Ricordando l’11 settembre: Monumento in memoria delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle di New York.

 Ricordando l’11 settembre:
Monumento in memoria delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle di New York.

(Organizzato da: Città di San Cataldo e da Assessorato Regionale ai Beni Culturali)

Relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

Il 1900 si è aperto in un clima di euforia, con una fiducia smisurata nei confronti della scienza, del progresso, della ragione e nella convinzione che si trattasse dell'età d'oro dell'umanità. Le scoperte, la civiltà del "lavoro e della macchina", la tecnologia, una buona dose di utopismo ideologico, sembravano portare il mondo dal "regno della necessità a quello dellà libertà". La pace duratura sembrava alle porte. Era il tempo nel quale Alfred Nobel, il padre detta dinamite, lasciando le sue sostanze all'Accademia svedese, istituiva il Premio per la Pace. Erano i giorni del colossale piroscafo Titanic, che aggiunse entusiasmo ad entusiasmo, inabissatesi poi però in uno delle più raccapriccianti e spaventose tragedie del secolo, piroscafo nella cui zona motori l'orgoglio di un operaio anarchico aveva fatto scrivere la celebre frase "neanche Dio mi può affondare". Era il tempo della belle epoque, che aveva portato in moltissimi a credere che stava nascendo un mondo senza guerre, un tempo di gioia, di maturità e di libertà.

Il sogno utopico, figlio dell'hegelismo, dell'evoluzionismo darwiniano, del positivismo di Comte, del "socialismo scientifico", ha fallito. Sembrava tutto rose e fiori...

Il seguito è a tutti noto. Due terribili, disastrose, apocalittiche, guerre mondiali con i relativi fiumi di sangue. Poi quella terza guerra mondiale, durata dal 1946 al 1989, eufemisticamente chiamata "guerra fredda". E meno male che è stata "fredda"!

I totalitarismi di tutto un secolo, dal nazional-socialismo tedesco, a quel comunismo che ha seminato distruzione in un intero pianeta. E poi morte, distruzione, sangue e così via continuando. Quando superficialmente, tutto sembrava finito, l'11 settembre 2001, apre i nostri occhi su un altro scenario non felice.

Siamo di fronte ad una quarta guerra "mondiale" del XXI secolo?

Non lo sappiamo. Ma i problemi irrisolti nel passato, sicuramente pesano sul nostro futuro. Sappiamo solo che gli appelli, le riflessioni, gli inviti ad una pace che sia frutto della verità, appelli che sono il centro delle catechesi del grande pontefice Giovanni Paolo II, ed oggi ripresi da Benedetto XVI, risultano di una attualità straordinaria.