Contro la pena di morte di Eluana, le nostre urla per salvarla

Il 27 gennaio u.s. il TAR della Lombardia ha deciso, con una sentenza a dir poco assurda, che un’Autorità Pubblica debba provocare la morte di una disabile che non è nelle condizioni di esprimere la propria volontà.

Alla fine Eluana Englaro è stata portata in una struttura del Sistema Sanitario Pubblico per sopprimerle la vita, togliendo il nutrimento e l’idratazione che la ragazza riceve attraverso un sondino.

E’ questa l’ennesima decisione studiata a tavolino da una certa "magistratura radicale", che a tutti i costi vuole legalizzare l’eutanasia in Italia, anche se il Parlamento ad oggi non ha votato alcuna legge in tal senso.

La domanda che dobbiamo porci è: perché questa tenacia nel voler cambiare leggi, costumi e stili di vita nell’Italia Repubblicana da parte dell’Autorità Giudiziaria?

La verità è che in Italia queste leggi non sarebbero mai state approvate dal Parlamento e pertanto gli strateghi della Rivoluzione Culturale, con un fare "demoniaco", (per dirla come Benedetto XVI, 1 febbraio 2009), hanno utilizzato la via giudiziaria.

Pensateci un attimo: prima la Corte di Milano ha conferito ad un genitore, Beppino Englaro, il potere di disporre della vita della figlia; qualche settimana dopo il Tribunale di Modena ha stabilito che tale potere può essere esercitato anche da un "amministratore di sostegno" cioè da un qualsiasi soggetto all’uopo incaricato; infine il 27 gennaio il TAR della Lombardia ha obbligato una struttura pubblica a provocare la morte ad una disabile.

Ma Eluana Englaro non è una malata terminale! Non sta per morire in conseguenza di una malattia! Non l’aiuta a vivere nessun mezzo artificiale! Semplicemente viene alimentata mediante un sondino nasogastrico e vi sono, fra l'altro, dei dubbi che ciò sia strettamente necessario.

Ma togliere l’acqua e il cibo non significa uccidere? e del Codice Penale che dice:"chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno", i Giudici cosa ne fanno?

L’opinione pubblica deve riflettere sul fatto che la Shoa, che guarda caso si celebra il 27 gennaio di ogni anno, iniziò con la soppressione dei disabili. Tutti sapete come andò a finire: con il nazional-socialismo e i suoi sconvolgenti esperimenti eugenetici.

Del resto se è già accaduto perché non dovrebbe succedere di nuovo? E infatti sta accadendo di nuovo!

In Italia con il caso Eluana la storia sta replicando quello che accadde in Germania nel 1933, a meno che gli italiani adesso, proprio in queste ore, non si arrabbino e non consentano a questi "invasati" di realizzare questo efferato omicidio. E allora "cosa fare"? Ci chiedono in molti. Fare esattamente l’opposto di quello che chiedono questi signori dei salotti chic e dal maglioncino in cachemire.

L’Unità chiede a tutta pagina con il titolo rosso «SILENZIO» (e la pagina illustra il gesto eloquente di chi tace)? E noi armiamo un casino che neanche se lo immaginano!

Le parlamentari Livia Turco e Barbara Pollastrini fanno eco sul Corriere affermando: «Cresce il partito del silenzio»? E noi chiediamo al Paese di urlare contro chi se la prende con i disabili! Beppino Englaro con i suoi occhi sgranati, che fanno quasi paura, dopo aver parlato per anni della figlia mostrandola come una bandiera, «Adesso chiede il silenzio»? E noi racconteremo minuto per minuto le pene che patirà sua figlia Eluana. Racconteremo al mondo quello che tanti non sanno, e cioè che la morte per sete è quella che crea più sofferenze!

Quelli del Partito dell’Eutanasia non vogliono che si alzi il polverone per far passare sotto silenzio la prima pena di morte dal 1948? E noi chiederemo a tutti i Vescovi e i Sacerdoti d’Italia di imitare Sua Eccellenza Mons. Luigi Negri Vescovo di San Marino, che ha fatto suonare le campane a morte in tutta la sua Diocesi e di far recitare il Santo Rosario!

Napolitano chiede al Consiglio dei Ministri di non promulgare il decreto legge sul salva vita? E noi sosteniamo Silvio Berlusconi che non ci sta a far commissariare l’Italia dai sostenitori della "cultura della morte"!

Ecco cosa bisogna fare; e tutto questo per Eluana, per i disabili che non hanno voce, per i deboli, per gli indifesi, per i nostri Valori e per la nostra Gente!

Alessandro Pagano

Massimo Polledri
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