Inaugurazione del Teatro Bellini di Adrano

 Inaugurazione del Teatro Bellini di Adrano

(Manifestazione organizzata da: Comune di Adrano)

Fra gli intervenuti: On. Pierferdinando Casini (Presidente della Camera dei Deputati); On. Fabio Mancuso (Sindaco di Adrano).

Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione

Simbolo di maturità civica, il teatro rappresentò nell'Ottocento il fulcro laico di coesione della cittadinanza, recuperando dalla classicità il valore di luogo urbano di incontro sociale.

L'istanza che lo sostanziò fu quella della riconoscibilità della funzione dell'edificio, considerato che il nuovo spirito riformista ottocentesco pretese di rinnovare il patrimonio culturale del passato e di procedere alla creazione di un linguaggio e di una forma propri e originali.

Carattere fondamentale e obiettivo principale nella costruzione del teatro lirico (per il quale si preferì sempre il modello "all'italiana" con palchi su diverse file e loggione) fu nell'Ottocento la convivenza in un unico"organismo di due componenti, quella monumentale e quella funzionale: nel teatro, edificio "il più complesso fra tutti", la "scienza coi suoi nuovi trovati da una parte e l'arte dall'altra sono chiamate a mettere in atto in modo completo un'espressione tutta moderna", introducendo oltretutto il concetto di elemento di decoro e di ornamento della città.

La tipologia dell'edificio teatrale in verità finì con l'incarnare, in tutta Europa e anche in Sicilia fin dalla metà dell'Ottocento, lo spirito modernizzatore della nuova età della macchina e dell'uso del ferro in architettura (introdotto come struttura antincendio nei teatri anche a seguito dei numerosi e devastanti incendi che in Europa nella prima metà dell'Ottocento avevano distrutto le strutture lignee e causato centinaia di morti); si affìnarono a tale scopo anche gli studi sull'ottica, l'acustica e l’illuminazione per dimostrare l’avanzamento tecnologico, sociale e culturale della comunità che li aveva commissionati. In sintesi, il teatro rappresentò l’applicazione delle tecnologie più avanzate a quello che si andava manifestando come il nuovo simbolo della collettività e della società borghese.

La stagione della costruzione del teatro lirico ottocentesco è una stagione particolarmente felice in Sicilia. Nel Censimento dei Teatri esistenti nel Regno d'Italia redatto dal Ministero dell'Interno nel 1868 le diverse province siciliane figurano oltre 80 teatri lirici.

La borghesia isolana si identificò oltre che nelle grandi opere urbanistiche a favore del miglioramento delle condizioni abitative anche nelle opere tese al miglioramento della qualità della vita, delle quali i teatri rappresentano un elemento di grande rilevanza.

Queste ultime saranno il risultato di considerevoli sforzi economici e imprenditoriali, ma garantiranno nel futuro anche la creazione di una categoria di operai qualificati, maestri scalpellini, artisti di repertorio che contribuiranno ad un'alta qualità architettonica del paesaggio urbano dei primi decenni del Novecento.

Il Presidente della Camera dei Deputati On. PierFerdinando Casini in altre occasioni ha avuto modo di affermare che "nessuno può dare lezioni ai siciliani su come risolvere i loro problemi. Le risposte che la Sicilia ha saputo dare nei secoli ne sono la prova più evidente".

Oggi, con questa riapertura ne abbiamo un’altra testimonianza.