questo perfetto autocontrollo, di questo dominio dello spirito sul corpo, c’è l’obeso che non sa resistere all’impulso e si ingozza fino a sformarsi, tanto da diventare incapace persino di camminare.

Gli Americani si pongono traguardi sempre più elevati, prove sempre più difficili. Chi conosce come funzionano i master nelle grandi università americane sa che ogni studente riceve una bibliografia immensa e per farcela deve studiare 14-15 ore al giorno. E’ così che negli USA formano la loro classe dirigente!

Anche in Italia esiste qualcosa di serio, i test di ammissione alla facoltà di medicina per esempio sono diventati da qualche anno veramente duri e anche in questi casi i corsisti per farcela arrivano a studiare fino a 18 ore al giorno pur di apprendere e superare i difficili test.

Ma ahimé! Questa è un’eccezione perché da noi il più delle volte le cose vanno male. Abbiamo demotivato i professori riducendoli a rango di burocrati senza alcun prestigio e con scarsi compensi, derisi dai bulli e dagli strafottenti, nonché umiliati dai genitori che, anziché ringraziarli per quello che fanno, vanno ad accusarli quando questi puniscono o rimproverano i loro "cocchi". Cambiare le cose era quindi un dovere per quanti amano il nostro Paese e le generazioni future. Ma non tutti la pensano alla stessa maniera, quasi tutto il Partito Democratico ha gridato allo scandalo: "Una scuola con più bocciati rischia di lasciare indietro i figli delle famiglie che hanno più problemi e meno cultura", ha affermato tra i tanti Stefano Rusconi.

Ma costoro non capiscono che una scuola di massa mette tutti allo stesso livello e quando tutti hanno il 6, piuttosto che l’8 o il 9, a vincere nella vita sarà sempre il figlio del benestante o del più raccomandato.

Quando invece si realizza una scuola meritocratica, il figlio studioso della famiglia umile con il suo curriculum eccellente non sarà mai raggiunto dal figlio mediocre della famiglia borghese perché a quest’ultimo nessuno gli potrà gonfiare i voti. Così ci si affranca dalla povertà e si diventa qualcuno! Quando capiremo che la "severità è amore " non sarà mai troppo tardi! Esigere il massimo delle possibilità da ciascuno è fattore di giustizia e di crescita umana e sociale.

Alessandro Pagano

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