Presentazione del Libro "Pina Suriano: per amore del mio unico amore" di Salvatore Falzone

 Presentazione del Libro "Pina Suriano: per amore del mio unico amore" di Salvatore Falzone

(Manifestazione organizzata da: Centro Studi Cammarata)

Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

Grande è la mia gioia perché il santo Padre ha beatificato una laica, una donna che visse in un piccolo centro della nostra Sicilia una vita ritenuta significativa per tutta la Chiesa universale.

La mia gioia si unisce a quella dell'Azione Cattolica, che ha rappresentato fin dalla sua origine una forma di storica avanguardia di quella laicità militante che avrebbe poi caratterizzato in forme sempre più pluraliste la vita della nostra chiesa.

In verità i laici lungo i secoli hanno partecipato in forme diverse al rinnovamento della chiesa.

Ma eccezion fatta per i primi secoli del cristianesimo, motore principale sono stati quasi esclusivamente consacrati e religiosi.

Bisogna aspettare la modernità per vedere la mobilitazione dei laici e sotto l'aspetto individuale e sotto l'aspetto più significativo dei nuovi e numerosi movimenti che caratterizzano ormai in maniera predominante la vita della chiesa.

Quella del mondo moderno è una «sfida radicale» senza precedenti, in quanto viene portata alla concepibilità stessa dell'esistenza cristiana. Lo stato moderno è nemico del cristiano non meno di quanto lo fosse l'Impero Romano.

Mettendo l'uomo come misura di tutto, divinizza lo stato (di hegeliana memoria), baipassa la metafisica e sposta la centralità e le attese dell'uomo nella "immanenza". Storicamente questo pensiero produce una crescente marginalizzazione di tutto ciò che è spirituale. Questo è in sintesi il processo di secolarizzazione.

L'Azione Cattolica ebbe una grande rilevanza nel primo impatto. Mano a mano che tale attacco si fa sempre più complesso, perché sempre più complessa diventa la società con le sue implicazioni dì carattere antropologico, arriva il Concilio Vaticano II che apre un'epoca nuova per i laici e i movimenti.

Dal Concilio e dalle turbolenze del 68 è un fiorire di Movimenti che nascono dal "basso" e sono una risposta, tante risposte a volte divergenti verso la sfida della nuova società.

L'ostracismo iniziale di tanto clero (come già era avvenuto con l'Azione Cattolica) e ispirazioni e sensibilità diverse segnano una partenza dialettica, complessa e a volte conflittuale, sicuramente disordinata. Anche gli stessi movimenti all’inizio erano in competizione.

II crollo delle ideologie e di miti che esercitavano suggestioni e influenze, ma soprattutto il lungo e paziente magistero di Giovanni Paolo II, che affermerà addirittura che «la Chiesa stessa è un movimento», sanciscono una svolta. Lì i cristiano hanno trovato la possibilità di una Santità moderna. Il Santo non per forza è sempre un contemplativo o un soggetto che fa miracoli. "C’è una Santità che deriva dalla misura alta della vita cristiana ordinaria" (Giovanni Paolo II). I movimenti hanno favorito questa Santità e Pina Suriano ne è, non l’unico, un esempio.

Nella Chiesa "unità" non significa mai "omogeneità". "La verità è sinfonica", diceva Von Balthasar. La raggiunta riaggregazione dei movimenti è vittoria dello Spirito Santo che rinnova la chiesa e la prepara ad una nuova primavera.