Un programma di lavoro sul patrimonio storico dei giardini, dei parchi, del paesaggio.

 Un programma di lavoro sul patrimonio storico dei giardini, dei parchi, del paesaggio.  

Un "Programma" voluto e ideato da Alessandro Pagano e progettato da Giuseppe Barbera, Michele Buffa, Eliana Mauro ed Ettore Sessa

Con l'ambizioso programma di pervenire ad una regolamentazione normativa degli interventi di manutenzione e gestione delle componenti naturalistiche e architettoniche di parchi e giardini storici e di paesaggi naturalistici e culturali, agrari e urbani, storicizzati si espone il quadro generale operativo di larga massima al quale potrà seguire il più dettagliato programma; si indicano contestualmente quelli che appaiono gli esempi più emblematici per lo studio che si propone.

Gli elementi di riferimento a cui fa capo ciascuna delle tipologie sopra elencate, e sulle quali si propone di intervenire, sono fra gli altri quelli della ideazione naturalistica, della definizione architettonica, della funzione produttiva del significato sostanziale e formale e dei riferimenti epocali, attinenti non solo agli aspetti esteriori ma anche alla filosofia estetica ed alla periodica variazione di significato del rapporto uomo-natura.

Affrontate queste tematiche si potrà procedere nello specifico ambito operativo che attiene al programma di gestione per la manutenzione di un paesaggio costruito, del giardino e del parco storico attraverso specifici strumenti: l'analisi, il rilievo, lo studio botanico-agronomico, lo studio storico-critico, l'esame degli elementi costitutivi naturali, la riconduzione al modello epocale, la liberazione dalle aggiunte o manomissioni storiche, il mantenimento delle trasformazioni coerenti o di diversa attribuzione di significato, infine l'ipotesi di lavoro e della sua attuazione, il modello gestionale, che costituiscono i contenuti essenziali di governo delle problematiche del restauro e del mantenimento di parchi, di giardini e di paesaggi storici.

Si è proceduto quindi alla scelta di cinque esempi estensivi dell'attuazione del programma finalizzato, attraverso il lavoro propedeutico, alla messa a punto di elementi che sostanziano la sopravvivenza di ciascuna tipologia individuata (paesaggio naturale, paesaggio costruito di parchi e giardini sia pubblici che privati, passeggiate alberate) e i cui risultati confluiranno nei seguenti prodotti:

  1. definizione di linee-guida per l'attuazione del recupero di aree degradate o che necessitano interventi;
  2. costruzione delle norme generali atte a sovrintendere alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei paesaggi, naturali e costruiti;
  3. definizione di un modello di gestione per ciascuna tipologia.

Più specificamente, si intendono proporre, su ciascuno dei campioni scelti, l'analisi, lo studio, e quant'altro necessario per la messa a punto, di volta in volta, del metodo di recupero e del modello di gestione.

A tale scopo, costituito un sommario elenco per ciascuna tipologia, si è anche proceduto, secondo i parametri più adatti allo scopo prefissato, alla scelta di un esempio per l'applicazione del programma.

Giardini pubblici

L'ampio patrimonio di giardini pubblici comprende quelli commissionati per la collettività prevalentemente realizzati nel corso dell'Ottocento, tranne il caso esemplare di Palermo con la Villa Giulia del 1777. Si sono pertanto individuati alcuni esempi tra i più rappresentativi delle diverse tipologie:

Un ruolo fondamentale, nella divulgazione collettiva della cultura dei giardini si deve all'attività intrapresa dalle municipalità sulla scia delle istanze del movimento di "ricreazione sociale dei lavoratori" nel promuovere, in un rapporto utilitaristico con la natura, il godimento estetico finalizzato al miglioramento delle condizioni di vivibilità di una sempre più numerosa classe sociale.

A queste istanze fanno capo quei giardini sorti nei paesi di cultura inglese durante tutto l'Ottocento, che trovano riscontro in Italia, e in Sicilia, con la creazione di giardini cittadini aperti a tutti e disponibili per il godimento collettivo.

