Concerto della Fanfara dei Carabinieri del XII Btg. Carabinieri Sicilia

 Concerto della Fanfara dei Carabinieri del XII Btg. Carabinieri Sicilia

(Organizzato da: Associazione Nazionale Carabinieri Sez. "G. Ugolini" Caltanissetta)

Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

Garanti di una collettività che lavora insieme e insieme deve pervenire alla cura della propria storia, quella che da valore alla cultura di un paese, i carabinieri rappresentano e incarnano, ancora oggi, il sentimento di un'identità nazionale.

Sorti nel 1814 come Corpo dei Carabinieri Reali del Regno di Sardegna e divenuti nel 1861 Arma dei Carabinieri nell'esercito del nuovo Regno d'Italia, i Carabinieri hanno rappresentato la legge e l'ordine costituito in tutto il territorio nazionale, con una presenza capillare.

Ai più che secolari compiti di polizia militare e giudiziaria e di pubblica sicurezza si aggiungono molte altre tipologie d'impiego, a volte particolarmente gravose come quella che li vede quali reparti scelti in azioni di guerra con un ruolo spesso determinante nelle azioni militari.

Sempre presenti nelle fasi cruciali della storia dell'Italia contemporanea, essi si sono distinti per abnegazione e fedeltà sia nelle vicende risorgimentali che nell'estenuante lotta al banditismo dei primi decenni dell'unità d'Italia, nella difficile opera di gestione delle colonie, nelle drammatiche operazioni belliche delle due guerre mondiali, nelle turbolente fasi di riorganizzazione del nuovo stato italiano post bellico e, infine, nella tenuta dei valori civili e democratici dell'Italia repubblicana.

Silenziosa quanto decisa e umana presenza dello stato, fin nei più sperduti centri abitati, i Carabinieri sono qualcosa di ben più complesso del ruolo di tutori dell'ordine e della legalità: sono i custodi dei valori civili della patria e rappresentano l'istituzione più vicina alla quotidianità dei cittadini.

La storia ha loro assicurato la continuità di una presenza positiva e affidabile, anche quando può divenire ingombrante e, in certo senso, troppo immanente.

Nel panorama della forza che lo stato adopera a protezione del suo patrimonio, essi si distinguono, in questi ultimi anni, per essere quella più sicura e affidabile, quella che con più vigore si occupa, pur restando estranea agli interessi diretti della salvaguardia e della conservazione, del recupero dei beni culturali e che tiene viva la coscienza dell'umanità sul valore inestimabile delle proprie produzioni artistiche.

La valorizzazione del patrimonio culturale passa infatti anche attraverso un'azione di recupero che, nell'opinione dei non addetti ai lavori, si eleva ad emblema della pratica della giustizia, attuata con paziente e tenace attenzione, e che si occupa di beni finalmente assurti ad opera d'arte.

Ogni ritrovamento è infatti, nell'immaginario collettivo, un trionfo del bene sul male, di quello che di buono può scaturire dal pensiero e dalla mano dell'uomo, di quello che la civiltà ha prodotto e che assume requisiti di unicità ed eccezionalità, proprio perché cercato, ritrovato e infine rientrato fra i beni di una comunità.

Essi sono quella forza vigile e presente in ogni luogo che forse, nell'aspirazione degli uomini di cultura, poteva essere l'unica in grado di scongiurare e arginare la devastazione e la distruzione della monumentale collezione del museo archeologico di Baghdad, una delle perdite più gravi per la storia dell'umanità.

Nell'ambito delle arti, l'azione dei Carabinieri rappresenta allora un punto nodale della ricerca.

Una ricerca alternativa, per forma e significato, a quella canonicamente intesa, una ricerca allargata sul territorio, lunga e paziente, sempre. È questo infine, in senso stretto, uno strumento di riappropriazione della storia e delle produzioni artistiche che hanno valore in sé, e per sé.

La loro opera consola in tutti gli italiani quel sentimento che produce, in ogni secolo, l'opera d'arte come espressione di un popolo.