Educare alla legalità

Educare alla legalità

(Convegno organizzato da: Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri "Galileo Galilei")

Fra gli intervenuti: Autorità Civili, Religiose e Militari.

Traccia della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Ass. Reg. al Bilancio e Finanze.

Quali sono le ragioni e le cause che determinano la nascita e il radicamento della criminalità organizzata?

"La mafia non è un cancro nato in un capo sano, non è un mostrum nato in un terreno sano. Se è nata e radicata lì, è perché si sono verificati una serie di condizionamenti che hanno favorito quel radicamento" (G. Falcone "Cose di Cosa Nostra").

- Dobbiamo, se volgiamo fare un servizio alla società, scoprire quali sono stati questi condizionamenti.

- Per anni la sociologia di sinistra ci ha propinato tesi senza fondamento. È necessario fare una ri-analisi storico-economico-sociologica.

- Questa sociologia sostiene che la povertà economica è la causa e che la mafia è l’effetto. Da qui il teorema che per sconfiggere la criminalità organizzata. Bisogna sconfiggere la disoccupazione e che lo Stato è elemento essenziale mediante una sua presenza pressoché totale in ogni ambito sociale. (G. Falcone "Cose di cosa nostra" pag. 154).

A) La disgregazione del corpo sociale

- Le connotazioni sociologiche e criminogene sono ormai comuni a tutte le criminalità di tutte le latitudini, tant’è che ormai è più corretto definire il fenomeno "criminalità organizzata". (vedi Tinebra 02.12.94, Mantovano "Giustizia a una svolta").

- Durante la Conferenza Mondiale sulla criminalità (Napoli 1994) il rappresentante russo affermò che la mafia russa si era infiltrata in tutti gli apparati di polizia, in strati dell’apparato economico e bancario della vita produttiva russa.

- Il rappresentante russo individuò le cause con un termine russo: "Nischiskvo" cioè la "corruzione ideologica capace di generare miseria morale". L’ideologia comunista con la propria corruzione aveva sfaldato i corpi intermedi e aveva spappolato il corpo sociale.

- Caduta l’ideologia, in assenza di corpi intermedi (abiti protettivi del corpo sociale) in grado di aiutare e proteggere il corpo sociale (la famiglia, le associazioni di categoria e professionali, le associazioni di volontariato) il potere è stato preso dalle organizzazioni criminali che erano già presenti, durante il Comunismo.

- A questo punto l’attribuzione di posti di lavoro, l’amministrazione della giustizia, la protezione sociale, insomma tutto quanto dovrebbe essere svolto dai corpi intermedi è stato accaparrato dalla criminalità organizzata.

- Di grande interesse le dichiarazioni dei rappresentanti di Solvenia e Croazia: "In assenza di organismi naturali che potevano operare sul mercato (associazioni di industr., di categoria, ass. bancarie etc.) il libero mercato è stato controllato dall’unica organizzazione presente in esso: la criminalità organizzata".

Questa esperienza documentata e dimostrata è valida in tutte le latitudini. Indipendentemente da come si sia potuta generare ma l’assenza dei corpi intermedi sociali (famiglie, Associazioni) favorisce il radicamento della criminalità organizzata.

B) Il calo dei valori

- Nell’opuscolo "abuso delle droghe" (Onu) ci si chiede "qual è la ragione per cui i giovani si fanno adescare dalla droga?" La risposta che fornisce l’Onu è: "Vi è una disperazione derivante dalla assenza di valori e di ideali".

- Il tragitto di recupero di tossicodipendenti da parte di molte comunità ripercorre proprio il recupero degli ideali, dei valori e della spiritualità interiore.

C) Il bisogno di ritrovare la propria identità

- Tra le motivazioni che danno gli "Ultràs" ai loro comportamenti violenti negli stadi di calcio, emerge in larghissima maggioranza una motivazione esistenziale, cioè il bisogno di trovare una propria identità. Impiegati modello che la domenica si trasformano per ritrovare se stessi.

- La relazione parlamentare sul rapporto camorra-politica 1992 poneva il seguente quesito: "come mai il modello esistenziale camorristico (criminogeno in generale) attira i giovani?"

- Dal rapporto emergeva che i modelli esistenziali forti sono vincenti. Il modello delle Associazioni camorristiche è un modello dalle regole comportamentali ferree (niente droga, codice d’onore con bambini e donne, etc.).

- I casi di "amministrazione della giustizia" della camorra commessi sono innumerevoli (come quando uccisero alcuni bambini e la mafia giustiziò gli assassini).

- Un altro esempio è quello della ragazza napoletana che voleva sposare un capo-camorra perché visto come modello "forte" rispetto agli smidollati della società.

- In un contesto in cui tutto è magmatico, in cui tutti i valori sono inesistenti, i modelli comportamentali forti attirano i giovani.

- Il modello educativo debole dei genitori non orientato alla fermezza verso i figli è pertanto negativo e produce pessimi risultati.

- Quindi sotto ogni latitudine il cocktail è esplosivo (A+B+C).

Soluzione

- La soluzione non può vedere la presenza massiccia dello Stato nell’ambito sociale, ma andare in posizione opposta. "Meno stato, più società" (Pio XII).

- Anche l’ONU dice: "lo Stato recuperi le sue funzioni essenziali, lasciando perdere quelle che non le competono e delegandole ai corpi intermedi" (principio di sussidiarietà).

Le uniche funzioni dello Stato devono essere: potenziamento delle strutture investigative-giudiziarie, potenziamento del controllo del territorio, far rispettare la giustizia, dare credibilità all’apparato burocratico. Inoltre deve potenziare i corpi intermedi per esempio procedendo al recupero della famiglia finora pesantemente tartassata dal legislatore (Assegni familiari, sgravi fiscali, aiuto alle madri in difficoltà, mutui agevolati celeri per acquisto abitazioni).

- Ogni terapia politica e sociale passa attraverso l’uomo e pertanto deve essere recuperato l’uomo.

- Le leggi hanno una funzione pedagogica; sono importanti in quanto orientano i comportamenti e le coscienze.

"Il magistrato, il cittadino, l’uomo, fa bene il suo dovere quando confronta la sua coscienza con la Giustizia e la Verità" (Paolo Borsellino).

NOTE BIBLIOGRAFICHE:

- A. Mantovano – La giustizia negata – Cristianità, Piacenza 1992;

- A. Mantovano – Giustizia ad una svolta – Cristianità, Piacenza 1993;

- G. Thibon – Nietzsche o il declino dello spirito – Ed. Paoline, 1964;

- A. Del Noce – L’epoca della secolarizzazione – Ed. Giuffrè, 1970.