Nell'ambito di questa tipologia si è scelto il giardino comunale di Caltanissetta, Villa Amedeo, che ad un impianto regolare e simmetrico, di vero e proprio parterre cittadino (sulle più antiche istanze tipologiche riferibili anche all'esempio palermitano della Villa Giulia), associava un impianto romantico con veduta sul paesaggio del quale oggi rimangono i resti. Non difficile appare quindi lo studio di questo giardino e la ricostruzione, attraverso la documentazione storica e la ricerca delle tracce ancora presenti sui luoghi, della porzione vedutistica impiantata alla fine dell'Ottocento.

Giardini privati

Tanti gli esempi, in tutta l'isola, dì giardini privati che, fin dalla prima metà del Cinquecento fioriscono in Sicilia con alcuni degli impianti più aggiornati e più interessanti dell'intero panorama nazionale. Fra quelli rimasti, tutti realizzati fra la fine del XVII secolo e il XIX secolo, che testimoniano le diverse tendenze dell'arte dei giardini, si segnalano» a campione:

Gli interessi botanici, agronomici, architettonici, di arte dei giardini, che si convogliano nel complesso monumentale della Villa Malfitano di Palermo (oggi proprietà della Fondazione Whitaker), inducono a proporla come esempio emblematico per lo studio e la messa a punto delle tematiche relative al modello di gestione, alla formazione di una normativa per la manutenzione e alla definizione delle linee-guida per il recupero nella specifica tipologia del giardino storico.

Parchi

Per la molteplicità delle componenti che si riscontrano nella composizione paesaggistica di questa particolare tipologia, gli esempi scelti si offrono quali singole categorie apparentemente non assimilabili ma appartenenti alla medesima idea strutturale:

Per l'applicazione del programma di intervento in questa tipologia si è scelto come riferimento il parco di Villa Castelnuovo che rappresenta un singolare esempio dì connubio tra giardino ornamentale, coltivi sperimentali e impianti agronomici, fin dalla sua creazione. Obbediente al razionalismo estetico e alle conoscenze legate all'agricoltura (verrà destinato dallo stesso proprietario ad istituto agrario), l'impianto è un esempio emblematico di un particolare momento di transizione nell'arte dei giardini, rivelando una commistione fra istanze tardobarocche e influenze neoclassiche nei viali a prospettiva e nei parterres a broderies.

Paesaggi

Per reciproca assimilazione, fondata su principi naturali, naturalistici e culturali, si sono individuati i seguenti luoghi d'eccellenza:

Nell'ampio panorama del paesaggio siciliano, si è scelto un luogo ricco di significati e di diversificate tipologie derivate da un graduale processo di umanizzazione della natura qual è quello del cosiddetto Stagnone di Marsala con l'isola di Mozia.

Si tratta in realtà di una configurazione lacustre, vicina ai laghi salati della Tunisia, caratterizzata dalla presenza dell'isola di Mozia e delle altre isole (isola Lunga, isola di Santa Maria, Scola), dove coesistono diversi paesaggi: quello derivato dalle presenze di archeologia industriale (le saline, con le loro vasche e i loro mulini, oggi riutilizzate a seguito di un vero e proprio intervento di recupero); quello della riserva, con fauna e flora marine di particolare rilevanza; quello archeologico (che riguarda l'intera isola di Mozia, con il porto antico, le case, le porte urbane, la cinta fortificata); quello naturalistico (che offre alcune delle più belle vedute di un paesaggio che risulta un felice connubio fra fenomeni naturali e artificiali); quello agrario (caratterizzato dalla tradizionale viticoltura ad alberello).

Passeggiate urbane alberate

Altro elemento fondamentale legato alla vivibilità urbana rappresentano le passeggiate alberate che costituiscono dei punti urbani di attrattiva e, anch'essi, di eccellenza:

Si è scelta, come esempio con connotazioni particolari, la passeggiata della marina di Ortigia che accoglie elementi diversificati di veduta e di rapporto con gli elementi naturali e costruiti, e che costituisce sistema con la sistemazione ottocentesca della Fonte Aretusa, a quella collegata tramite un giardino geometrico, un tunnel e una sistemazione a rampe che sbocca nella passeggiata superiore.