Mettersi dalla parte di Benedetto XVI

Con una mossa a sorpresa, Benedetto XVI con tanta umiltà e allo stesso tempo con molta determinazione, è stato costretto a scrivere una decina di giorni fa una lunga, inusuale e durissima lettera, quasi come un normale giornalista, per spiegare personalmente all’episcopato cattolico la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani che ha suscitato non poche polemiche. Un intervento, che ha come obiettivo dichiarato quello di "contribuire alla pace nella chiesa".

Infatti la lettera è rivolta soprattutto ai cattolici e Benedetto XVI si lamenta del comportamento dei "suoi", non degli altri.

"I nemici hanno studiato gli stessi suoi libri, agitano il vangelo. Attaccano il Papa, non il teologo Joseph Ratzinger: se fosse così, lui sorriderebbe, perchè ci ha fatto il callo, in cinquant’anni le ha date e le ha prese". (Renato Farina, Il Papa è solo. Mettiamoci al suo fianco! Libero del 13/03/2009).

Ma Benedetto XVI, è profondamente amareggiato: "Oggi tra i cattolici ci si morde e ci si divora come ai tempi di Paolo".

Con la scusa delle deliranti dichiarazioni del Vescovo Lefevriano Williamson sugli ebrei, si è orchestrata una campagna mediatica, rivolta a incrinare l’immagine del Papa. Una campagna che vede protagonisti i soliti laicisti "mangiapreti", ma soprattutto i cattolici progressisti che non gli perdonano di aver accolto nella chiesa gli ex seguaci di Mons. Lefèvre.

Infatti in questi mesi si è diffusa nell'opinione pubblica e nel mondo cattolico l'immagine falsata e artefatta di un Papa che ha lo sguardo tutto rivolto al passato e mosso unicamente da una ferrea volontà conservatrice. Nella Chiesa esiste un fronte culturale anti Benedetto XVI "una sorta di pensiero dominante che si nutre di luoghi comuni ormai in voga da decenni e che venera anch'esso i suoi totem ideologici" (Gianteo Bordero, 12.3.09 Ragionpolitica.it).

Il Papa usa parole ancora più precise: "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo".

Con queste lettere è sembrato quasi che Benedetto XVI abbia chiesto il sostegno e l’aiuto del popolo, affermano in tanti e fra questi lo storico Marco Invernizzi da Radio Maria.

Ma a giudicare dal successo travolgente che il Pontefice continua a mietere da tutte le parti del mondo non dovrebbero esserci dubbi: la gente è con lui!

Alessandro Pagano

Domenico Bonvegna
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